Comunicato CNR della Federazione UIL Scuola RUA n. 20/2020

COMUNICATO AL PERSONALE CNR n. 20/2020

SICUREZZA, SALUTE E GARANZIE LAVORATIVE
LA UIL RUA IN PRIMA LINEA NELL'EMERGENZA SANITARIA

 

PROPOSTA DI LINEE GUIDA
Dall'inizio dell'emergenza sanitaria, la UIL RUA ha messo in atto iniziative per far sentire la propria presenza sul territorio a tutto il personale afferente alle categorie della Ricerca, Università ed AFAM.

La nostra azione sindacale è volta a sostenere non solo i lavoratori di categoria, ma anche la cittadinanza, informando la comunità sociale nella maniera opportuna, riportando evidenze scientifiche e vigilando sulla corretta applicazione delle misure governative previste a tutela e garanzia del diritto alla salute.

Per questo motivo, la UIL RUA ha stimolato le alte professionalità che vivono all'interno del proprio sindacato, redigendo delle linee guida, che troverete in allegato, che richiamano i principi fondamentali cui rivolgere la nostra azione e misure a tutela e sicurezza della salute dei dipendenti da prevedere nelle nostre sedi di lavoro.

La UIL RUA, nel rispetto delle responsabilità e delle prerogative e senza voler scavalcare le professionalità altrui, ribadisce la necessità di una maggiore interazione quale condizione per poter rappresentare, nell’ interesse generale, punti di vista anche diversi e/o alternativi da cui guardare a questa complessa problematica, secondo una prospettiva nuova, incontaminata, dalla quale poter trarre una risposta, qualora ve ne fosse bisogno.

TEST SIEROLOGICI: È GIUSTO O NO FARLI?
Nei vari tavoli tecnici che stanno vedendo impegnate le OO.SS. e la Cabina di Regia del CNR sul fronte epidemiologico, la UIL RUA ha sin da subito proposto di effettuare i test sierologici a tutto il personale dell'Ente che rientrerà in servizio nelle sedi.

La posizione della Cabina di Regia è stata rappresentata dal Dott. Maga, esperto epidemiologo, e dal dott. Sotis, responsabile dell'Unità Prevenzione e Protezione.

Essi hanno precisato come l’utilizzo di test sierologici per il rilevamento del Covid-19, al momento possa non costituire lo strumento adeguato per la valutazione del corso della malattia. Nello specifico hanno chiarito la problematica inerente lo sviluppo degli anticorpi, i quali non verrebbero sviluppati immediatamente, generando quindi una finestra temporale in cui il soggetto potrebbe essere infetto, seppur risultando negativo al test.

Inoltre, hanno ribadito come questi test non siano ancora garantiti dal Governo, in particolare per il rientro a lavoro.

In effetti il meccanismo immunitario ovvero di difesa dell’attacco virale, prevede l’attivazione prima degli anticorpi IgM, mentre in seguito compare nel sangue una seconda guarnigione di anticorpi, le IgG o immunoglobuline G che generalmente si rivelano dopo 20-24 giorni dall’ingresso del virus.

Questo costituisce di per sé un’importante informazione ovvero lo stato di infezione “pregressa”, se cioè il virus ha soggiornato – talvolta anche senza dare segni manifesti della sua presenza (paziente asintomatico) – all’interno del nostro corpo.

Un’informazione che non danno i tamponi.

I tamponi permettono, infatti, di rilevare esclusivamente la presenza di una malattia in corso, ma non pregressa utilizzando test molecolari molto costosi e fattibili solo in alcuni centri dedicati, limitando quindi la possibilità di effettuare screening a tappeto sulla popolazione.

IL DIBATTITO SULL’USO DEI TEST SIEROLOGICI NECESSITA DI
MAGGIORE CHIAREZZA

Esprimiamo a tal riguardo un ringraziamento sincero nei confronti dei nostri esperti competenti in materia, che come UIL RUA abbiamo consultato e che in modo sintetico e comprensibile hanno fornito una risposta adeguata.

Iniziamo con il precisare che esistono 2 tipi di test sierologici: i test rapidi ed i test con metodo capillare in immunofluorescenza.

I test del secondo tipo sono quelli auspicabili per un possibile screening a tappeto.

Questo tipo di test ha 3 vantaggi rispetto all’uso dei soli tamponi:

  • economicità: hanno un rapporto circa 1 a 10 sul costo;
  • affidabilità: il prelievo con tampone è facile fonte di errori in quanto non sempre il prelievo del campione avviene con successo. Questo può portare a dei risultati non veritieri. Il test sanguigno non ha questo genere di problematiche;
  • disponibilità: è un sistema molto diffuso su tutto il territorio italiano, presentando decine di migliaia di sistemi già utilizzabili nei laboratori di analisi.

Per questi motivi, è attualmente idea diffusa negli ambienti sanitari l'ipotesi di un approccio alla ricerca sierologia immunologica del Covid-19 (lo si fa per il 99% dei virus attuali) come unico test possibile per uno screening a tappeto.

Un esempio tra i test sierologici sviluppati in Italia è quello dell’IRCSS San Matteo di Pavia che ha messo a punto un test per immunofluorescenza (quindi del secondo tipo) che ha ricevuto il marchio CE ed approvazione FDA per il monitoraggio degli anticorpi neutralizzanti, ovvero la rilevazione di quegli anticorpi capaci di proteggere da una futura infezione anche in assenza di sintomi.

Questo tipo di test permette di rispondere a questa importante domanda: quanti dei 22 mila cittadini considerati a oggi guariti, perché hanno fatto il secondo tampone risultato negativo, hanno sviluppato immunità e quindi non sono più veicoli di trasmissione del virus?

In base ai risultati delle sperimentazioni eseguite nel laboratorio di virologia di Pavia guidato dal dott. Fausto Baldanti, si può rispondere a questa domanda solo con il test sierologico, valutato estremamente affidabile ed utilizzabile per lo studio epidemiologico nazionale.

Dal 4 Maggio p.v. il "Commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19", dott. Domenico Arcuri, darà il via all'indagine sui primi 150mila cittadini per verificare la bontà dei test sierologici.

Molte regioni, in primis il Veneto ma anche la Lombardia ed il Lazio, hanno deciso di muoversi in anticipo rispetto al governo utilizzando immediatamente i test sierologici nei comuni più colpiti dal Covid-19. Grazie all’uso dei tamponi a tappeto il Veneto, fino a ieri terza regione in Italia per numero di casi, è adesso riuscita a contenere il focolaio diventando la quarta regione più colpita e con un distacco netto nel numero di decessi rispetto alle regioni che la precedono.

Mentre molte aziende decidono di adottare il metodo dello screening con test sierologici per il rientro a lavoro (alcuni esempi sono la Ferrari, Iveco, Cnh Industrial, Mittal), in Toscana, sono già partiti gli screening sierologici gratis anche nella Pubblica Amministrazione.

Fare un’indagine di questo tipo a tutto il personale che rientra in servizio nelle sedi, permetterebbe non solo di conoscere lo stato di infezione pregresso (IgG), ma anche in corso (prima risposta immunitaria delle IgM) o addirittura di immunizzazione (anticorpi neutralizzanti). Fornirebbe, inoltre, un vasto campione epidemiologico alla comunità scientifica, essenziale sia per studiare il numero degli asintomatici e quindi la reale diffusione del virus sia per permettere lo sviluppo di modelli di contagio ed individuare eventualmente nuovi potenziali cluster di diffusione della malattia.

Considerando che l’alternativa è la mancata informazione sullo stato di salute attuale o precedente della malattia per Covid-19, sottoponiamo all’attenzione dell'Ente la possibilità di ricercare soluzioni diversamente prudenti.

SOLO PER GLI ISCRITTI UIL RUA

POLIZZA ASSICURATIVA COVID-19
La UIL RUA, di concerto con la UIL SCUOLA, ha provveduto ad attivare una copertura assicurativa a tutela dei propri iscritti nell'affrontare questa situazione emergenziale derivante dalla diffusione pandemica da Coronavirus.

La Polizza copre sin da marzo coloro i quali hanno contratto il coronavirus e, in conseguenza del contagio, hanno subito ricoveri ospedalieri, non solo in terapia intensiva.

Questa polizza si va ad aggiungere alla serie dei servizi assicurativi che sono stati già attivati senza costi aggiuntivi agli iscritti.

 

Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
Coordinamento Nazionale CNR
Mario Ammendola