Resoconto dell'incontro avvenuto al MIUR del 22 Settembre 2010

COMUNICATO AL PERSONALE

Si informa il Personale che in data 22 settembre ha avuto luogo il previsto incontro con la delegazione del MIUR sulle criticità di alcuni aspetti delle Bozze degli Statuti degli Enti di Ricerca trasmessi al Ministero ai sensi del D.lgs. 213/2009.
Detto incontro segue alle richieste di confronto avanzate da FLC CGIL, FIR CISL e UIL URA.
La delegazione del MIUR era coordinata dal Dott. Antonio Agostini, responsabile della Direzione generale per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca.
Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i principali aspetti che, nel contesto in cui sono state predisposte le bozze degli Statuti, sono fonte delle gravi preoccupazioni per il Personale tutto degli Enti interessati al riordino riassunte per sommi capi nel seguito.
In primo luogo sono state evidenziate le criticità conseguenti ai tagli dei finanziamenti alla ricerca pubblica extra-universitaria e l’invadenza di norme di Legge, quali il D.lgs 150/2009 e il successivo D.L. 78/2010 convertito in legge L. 122/2010, anche su aspetti riguardanti l’ordinamento del Personale del Comparto EPR.
In un contesto caratterizzato dalla contraddittoria sovrapposizione di provvedimenti di legge aventi un impatto diretto sugli Statuti - vedi in tema di Valutazione la costituzione degli OIV e l’avvio della fase di operatività dell’ANVUR, nonché della consistenza dei Consigli d’Amministrazione - molti Enti ne hanno predisposto le bozze eludendo il confronto con le OOSS al punto che, in alcuni casi, i testi inviati al MIUR non sono stati neanche resi noti a posteriori.
E’ stato sottolineato con forza come l’introduzione di norme quali la limitazione tendenziale delle spese di Personale al 75% del FFO e l’introduzione del limite di 10 anni complessivi per i periodi a Tempo Determinato e di formazione previsti nello Statuto del CNR, quest’ultimo mutuato da un Disegno di Legge di riforma dell’Università approvata solo da un ramo del Parlamento, sarebbe opportuno fossero riportati a dichiarazioni di principio demandandone la declinazione ai Regolamenti, peraltro più facilmente modificabili.
Peraltro è stato osservato come tali norme, delle quali a tutt’oggi non è dato sapere se vi sia riscontro negli Statuti di altri Enti, possano prefigurare di fatto:

  1. l’impossibilità di utilizzazione del turn-over, già salvaguardato per gli EPR da specifica norma di Legge, a sua volta modificata dal D.L. 78/2010 convertito in legge L. 122/2010;
  2. la compromissione della funzionalità degli Enti che potrebbero vedere estromesse importanti professionalità non facilmente sostituibili;
  3. la compromissione delle potenzialità di crescita degli Enti, in un contesto che vede in costante diminuzione il numero di Ricercatori in controtendenza rispetto ai principali competitori Europei.

E’ stato osservato quindi, ancora con riferimento al CNR, come la possibilità di consolidamento a tempo indeterminato dei rapporti di lavoro a tempo determinato (tenure track) sia inspiegabilmente prevista per i soli ricercatori, secondo criteri di eccellenza scientifica (?), e non a tutte le categorie di Personale che, ciascuna per il proprio ruolo, concorrono al raggiungimento degli obiettivi di Ricerca.
Al riguardo è stato sottolineato come il CCNL del Comparto ricerca abbia costituito il principale elemento unificante di un potenziale Sistema della ricerca nazionale che, in mancanza di elementi di coesione, rischia di soccombere vanificando le professionalità e le competenze che oggi è in grado di esprimere.
La definizione dei nuovi Comparti di contrattazione richiede, in primo luogo, la difesa delle specificità proprie della Ricerca. Al riguardo è stato chiesto al MIUR, nel rispetto degli accordi a suo tempo assunti, un impegno preciso per la difesa dell’ordinamento per un’azione comune MIUR – Dipartimento Funzione Pubblica sugli EPR con l’apertura, tra l’altro, di un tavolo di confronto permanente con le OOSS.
Peraltro proprio in un quadro di omogeneità ordinamentale è possibile prefigurare oggi l’esercizio del diritto di opzione verso altri EPR del Personale di Enti di Ricerca soppressi ed incorporati in altre amministrazioni, le cui professionalità rischiano di essere disperse; in particolare è stato chiesto al MIUR di farsi parte in causa di una sollecitazione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al MEF per l’emissione dei decreti di natura non regolamentare previsti dal D.L. 78/10 art. 7 c21 ai fini dell’accorpamento del personale, delle funzioni, delle strumentazioni e delle dotazioni finanziarie dell’INSEAN al CNR.
Riguardo alla rappresentanza della Comunità scientifica di riferimento negli Organi è stato evidenziato come questa sia da intendersi esclusivamente riferita alla Comunità scientifica interna ai singoli Enti.
Tra le altre questioni è stata espressa la più viva preoccupazione nell’applicazione della norma che prevede la partecipazione a capitali di rischio che espone gli Enti al rischio di esborsi di fondi destinati alla ricerca nel caso di bilanci in perdita.
Nella replica il Direttore generale Agostini ha ricordato come l’attuazione della legge delega 165/2007, punto di partenza del D.Lgs. 213/2009, sia stata ineludibile al fine di contrastare gli effetti del decreto taglia enti (DL 112/2008) che, in caso contrario, avrebbe comportato la soppressione di numerosi Enti. Ha quindi evidenziato le questioni aperte dalla legislazione sopravvenuta.
Il Direttore generale Agostini, preso atto della carenza di confronto con le OO.SS. nonostante l’invito ad operare in una logica di trasparenza rivolto collegialmente agli esperti nominati in occasione di riunioni tenutesi al MIUR, ha informato della disposizione impartita agli Enti di inserire negli Statuti una norma specifica a tutela delle relazioni sindacali.
Nel merito delle problematiche introdotte dal D.lgs 150/2009 e delle questioni generali che richiedono una dialogo con il Dipartimento Funzione Pubblica il Direttore generale Agostini ha assicurato la disponibilità del MIUR all’avvio di una fase di discussione con le OO.SS. e ad adoperarsi presso il dipartimento Funzione Pubblica per la difesa della specificità e dell’ordinamento del settore, fermo restando che il D.lgs. 150/2009 deve trovare una corretta via di applicazione negli Enti.
Riguardo al problema della valutazione ha ipotizzato come per la valutazione dei risultati della ricerca, questione di competenza dell’ANVUR differente da ciò che è ascrivibile alla valutazione della performance, delle funzioni di strutture tecniche preposte alla valutazione potrebbero essere investiti i Consigli Scientifici.
In tal caso, nel rispetto della logica della separazione delle funzioni, questi dovrebbero vedere il Presidente eletto al proprio interno.
Riguardo alla quantificazione del limite di spesa per il Personale il Direttore Agostini ha precisato che si tratta di un’autolimitazione, non cogente ma tendenziale, prevista esclusivamente dal CNR nell’esercizio della propria autonomia. Ha precisato, altresì che dal punto di vista del MIUR la necessità di introdurre detto limite non costituisce un’esigenza stringente.
Nel merito del limite dei 10 anni (quale tetto di permanenza nell’Ente con rapporti di lavoro a tempo determinato, di collaborazione e di formazione) ha precisato che la norma è finalizzata al contenimento tendenziale del precariato, impegnandosi a riportare le problematiche conseguenti ai livelli decisionali superiori.
Al riguardo le OO.SS. hanno sottolineato che il riferimento al DDL di riforma universitaria appare non opportuno e giustificato non solo per le differenze ordinamentali e di contesto ma anche per il fatto che si prevedono, nell’iter finale di approvazione del DDL stesso, significativi cambiamenti di quella norma da parte della Camera dei Deputati.
Mentre per quanto riguarda la questione relativa alla consistenza numerica del CdA è, invece, ancora oggetto di valutazione.
Nel merito dei restanti problemi specifici il Direttore generale Agostini, impegnandosi ad una successiva informazione alle OO.SS., ha informato che quanto evidenziato, oltre ad essere riportato ai livelli decisionali superiori, richiede una fase di riflessione e approfondimento nel contesto del ruolo di controllo sulla legittimità degli Statuti esercitato dal Ministero.
Infine sulle questioni che attengono i singoli Enti, ha precisato che queste attengono ai rapporti fra OO.SS. e i singoli Enti.
Valutando positivamente l’apertura al dialogo sulle questioni di carattere generale, FLC CGIL, FIR CISL e UIL URA auspicano l’apertura a brevissimo di un tavolo di confronto permanente per il complesso delle problematiche che investono il mondo della ricerca.
Ferma restando la richiesta di FLC CGIL, FIR CISL e UIL URA, nell’auspicata logica di trasparenza, di avere accesso ai testi delle bozze degli Statuti trasmessi al MIUR dai singoli Enti e di conoscere le osservazioni di merito del MIUR, si sottolinea come alcune delle specificità della bozza di Statuto del CNR assumano un’importanza strategica per tutti gli Enti.
Sui punti di maggiore urgenza e di maggiore impatto per tutto il settore (tetti di spesa per il personale, limiti temporali al personale precario, coinvolgimento della comunità scientifica, allargamento della tenure track, OIV) le scriventi OO.SS. hanno ritenuto importante inviare al Ministro una specifica lettera (allegata) con un pressante invito ad interventi correttivi sulle proposte di Statuto.
Nel caso in cui le aperture al dialogo siano solo formali FLC CGIL, FIR CISL e UIL URA si riservano di continuare la mobilitazione del Personale nei modi più opportuni.

 

 

FLC CGIL
f.to Rosa Ruscitti
FIR CISL
f.to Marcello Leoni
UIL URA
f.to Americo Maresci