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USB PI Ricerca (ricerca.usb.it)

UN GRAVE ATTACCO AL DIRITTO DI PAROLA 

Su molti temi legati alla Ricerca e al Personale degli EPR la nostra posizione, notoriamente, è stata ed è molto diversa da quella di Vito Mocella. Ma queste differenze non ci impediscono di stigmatizzare il grave attacco che la Direzione Generale del CNR sta compiendo contro Vito Mocella e, nel contempo, contro tutto il personale dell'Ente.

La Direzione Generale ha infatti avviato un procedimento disciplinare nei confronti di Vito Mocella (ex RdP in Consiglio d'Amministrazione, attuale RdP nel Consiglio Scientifico), reo di aver condiviso un video in cui, con un poco di dichiarata ironia, mette in evidenza alcune criticità dell'Ente. Un video che alla Direzione Generale non hanno nemmeno capito, cosa che si evince dalla lettura delle infrazioni contestate.

È grottesco come per la Direzione Generale a ledere l'immagine dell'Ente sarebbe un video innocente e non le inchieste giornalistiche che accostano il maggiore Ente di Ricerca a Cosa Nostra, peraltro esplicitamente richiamate nel video.

È surreale quando si contesta a Mocella che dicendo "Quelli che... mai più stabilizzazioni e poi non fanno un concorso per 5 anni" evocherebbe l'immagine di "Ente connotato da un indebito immobilismo" quando si tratta di una legittima (per noi doverosa) critica alla politica di reclutamento di questa Presidenza.

Appare invece evidente come la pubblicazione del video sia solo un pretesto per proseguire nel percorso di progressiva riduzione al silenzio di ogni voce critica e dissonante all'interno del CNR, degli EPR e della Pubblica Amministrazione in generale. Un percorso che inizia da lontano, con le limitazioni al diritto di sciopero introdotte da precedenti governi con l'avallo dei sindacati confederali CGIL-CISL-UIL (che ora si trovano a essere vittime di sé stesse) e che l'attuale Governo sfrutta per mettere la museruola al malcontento generale. Un percorso che continua con le modifiche al "Codice di comportamento dei dipendenti pubblici" e con la conseguente informativa della Direzione Generale che, nel tentativo di mettere al bando il diritto di critica e dissenso, limitano il diritto di parola per i dipendenti pubblici. Un diritto che la Costituzione Italiana garantisce a tutti:

Costituzione Italiana, Articolo 21:
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

Il testo dell'articolo 21 è molto chiaro e diretto: dice che "Tutti" (e non "Tutti tranne i dipendenti pubblici") hanno il diritto di "manifestare liberamente il proprio pensiero" (senza specificare "purché non critichino l'Ente") con "ogni mezzo di diffusione" (inclusi i social network). Un diritto costituzionale che viene indebitamente limitato da un "Codice di comportamento".

L'annunciato procedimento disciplinare altro non è che un ulteriore passo nella stessa direzione, si tratta di una chiara intimidazione nei confronti di Vito Mocella e di tutte le voci in dissenso con i "padroni del vapore": occhio a ciò che dite perché rischiate un provvedimento disciplinare.

Indipendentemente da come ciascuno di noi possa pensarla su Vito Mocella, sulla sua candidatura e, non ultimo, sul suo video, tutti dobbiamo sentirci toccati da questo procedimento disciplinare.

Nonostante la Direzione Generale sostenga che il video abbia generato "un danno all'onore e alla reputazione sociale e professionale dei dipendenti", noi riteniamo che il danno all'onore a alla reputazione dei dipendenti sia in realtà causato dal sapere che il CNR di Vito Volterra, nell'anno del suo centenario, intimidisce con provvedimenti disciplinari il personale colpevole di esercitare il proprio diritto costituzionale: la libertà di parola e di dissenso.

Per questo motivo chiediamo:
• alla Presidenza una chiara presa di posizione sulla vicenda
• alla Direzione Generale il ritiro immediato del procedimento disciplinare.

"I disapprove of what you say, but I will defend to the death your right to say it" Evelyn Beatrice Hall

USB PI CNR

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