67_COM UIL RUA CNR 20-11-2018 Protesta piano di fabbisogno

COMUNICATO AL PERSONALE CNR n. 67/18
IL 21 NOVEMBRE IL CNR FESTEGGIA
MA NON TUTTI SONO CONTENTI
(1.260 PRECARI NON STABILIZZATI)
LA UIL CNR PER PROTESTA DISERTA LA MANIFESTAZIONE

La UIL, pur formalmente invitata dal Presidente CNR alla manifestazione del 21 novembre p.v. alla presenza delle più alte cariche dello Stato - il Presidente della Repubblica Mattarella, il Presidente del Consiglio Conte e il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Bussetti - ha deciso di non partecipare all’ evento, che si svolge per celebrare il 95° anniversario della nascita del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

La scelta della UIL del CNR non intende sottovalutare l'importanza dell’annunciata decisione dell'Ente di stabilizzare 1.140 unità di personale precario anche perché essa è il risultato di una lunga mobilitazione dei lavoratori dell’Ente e di anni di impegno del Sindacato (la prima iniziativa della UIL risale all’oramai lontano 21 febbraio 2011 ! ).

Essa mira, piuttosto, a riaffermare con forza nell’ Ente, e a rappresentare esternamente, la necessità che i vertici del CNR offrano a tutto il personale precario, dunque anche quello non contemplato dalle attuali determinazioni, la certezza della stabilizzazione del proprio rapporto di lavoro. Questo attraverso la predisposizione di un percorso coerente con le norme e con le risorse messe a disposizione dai Governi e a ciò finalizzate.

Il Piano Triennale di Fabbisogno 2018-2020 predisposto sin qui dal CNR non risponde purtroppo a questo obiettivo e pertanto non consentirebbe il pieno utilizzo delle risorse in questione. Infatti:

CON IL RISULTATO CHE 1260 PRECARI NON VENGONO STABILIZZATI !

Questi lavoratori - ricercatori, tecnologi e tecnici - rimarrebbero esclusi dalle decisioni dell'Ente appesi alla sola speranza legata a generici impegni nonostante i 35,3 milioni di euro assegnati e che non possono essere usati per altre esigenze interne di bilancio.

A questi lavoratori, ancora precari, la UIL-CNR intende nuovamente rappresentare, anche con questo gesto, la propria convinta solidarietà e la continuazione del proprio impegno, fino al raggiungimento del comune obiettivo.

Al CNR chiediamo di offrire la garanzia e la stessa certezza di stabilità oggi opportunamente e positivamente garantiti agli altri lavoratori e nelle more la loro prorogabilità.

Sicuramente gli attuali 1.140 neo stabilizzandi, dopo tante lotte, non dimenticheranno i colleghi che con loro si sono strenuamente battuti perché questo obiettivo si realizzasse.

Il Governo, lo ricordiamo ancora, ha fornito all'Ente le norme e le risorse necessarie (altre potranno auspicabilmente arrivare dalla manovra di bilancio in discussione in Parlamento).

Ora il Consiglio Nazionale delle Ricerche, compiuto positivamente il primo importante “passo”, è chiamato ad assolvere pienamente, ed in tempi certi, il compito che la guida del Paese ha affidato alla più importante istituzione di ricerca pubblica extra-universitaria.

Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”