Alcune considerazioni a valle del servizio di Report

Cari Colleghi,
a valle del servizio di Report andato in onda ieri, 5 giugno 2017, credo sia opportuno ribadire le iniziative da me assunte in CdA in merito e fare alcune considerazioni su quanto di nuovo emerso.

Ho richiesto copia delle risultanze parziali dell'audit interno sull'IAMC sin dal giugno 2016, ottenendo una risposta negativa chiedendomi di attendere la relazione definitiva.
Ho richiesto nuovamente copia delle risultanze definitive dell'audit nel dicembre 2016 (l'audit ha terminato i lavori a fine ottobre 2016), ancora una volta senza successo. Il diniego, in questo caso, è stato motivato per la concomitante inchiesta della magistratura.
Ho ribadito la richiesta nel febbraio 2017 e mi sono dichiarato solo parzialmente soddisfatto della relazione edulcorata (priva di nomi e riferimenti specifici, sempre in virtù dalla concomitante inchiesta della magistratura) consegnata al CdA solo nel marzo 2017, con la puntata di Report del 27 marzo già annunciata.
Ho chiesto ripetutamente al DG, destinatario principale dell'audit e unico - giornalisti a parte- ad averne la copia integrale, quali iniziative avesse assunto a valle di tale relazione.
Ho chiesto, nel CdA del 6 aprile 2017, l'istituzione di una Commissione di inchiesta che riferisse al CdA e non al DG. Tale commissione, affiancando il lavoro della magistratura farebbe emergere le eventuali responsabilità all'interno dell'Ente . Ho a tal proposito ribadito come un tale accertamento è non solo auspicabile e compatibile con la normativa ma, a mio modo di vedere, obbligatorio ai sensi della stessa vista la gravità dei fatti che stanno emergendo.
A valle della notizia degli avvisi di garanzia per associazione a delinquere e peculato per 7 persone, ho invitato il DG sia pubblicamente, attraverso un'intervista a La Repubblica (ed. Napoli) , sia formalmente in CdA il 24 maggio, a valutare l'opportunità delle proprie dimissioni.

Relativamente a quanto di nuovo emerso nella trasmissione di ieri, trovo particolarmente grave che né Presidente né Consiglio di Amministrazione siano stati informati di una richiesta di restituzione dell'Organismo Europeo Anti-Frodi (OLAF) per un ammontare di circa 15 milioni di euro che sarebbe pervenuta all'amministrazione nel dicembre 2016 e di cui l'organo di governo è stato tenuto all'oscuro, nonostante la gravità della cosa. Di pari passo con la vicenda dell'audit, questo evidenzia una carenza del flusso di informazioni fra la struttura amministrativa e l'organo di governo che non è, a mio avviso, giustificabile in un Ente pubblico.

Nei prossimi Consigli, e al di fuori di essi, continuerò a richiedere l'assunzione di passi formali e mi farò promotore di nuove iniziative volte ad assicurare la massima trasparenza nella gestione dei fondi pubblici. In questo delicato momento, le legittime richieste delle migliaia di precari dell'Ente per un impegno economico del CNR nei loro confronti, impongono un'attenzione ancora più elevata.

Mi preme sottolineare che, nella mia qualità di rappresentante del personale in CdA agisco all'interno ed all'esterno di esso, ma il momento richiede che il personale tutto, non solo quanti mi hanno votato, faccia sentire la propria voce a supporto delle iniziative che assieme riterremo giusto intraprendere, in modo da renderle più efficaci.

A tal fine vi invito ad utilizzare il forum http://ilnostrocnr.it/forums/ dove sono attive numerose discussioni in merito. Per chi non l'avesse già fatto, è possibile intervenire sul forum registrandosi sul sito a questo link.

Un cordiale quanto preoccupato saluto
Vito Mocella