[Articolo33] Newsletter 12 Aprile 2019

newsletter articolo33 n.4 2019

 

LO SCIOPERO E' UN DIRITTO DEI LAVORATORI E NON DEI SINDACATI

Decenni di elaborazione giurisprudenziale e dottrinale sembrano svaniti nelle considerazioni lette nei comunicati, ufficiali e ufficiosi, del piu' grande sindacato italiano che invece di supportare i lavoratori nella protesta sembra piuttosto critcarne le modalita' (si veda ad esempio qui). Lo sciopero come diritto delle OOSS e' una tesi che trova consenso negli ordinamenti corporativi (ad esempio, in quello fascista italiano) ma che viene aborrita prima di tutto dai sindacati, quindi dalla legge (in particolare, quella sui servizi pubblici essenziali, l. 146/90). Fin dal 1980, infatti, la Cassazione ha chiarito che l'unico limite allo sciopero e' dato dalla legge. Pertanto, vengono dalla giurisprudenza e dottrina considerati legittimi gli scioperi "anomali" che producono un ingente danno (ad esempio organizzativo) al datore ma un minimo danno al lavoratore. Come ricorda il compianto Gino Giugni "l'entita' del danno.... non e' elemento di qualificazione dello sciopero come legittimo o meno ... in quanto lo sciopero consiste nella non esecuzione dell'obbligazione scaturente dal contratto di lavoro, la differenza e' sul tipo di danno non sulla quantita' di danno inferto".

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IL TAVOLO DA TRESSETTE

Le prese di distanza, esplicite ed implicite, delle OO.SS. dallo sciopero bianco in corso le accomunano all'Amministrazione Centrale in termini di lontananza dalla parte attiva dell'Ente, i suoi lavoratori, che dovrebbero invece rispettivamente tutelare e guidare. E non stupisce allora che il tavolo di confronto tra le OO.SS. e l'Amministrazione Centrale sulle circolari oggetto dello protesta stia partorendo il classico topolino....

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