[Articolo33] Newsletter 22 luglio 2020

Le aree scientifiche della burocrazia

La vicenda delle aree strategiche comunicate con il messaggio del presidente uscente Inguscio, cristallizza quello che è da tempo sotto gli occhi di tutti: il CNR è in mano ai burocrati dell'amministrazione, supportati nell'opera dalle corporazioni confederali di turno.

Appare chiaro come direttori di istituto e dipartimento contino, a livello di vertice, poco più del due di briscola. E allora chi ha deciso ?
Possibile che il frutto dell'elaborazione, certo frettolosa ed imperfetta, della rete scientifica sia stato buttato a mare da qualche burocrate affiancata da qualche ex-assegnista collaboratrice molto stretta del presidente uscente?

Fatto sta che i posti da Dirigente Tecnologo sono in un rapporto 1 a 2 rispetto agli aventi diritto, in palese violazione dell'art 15, comma 5 e 6 del contratto prevedono un numero definito con riferimento al numero degliappartenenti al livello inferiore". Avevano dimenticato la postilla, "... salvo gli amici"

Nel frattempo - da quando la burocrazia ha definitivamente assunto il comando - le stabilizzazioni sono sparite dall'orizzonte e dallo scorso dicembre è stato imposto un incomprensibile blocco alle assunzioni a tempo determinato, essenziali per portare avanti i progetti di ricerca.
La ricerca, questo inutile orpello che il consociativismo burocratico-sindacale mira ad espellere dagli Enti di Ricerca, puntando ai residui dei progetti per le proprie operazioni clientelari.
E i ricercatori ? Possono aspettare, evidentemente.
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