[Articolo33] Newsletter 8 agosto 2021

newsletter articolo33 n.8 2021

 

La polizza sanitaria - Viaggio nei contratti del CNR. Puntata n.1

I dipendenti del CNR lo sanno da tempo, e non hanno dovuto aspettare la salata sanzione comminata dall’Antitrust, per scoprire la pervicace tendenza ad ostacolare le procedure di rimborso da parte della società che ha in carico l’assicurazione sanitaria per i dipendenti dal marzo 2020 .

Questo ha significato un’oggettiva diminuzione del servizio che equivale ad una conseguente diminuzione delle prestazioni sanitarie di cui hanno goduto tutti i dipendenti comportando anche, in diversi casi, ad una oggettiva rinuncia ad effettuare diagnosi o interventi con conseguenze che potrebbero rivelarsi drammatiche per taluni.

Ma come si è arrivati a scegliere di avvalersi di RBM Salute per un servizio tanto delicato ?

Ripercorriamone le tappe. Il 25/9/2019 viene avviata la procedura.

Per motivi non meglio chiariti essa è gestita dall’Ufficio Servizi Generali, che ha ben altre attribuzioni,  e non dall’Unità Formazione e welfare, ma in fin dei conti è un aspetto secondario, quel che conta è dare al personale il servizio cui ha (avrebbe) diritto !

Con la consueta solerzia viene accantonata la consueta mancia del 2% per il RUP, ovvero il limite massimo possibile secondo il codice dei contratti, che per una gara di oltre 5 milioni di euro è un mancia ( € 114.061,20 )  molto lauta...

La gara viene aggiudicata a RBM Assicurazione Salute S.p.A con un provvedimento del 12/2/2020 per un importo di 4.717.986 €.

Sui disservizi subiti dal personale è inutile dilungarsi, perché è  un'esperienza comune a tutti e la sanzione dell'Antitrust purtroppo non può sanare il dramma vissuto da alcuni dipendenti.

Quando invece si comincia ad analizzare la procedura di gara e si ricorre, come ovvio, alle pagine di Amministrazione trasparente cominciano ad emergere le prime stranezze.

La scheda pubblicata nella Sezione Amministrazione trasparente, curiosamente questa volta a cura dall’Unità Formazione e Welfare,  indica come aggiudicatario Cassa PreviMed, di cui si indica correttamente anche il codice fiscale, mentre RBM Salute viene menzionata come unico operatore che avrebbe presentato offerte. Unisalute, che come vedremo dopo ha invece partecipato alla gara, non viene affatto menzionata sulle pagine di Amministrazione trasparente.
L'importo di aggiudicazione è indicato in 3 milioni di euro mentre il provvedimento di aggiudicazione indica la somma di 4.717.986 €.
Nei tabulati della sottosezione pagamenti non è indicato alcun pagamento per RBM e/ o Cassa Previmed, ma questa è praticamente la norma in quei documenti è più facile trovare informazioni mancanti che non il contrario.

Purtroppo la ricerca di un po’ di chiarezza sull’assegnazione alla RBM, pagata dal personale sulla propria pelle, è stata a lungo ostacolata dalla omessa pubblicazione di documenti, la cui pubblicazione sarebbe obbligatoria   e solo con la pubblicazione del contratto,  in data 15/7/2021 (con soli 16 mesi di ritardo) è possibile chiarire che il destinatario del contratto è RBM salute SpA, a dispetto di quanto riportato sulle pagine di Amministrazione Tra-sparente.

Ma chi ha partecipato alla procedura ? Davvero hanno preso parte solo RBM Salute e Cassa Previmed come riportano le pagine di amministrazione trasparente ? Questo sarebbe particolarmente preoccupante perché in effetti RBM e Cassa Previmed sono strettamente legati l’uno all’altro da una serie di accordi. Ma da dove esce il nome della Cassa PreviMed, se non dagli accordi che essa ha stretto con RBM Salute ?

Per capirci qualcosa occorre leggere i verbali della procedura, ma anche questi sono assenti dalle pagine  dell’Amministrazione Tra-sparente fino al 30/7/2021 quando, in curiosa coincidenza con la notizia di stampa della sanzione a RBM salute sono stati, infine, resi noti.
Come mai tanto ritardo ?

Dalla lettura dei verbali (verbali 1-2 e verbale 3) si evince che i partecipanti sono stati soli 2, la compagnia Unisalute che era affidataria del servizio fino al 2020 e appunto RBM salute, contrariamente a quanto riportano le pagine di Amministrazione Tra-sparente.

RBM  salute si è aggiudicata la gara offrendo una serie di prestazioni aggiuntive e, soprattutto, proponendo un ribasso, anche se non elevato, a fronte del ribasso pari a 0 proposto da UNISALUTE/POSTE ITALIANE, il che equivale ad una resa di quest’ultima ancor prima di attendere l’esito della gara. Ma intanto qualcuno, responsabile del contratto, ha controllato che le prestazioni offerte erano davvero corrisposte ?

a dove spunta fuori Cassa PreviMed, assente da ogni atto ufficiale della procedura, che però ha accordi con RBM Salute e cui, secondo le pagine di Amministrazione Trasparente è stato effettuato il pagamanto?

Errare è umano ma perseverare è diabolico e nelle pagine di Amministrazione Trasparente gli errori sono troppi ( nome dell’aggiudicatario, delle società che hanno presentato offerte , importo,.. ) anche per un’amministrazione che non brilla per trasparenza.
Un caso ?

 

P.S. Fra le varie omissioni manca  ancora all'appello la pubblicazione dei  verbali della procedura per l'acquisto di mascherine chirurgiche di tipo I o II - CIG: 82912067A2, ma questo è l'oggetto della seconda puntata ...