Bandi ex art.15 per la valorizzazione professionale di Ricercatori e Tecnologi III liv.: primi criteri, prime gravissime criticità

COMUNICATO AL PERSONALE CNR 2024 6/2024

BANDI EX ART.15 PER LA VALORIZZAZIONE DI
RICERCATORI E TECNOLOGI III LIV.

PRIMI CRITERI, PRIME GRAVISSIME CRITICITÀ

 

Con la pubblicazione sull’applicativo Selezioni on line e sul vecchio sito dell’URP, sono stati resi noti i criteri di valutazione stabiliti dalla Commissione esaminatrice relativa all’Area concorsuale 03 – Ingegneria dei Sistemi e delle Telecomunicazioni della procedura selettiva 315.63 per il profilo di Primo Ricercatore II livello.

Si tratta dei primissimi criteri pubblicati da una Commissione, nell’attesa che facciano altrettanto anche le Commissioni delle altre 34 aree concorsuali per Ricercatori e quelle dei 10 settori concorsuali per i Tecnologi.

Ricercatori e Tecnologi attendevano, e per la maggior parte continuano ad attendere, con ansia la pubblicazione dei criteri, anche perché da quel momento scattano le tassative 72 ore per la scelta dei prodotti da portare in valutazione.

Con altrettanta ansia, ma positive aspettative, si attendevano anche le “novità” promesse e descritte dall’Amministrazione per questa tornata concorsuale di progressioni ex art. 15 riguardo al complessivo metodo e modello di valutazione dei candidati.

Parafrasando una famosa locuzione, ci vien subito da dire che se il buongiorno si vede dal mattino, allora siamo messi no malino, ma malissimo!

Registriamo, infatti, a ragione, grossa preoccupazione non solo tra il Personale che concorre nell’Area concorsuale di cui sopra, ma anche tra la maggior parte di Ricercatori e Tecnologi che hanno partecipato ai bandi e che temono una pericolosa “deriva” che impatti i criteri, ancora non stabiliti o quantomeno non pubblicati, riguardanti le altre aree/settori concorsuali.

Infatti, analizzando la tabella analitica dei punteggi attribuibili a ciascuna fattispecie di prodotto/titolo, tanti dubbi sorgono sul se tale rivoluzione annunciata e tanto attesa sia realmente in atto.

LE ATTUALI CRITICITÀ
Una prima idiosincrasia di carattere generale riguarda l’attribuzione di un punteggio massimo pari a zero a tutta una serie di prodotti e titoli.

Più avanti entreremo nel merito delle singole voci, ma adesso non possiamo esimerci dal ricordare che le tipologie dei prodotti e dei titoli presentabili dai candidati sono state definite dall’Amministrazione e riportate nell’allegato C, unitamente alle linee guida per la compilazione delle singole sezioni del curriculum (allegato A), al modello di curriculum professionale (allegato B) e all’allegato tecnico sui prodotti/titoli della sezione 1 (allegato D). Insieme, questi allegati fanno parte integrante del bando.

L’attribuzione a priori di un punteggio pari a zero a certe tipologie di prodotti/titoli da parte della Commissione equivale di fatto ad eliminarle dall’insieme valutabile definito dall’allegato C, andando quindi in contrasto con il bando stesso.

Inoltre, non essendo stati resi noti i criteri prima della sottomissione delle domande di partecipazione ed essendo stato comunque limitato il numero complessivo di prodotti/titoli presentabili e dal quale poi scegliere i 15 definitivi, tanti potrebbero potenzialmente trovarsi nella svantaggiosissima situazione dell’aver legittimamente indicato a suo tempo prodotti/titoli che oggi però si scopre verrebbero valutati nulli, a discapito di altri prodotti/titoli contraddistinti da un punteggio attribuibile sicuramente più favorevole. Tutto ciò è inaccettabile.

Altra nota alquanto stonata è il non aver previsto almeno la valutazione “sufficiente”. Un qualunque prodotto della Ricerca, quindi, se non giudicato buono/eccellente sarà assimilabile a spazzatura.

Da una prima analisi puntuale della tabella di valutazione si evidenziano le seguenti storture:

  • Nei Contributi in rivista il ruolo dell’autore viene penalizzato di 0,5 punti, senza appello, se il prodotto ha più di 5 autori. Ci chiediamo allora come possa essere giudicata premiante la multi/inter-disciplinarietà di cui tanto si è discusso! La Ricerca moderna si fa in gruppo, le collaborazioni sono spesso internazionali e i contributi sempre più multipli. Un numero di autori superiore a 5 non può assolutamente essere penalizzante per un prodotto scientifico tant’è che, ad esempio, più della metà dei paper Top 100 in Engineering 2022 di Nature ha almeno 6 autori!
  • Assegnare massimo 2 punti ai Contributi in volume o 3 punti ai Libri/monografie, al pari di un articolo scientifico su RIVISTA con revisori alla pari, appare incomprensibile, dato che nei libri NON esiste alcuna revisione alla pari.
  • Assegnare massimo 2 punti ai Contributi in atti di Convegno e Poster appare sproporzionato. Inoltre, è notorio come la funzione scientifica di convegni e conferenze venga spesso “drogata” da aspetti più prettamente commerciali.
  • Assegnare 0 (zero!) punti ai Rapporti Tecnici è penalizzare e non valorizzare una intera categoria di Ricercatori, soprattutto quelli appartenenti alle aree ingegneristiche. Inoltre, il rapporto tecnico è anche evidenza dell’attività istituzionale del Conto Terzi, caposaldo del Trasferimento Tecnologico di un Ente di Ricerca quale il CNR.
  • La Responsabilità di Gruppi di Ricerca, massimo 1 punto, è un titolo puramente autodefinito, che dipende, spesso, da quanti precari della Ricerca si possono reclutare.
  • Non si comprende come si possano assegnare 0 (zero!) punti alle Lectio magistralis e ai keynote su invito ai congressi, anche internazionali, quando invece queste opportunità sono tipicamente riservate a chi ha dimostrato nel tempo, con la propria attività e qualità della produzione scientifica, competenze e fama di assoluto rilievo.
  • Altro controsenso è rappresentato dalla valutazione nulla degli Incarichi di consulenza e supporto tecnico-scientifico, attività che spesso sanciscono i rapporti con altre Istituzioni.
  • Stabilire che per gli Incarichi di Docenza Universitaria la soglia sia il numero di CFU appare fuori contesto per un Ricercatore del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Viene invece mortificato chi ha ottenuto Altri incarichi di docenza, ritenuti evidentemente a priori minoritari e non degni.
  • Nella Partecipazione a Commissioni di valutazione e monitoraggio di programmi e progetti di ricerca e di Istituzioni di ricerca vengono assegnati 0 (zero!) punti per i “Progetti di ricerca interni all’ente”: ciò equivale a non considerare adeguatamente anche i doveri istituzionali dei Ricercatori e non valutare, sminuendole, le doverose attività di servizio interne al CNR.
  • Analogo discorso per l’altra funzione istituzionale quale la Partecipazione a commissioni di valutazione per l’attribuzione di posizioni lavorative a tempo indeterminato o passaggi di carriera presso Istituzioni nazionali o estere, commissioni di dottorato e specializzazione medica. Perché quindi sprecare inutilmente del tempo in tal modo?
  • L’Abilitazione Scientifica Nazionale, sebbene sia un traguardo prestigioso che normalmente identifica su indicatori bibliometrici le qualità di un Ricercatore in ambito prettamente universitario, poco ha a che vedere sul suo contributo all’interno del CNR e non può essere potenzialmente discriminante nel contesto di un percorso di valorizzazione professionale in un Ente Pubblico di Ricerca, a maggior ragione se ritenuto più premiante rispetto allo svolgimento di funzioni istituzionali.
  • La Organizzazione di iniziative ed eventi di divulgazione (public engagement) e gli Incarichi tecnico-gestionali interni all’Ente sono entrambi valutabili con massimo 1 punto. Peccato che il primo sia sostanzialmente auto attribuito e di durata molto breve, mentre il secondo, ruolo istituzionale, sia attribuito su valutazione interna e di durata ben più lunga.

Come prima accennato, queste sono solo le prime criticità balzate immediatamente all’occhio e, continuando ad approfondire l’analisi di questi criteri, certamente anche altre considerazioni potranno essere messe in evidenza. Come UIL RUA, siamo quindi assolutamente convinti che tali criteri non dovranno assolutamente far da apripista e considerati come modello de seguire per la definizione di quelli che ancora dovranno essere stabiliti dalle altre Commissioni.

LE AZIONI DELLA UIL RUA
La UIL RUA sta predisponendo le iniziative necessarie a segnalare fermamente le storture che si stanno rilevando.

Parallelamente, è stato già attivato il Coordinamento Nazionale Ricercatori e Tecnologi della UIL RUA, composto da Personale rappresentativo sia delle diverse aree/settori concorsuali nonché del territorio nazionale con l’obiettivo di realizzare una piattaforma permanente di collaborazione, condivisione e diffusione non solo riguardo i concorsi in essere, ma che abbracci anche tutte le tematiche e problematiche che riguardano in generale il Personale I-III livello.

Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
La Coordinatrice Nazionale CNR
Rossella Lucà

Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
Coordinamento Nazionale CNR
Antonio Messina