CNR Comunicato 21 febbraio 2019

CNR – quale strategia per la valorizzazione del Personale?
Tra stabilizzazioni e progressioni di carriera...

Lo scorso venerdì 15 febbraio si è tenuto l’incontro tra le OO. SS. e l’Amministrazione, concordato a gennaio e rimandato di qualche giorno.

All’ordine del giorno la programmazione delle progressioni di carriera del personale Ricercatore e Tecnologo da inserire nell’aggiornamento del Piano Triennale di Fabbisogno 2019-2021.

Fuori programma è intervenuto il Presidente, accanto al Direttore Generale e alla Direttrice della DCGRU, pertanto l’ordine del giorno è stato di fatto integrato con tutte le problematiche di carattere politico relative alla Programmazione e che al tavolo tecnico del 31 gennaio u.s. erano state rinviate.

Il quadro di insieme è stato illustrato dal Presidente in apertura della riunione:

un quadro che ben conosciamo, che ci ha resi soddisfatti del risultato raggiunto nel 2018 e che, secondo noi, deve essere assolutamente implementato nell’anno in corso attraverso la concreta programmazione delle assunzioni di tutti gli aventi diritto alla stabilizzazione:

  • Idonei nelle graduatorie comma 2
  • titolari di contratti a tempo determinato reclutati a chiamata diretta - comma 1
  • Non prioritari - Comma 1.

Allo stato attuale l’Ente prevede l’elaborazione di un aggiornamento della sola pianificazione 2019 da effettuarsi in tempi relativamente brevi (marzo p.v. – proposta al CdA) per poi rimandare a novembre p.v. la stesura del nuovo Piano di Fabbisogno del personale 2019-2021.

Non era questo ciò che ci era stato prospettato a novembre scorso in fase di presentazione del Piano di Fabbisogno 2018-2020: noi riteniamo si debba da subito programmare l’intero processo di stabilizzazione all’interno del nuovo Piano di fabbisogno, un nuovo Piano che contenga le progressioni di carriera e gli scorrimenti di graduatorie da concorsi pubblici, per dare soddisfazione al requisito del 50% dell’accesso dall’esterno nei confronti degli scorrimenti dei “comma 2”, consentire l’assunzione di Chiamate Dirette e risolvere i numerosi sotto inquadramenti di personale
che da anni attende il giusto riconoscimento della propria professionalità prestata al servizio del CNR
.

Si tratta di soluzioni di buon senso, soluzioni alla portata di un Ente che lo scorso anno ha beneficiato di importanti finanziamenti allo scopo di stabilizzare il proprio personale e che ha ottenuto queste risorse straordinarie e aggiuntive anche e non casualmente grazie alla mobilitazione, durata a lungo e con ampia risonanza, attuata dalle OO.SS. insieme al movimento dei PrecariUnitiCnr, mobilitazione ancora in corso, fino all’assunzione di tutti gli aventi diritto.

I punti messi a fuoco dal Presidente in merito alla “stabilizzazione atto II”, assolutamente insoddisfacenti, sono stati:

  • il numero delle posizioni scorribili 2019 non è ancora definitivamente stabilito, saranno almeno 208 incrementabili in base alle risorse utilizzabili (applicando l’algoritmo di cui alla Delibera CdA n. 244 /2018);
  • la soluzione per i titolari di TD a chiamata diretta non è stata determinata univocamente;
  • l’assunzione dei non-prioritari avverrà in base alla Delibera CdA n.214 /2018, che pone la doppia condizione della disponibilità di risorse e delle esigenze organizzativo-funzionali.

Come FIR abbiamo chiesto di dare conto delle risorse utilizzate per le stabilizzazioni finora attuate e di prevedere dal 2019 l’impiego di tutte le risorse vincolate a questo scopo nel Decreto di riparto, sommandole al cofinanziamento che l’Ente era in grado di garantire già prima dell’emanazione dello stesso (sostanzialmente l’Ente ha a disposizione 40 mil. Legge di Bilancio 2018+ 20 mil. cofinanziamento+ 34 mil. Decreto riparto FOE 2018).

Del resto la Legge di Bilancio 2019 ha assegnato al CNR per le sue politiche scientifiche altri 30 mil.

I CONTI DEVONO TORNARE: DEVONO ESSERE UTILIZZATE, E RAPIDAMENTE, TUTTE LE RISORSE DISPONIBILI! Completare le stabilizzazioni si può e di deve.

Abbiamo chiesto inoltre che venga ripristinato un NECESSARIO meccanismo di solidarietà per le proroghe di coloro che ancora sono in attesa di essere assunti definitivamente ed hanno diritto al mantenimento in servizio sulla base della normativa vigente (art.20 comma 8 D. Lgs. 75/17) e che venga fatta chiarezza sulla prorogabilità degli AdR anche a coloro che nella Rete Scientifica del CNR ancora avessero dei dubbi in merito.

Non sono più tollerabili le corse quotidiane per la formalizzazione di proroghe di mese in mese, per la dignità degli interessati e per l’inutile aggravio nell’organizzazione del lavoro connesso.

A questo proposito abbiamo anche rappresentato con forza lo stato di disagio nel quale si trovanocolleghi Assegnisti di Ricerca presso gli Istituti coinvolti nella ristrutturazione scientifica, che in molti casi si è tramutata in un blocco della funzionalità amministrativa: avevamo segnalato a suo tempo la criticità immanente e purtroppo avevamo ragione – a tutto si può rimediare, abbiamo chiesto un immediato intervento ai vertici amministrativi per lo sblocco di queste situazioni (nel momento in cui stiamo scrivendo ci giungono notizie di qualche passo in avanti...anche se non esaustivo del problema).

Insomma sulle stabilizzazioni NON ci siamo! Per questo con forza innalziamo il livello della mobilitazione con l’indizione della manifestazione unitaria del prossimo 26 febbraio presso la Sede Centrale con CGIL, UIL e PrecariUnitiCnr, ed è solo l’inizio!

Con riferimento all’Ordine del giorno, ossia alle progressioni di carriera dei R&T in base all’art. 15, il Presidente ha riferito di aver registrato da parte del Dipartimento della Funzione Pubblica ancora delle perplessità circa l’applicabilità, nonostante la Sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite sia stata molto chiara nel trattare tali procedure come progressioni orizzontali, quindi dedicate al solo personale interno degli Enti.

Respingendo in modo assoluto questa interpretazione abbiamo segnalato la nota situazione di criticità all’interno dell’Ente che allo stato attuale può essere rappresentata da una piramide schiacciata verso il basso, stanti approssimativamente le seguenti percentuali di distribuzione del personale nei tre livelli di R&T:

Condividiamo la necessità di rivedere il meccanismo di afferenza dei bandi di concorso alle Aree Disciplinari, individuando una suddivisione più coerente con i filoni delle attività curriculari dei ricercatori dell’Ente, anche differente dalle Aree Strategiche individuate per il reclutamento ordinario: particolari criticità si sono manifestate ad esempio nell’area del Patrimonio culturale e umanistica.
Siamo disponibili al confronto in merito al fine di rendere il sistema delle progressioni di carriera più aderente al reale bacino di afferenza del personale coinvolto.

In particolare, il Presidente ha indicato come significativamente critica la suddivisione delle Aree di afferenza relative ai concorsi dedicati ai Tecnologi, anche per questo è prevista l’attivazione di un confronto specifico nel quale potremo portare il nostro contributo.

Sempre sul tema delle progressioni R&T il primo atto concreto sarà quello di procedere con gli scorrimenti di graduatoria corrispondenti all’esaurimento del budget relativo alle assunzioni che erano state previste nel piano concorsi per il reclutamento ordinario di Primi Ricercatori e Dirigenti di Ricerca (programmazione già approvata nei Piani triennali precedenti e iter conclusi per quasi tutti i bandi), stante il risultato che ha visto colleghi già dipendenti del CNR, sia tra i vincitori sia tra i primi idonei.

Auspichiamo che l’amministrazione proceda rapidamente con gli adempimenti necessari.
Abbiamo sollecitato ancora una volta l’applicazione dell’art. 65 per i passaggi di profilo (Ricercatore -> Tecnologo o Tecnologo -> Ricercatore) quanto mai opportuna prima dell’emanazione dei bandi per le progressioni di carriera e ricordato la necessità di utilizzare anche la graduatoria in merito ancora vigente e utilizzabile.

Nessun ostacolo perché questo possa essere fatto rapidamente.
Un altro problema che abbiamo posto al tavolo è quello del reclutamento di personale Tecnico e Amministrativo: stante il blocco all’emanazione di bandi a TD deliberato a fine anno, sta diventando un’urgenza anche a fronte delle numerose cessazioni dal servizio per pensionamenti già programmati e ancora programmabili con l’entrata in vigore della normativa “Quota 100”.

Il Piano 2018-2020 già prevede assunzioni significative di personale amministrativo, e l’Amministrazione ha ribadito che l’aggiornamento dovrebbe prevedere un’implementazione delle assunzioni di personale tecnico. Abbiamo segnalato comunque due importanti criticità e il nostro dissenso su quanto sta accadendo e su quanto prospettato dall’Amministrazione:

  1. deve essere assolutamente previsto un meccanismo di salvaguardia per la prorogabilità del personale (ormai sono piccoli numeri) che in servizio a TD come tecnico e ammnistrativo possa continuare ad espletare i propri compiti indispensabili nelle strutture della rete scientifica ed anche dell’AC, oltre la scadenza prevista e fino a quando possa partecipare ai concorsi relativi che saranno banditi
  2. non condividiamo l’interpretazione per la quale per il reclutamento del personale amministrativo il CNR debba essere incluso nelle procedure di cui ai concorsi unici gestiti dal Dipartimento della Funzione Pubblica, stante la tipicità delle attività anche amministrative che vengono svolte nella gestione di un Ente di Ricerca.

Infine dal 1 marzo entra in vigore il nuovo ROF pubblicato sul sito del CNR in questi giorni e quindi a breve saranno definite le regole per l’elezione dei due membri eletti dai ricercatori e tecnologi nei Consigli di Dipartimento.

Siamo stati informati che alla prossima seduta del CdA saranno nuovamente posti all’approvazione i CCNI di Ente stipulati a settembre e indispensabili per l’erogazione degli arretrati delle competenze accessorie: è inutile commentare questo ritardo, in caso di un nuovo rinvio valuteremo le misure da adottare. Necessario, inoltre, attivare rapidamente le trattative per i CCNI successivi e quindi poter programmare le nuove cadenze per i bandi per le progressioni artt. 53 e 54.

In sintesi un incontro dagli esiti insoddisfacenti su tutti i fronti legati alla programmazione del prossimo futuro: troppo poco, troppe perplessità e timori!

Il CNR ha disposizioni risorse che 18 mesi fa erano impensabili, anche grazie alla mobilitazione in atto, è ora di dare nuovamente testimonianza forte della nostra convinzione per questo abbiamo indetto l’assemblea - manifestazione unitaria del prossimo 26 febbraio in Sede Centrale – Aula Convegni. Dovremo essere e saremo tanti per ribadire che il personale del CNR tutto (precario, stabilizzato, di ruolo) ha diritto di continuare a lavorare con serenità, soddisfazione e continuità per poter dare il proprio contributo alla crescita del Paese attraverso il progresso del sapere scientifico a alle sue applicazioni quotidiane.

Roma 21 febbraio 2019
IL Coordinamento CNR