CNR - Comunicato al Personale: Riorganizzazione Amministrazione Centrale

Riorganizzazione Amministrazione Centrale
IRRICEVIBILE!!!!

Nella tarda serata di venerdì, 12 aprile u.s., l’Amministrazione ha inviato l’informativa contenente la “Proposta di modifica dell’assetto organizzativo dell’Amministrazione Centrale del CNR di cui al provvedimento del Direttore Generale n. 144 del 30 dicembre 2013 e s.m.i.” (punto all’ordine del giorno del prossimo Consiglio di Amministrazione
fissato per il 18 aprile).
Come ormai da prassi consolidata e più volte segnalata e criticata, l’amministrazione continua ad inviare informative su temi strategici e vitali dell’Ente, evitando il confronto (immediatamente richiesto da questa OO.SS. con nostra nota Prot. n. 22/2019 e della quale attendiamo ancora risposta), confronto assolutamente previsto ai sensi della normativa vigente.

Da una prima sommaria lettura, la nota risulta priva dei necessari elementi che consentano un’analisi e una valutazione di merito dell’assetto organizzativo proposto (mancano DECLARATORIE puntuali delle strutture e un’ORGANIGRAMMA).

Appare del tutto evidente dall’impianto generale, un forte sbilanciamento del ruolo di coordinamento e decisione da parte della figura del DIRETTORE GENERALE, purtroppo già segnalata nelle considerazioni fatte dalla FIR in occasione dell’approvazione del Nuovo Regolamento di Organizzazione e Funzionamento. Peraltro oggi rileviamo una contraddizione, quando viene asserito che la Direzione Generale “è sovraordinata esclusivamente a due uffici dirigenziali”.
Reputiamo tale assetto non solo NON FUNZIONALE, ma addirittura DANNOSO per l’immediata gestione delle attività dell’ENTE.
Dissentiamo fortemente, infatti, sulla scelta di proporre ora la riorganizzazione della Struttura Centrale dell’Ente, a pochi mesi dalla fine del mandato dell’attuale Presidente e dei membri del CdA (primo tra tutti il membro eletto come rappresentante del personale!) e di non aspettare come sarebbe naturale ed ovvio l’insediamento dei nuovi organi di vertice.
In più, è oltremodo imprudente procedere ad un così radicale riassetto, in un momento delicatissimo della vita del CNR (con l’introduzione di nuove professionalità apicali dall’esterno, con il processo di stabilizzazione ancora incerto nel suo percorso di finalizzazione, con l’ormai cronica assenza di valorizzazione del personale interno, il sofferto processo di riorganizzazione scientifica ancora in corso, ecc): indire nuove “call” per tutte le strutture proposte, in questo momento, rischia di portare l’Ente al collasso!

Tutta “questa carne al fuoco” contemporaneamente a quale disegno risponde? a chi o cosa giova?

Non ci stancheremo mai di ripetere e rimarcare con forza che il CNR è il più grande Ente di Ricerca del Paese e non un Ministero: l’organizzazione degli uffici della SAC è e deve rimanere a completo soddisfacimento delle reali esigenze della Rete Scientifica (core business dell’Ente) e non rispondere come appare ad un esercizio accademico di perseguimento di obiettivi strategici (quali? e soprattutto condivisi da e con chi?) o di una non necessaria armonizzazione dell’attività amministrativa-contabile.

Nel tentativo di ridurre le strutture, nell’assetto proposto si segnala l’assenza delle seguenti Unità/Uffici:

  • Biblioteca, fatta confluire nell’ufficio “Supporto all’attività di Ricerca” della direzione Centrale Tecnica (sottovalutando, anzi sminuendo, una struttura storica, fiore all'occhiello del CNR, che, per mandato istituzionale, cura, tra le altre cose, la più grande Biblioteca scientifica d'Europa, delegata normativamente al deposito legale di tutta la letteratura scientifica, anche grigia, prodotta sul suolo italiano!!!!). Peraltro, per lo stesso ufficio “Supporto all’attività di Ricerca” si dichiara che la sua istituzione nasce dall’esigenza di “fornire supporto alla rete scientifica nella gestione scientifica dei progetti, che palesemente contravviene alla dichiarata logica di evitare sovrapposizioni e duplicazioni delle competenze, in quanto la gestione scientifica dei progetti è e deve restare di assoluta specifica pertinenza di chi la ricerca la fa e la sa fare al meglio, Istituti e Dipartimenti, senza nessuna possibile interferenza!
  • Gestione Documentale, fatta confluire nell’ufficio Servizi Generali della Direzione Tecnica (sottovalutando o, ancor peggio, ignorando il ruolo di gestione dell'archivio dei fascicoli nominativi del personale e più in generale di tutto il ciclo di vita della documentazione amministrativa di tutto l'Ente, compreso il compito di garantire la normalizzazione dell’utilizzo del Protocollo informatico anche di tutta la Rete Scientifica): logica avrebbe, per esempio, previsto una sua diversa collocazione nell’altra direzione;
  • Segreteria del Collegio dei Revisori, unità la cui assenza non garantisce l’autonoma determinazione del funzionamento dello stesso Collegio, prevista dall’ultimo comma dell’art. 9 dello Statuto nonché l’autonomia nell’esercizio della funzione del Magistrato della Corte dei Conti, ai sensi dell’art. 12 della Legge 259/1958.

Altri aspetti, dei numerosissimi su cui contiamo di poter confrontarci al Tavolo:

  • da anni l'Ente ha intrapreso il percorso della centralizzazione dei contratti (energia, manutenzione, pulizia, vigilanza) in una logica di ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse, della standardizzazione dei servizi e dello sgravio per la rete di incombenze ricorrenti. In questa logica, l'attuale ufficio Servizi Generali ha operato sviluppando al suo interno elevate e specifiche competenze (su tutto il processo, dall'analisi delle esigenze, alla redazione dei bandi di gara, alla gestione e controllo dei servizi erogati). Decidere, ora, di scinderlo in due parti appare quanto mai singolare e "rischioso"
  • la proliferazione di numerose strutture con compiti attualmente inseriti nell’attuale Ufficio Programmazione Finanziaria e Controllo: in particolare, l’istituzione dell’Unità Sistemi Contabili, istituita per “definire i processi e le regole necessarie alla transizione al nuovo sistema contabile economico-patrimoniale”. Tale attività a nostro avviso rientra nelle competenze di un Ufficio dirigenziale di II livello “Bilancio”, e potrebbe essere oggetto di uno specifico “Progetto” di innovazione organizzativa, quindi di una struttura temporanea con un obiettivo specifico legato alla soluzione di una problematica transitoria (i “progetti” sono previsti anche nei modelli organizzativi del management pubblico, citati nella succinta informativa ricevuta).

A titolo meramente informativo, infine, segnaliamo che il termine ITC è l’acronimo di “Istituto Tecnico Commerciale”: per cui si consiglieremmo di modificare la denominazione del nuovo Ufficio “ITC” o nel termine italiano “TIC” (Tecnologia dell’Informazione e Comunicazione), oppure nel più diffuso termine anglosassone ICT (Information and
Communications Technology).

Alleghiamo, infine, a scopo illustrativo un tentativo di ricostruzione, di organigramma sulla base delle scarne informazioni avute.

Roma 15 aprile 2019

Il Coordinamento CNR