CNR - Comunicato sulla riorganizzazzione delle Rete Scientifica

CNR: Riorganizzazione della Rete scientifica
c’è ... ma non si dice

Care Colleghe, Cari Colleghi,
il disegno della ristrutturazione della Rete scientifica del CNR non è cosa di oggi.
Risale ormai al 13 dicembre 2016 la delibera del Consiglio d’Amministrazione di approvazione dell’Atto d’indirizzo sugli interventi di razionalizzazione amministrativa a breve termine. Ne avevamo già dato notizia nel Comunicato del 30 gennaio u.s., con il quale vi avevamo anche aggiornato sulla richiesta d’incontro per il confronto sui singoli punti dell’atto d’indirizzo stesso, ravvisando come la portata del “progetto complessivo” di ristrutturazione dell’Ente fosse tale da richiederne la più ampia diffusione e discussione nella Rete.
Ma nessuna risposta da parte dell’Ente. ...
Nel frattempo, a partire dallo scorso mese di marzo, si registrano:

1. Numerosi interventi di trasformazione e/o soppressione di sedi secondarie nel merito dei quali e dell’eventuale “progetto” di riferimento il vertice dell’Ente non ha mai risposto alle richieste di confronto

2. Alcune proposte di Interventi per la trasformazione di Istituti:
Nel caso di IAMC e ISMAR, ci sarebbe in itinere la proposta di creare, sulla base di una precisa strategia scientifica, 3 nuovi Istituti a partire dai 2 esistenti, rivedendone la “geografia” e la “distribuzione delle competenze”,
Nel caso, inoltre di nonché di IBAF e ISE la proposta sarebbe di dare corpo a un nuovo Istituto per lo studio degli ecosistemi terrestri.
Nel caso di IDASC si è addirittura proceduto alla soppressione per accorpamento in INSEAN dandone semplice informativa.

3. La progettazione di accorpamenti degli Istituti all’interno dei Dipartimenti di afferenza
Sembrerebbe che il Presidente abbia invitato i Direttori di Dipartimento a dare corso ai progetti presentati al CdA in sede di audizione per la selezione. In una bozza del PTA 2016-2018, trasmessa formalmente alle OO.SS, è comparso il progetto, poco dopo espunto, di compattare la Rete del Dipartimento Bioagrolimentare da 9 a 6 Istituti

4. Non sono stati avviati i procedimenti di selezione di Direttori d’Istituto
E’ legittimo pensare che, in carenza di criticità, le selezioni non avviate possano essere state messe in stand-by in attesa di accorpamenti/trasformazioni degli Istituti?
Nonostante nulla sia trapelato, né l’Amministrazione abbia chiesto ai Ricercatori la dichiarazione dell’Area Strategica di afferenza, in un processo indiziario nulla sembrerebbe escludere che la riconfigurazione della Rete sia in atto.

Illuminante la Delibera del CdA n. 127 del 26 settembre 2017 sulle nuove modalità per il conferimento degli incarichi di Direttore facente funzioni che nelle premesse testualmente recita:
“CONSIDERATO che il processo di riorganizzazione della Rete Scientifica che l’Ente ha avviato, condurrà molti Istituti in percorsi di soppressione e/o accorpamento per cui, relativamente a detti Istituti, potrà non essere efficiente avviare procedure selettive alla scadenza degli incarichi in essere essendo piuttosto preferibile affidarne la reggenza esclusivamente al personale dell’Ente nominato Direttore facente funzioni; “
Per ammissione della stessa Amministrazione, quindi, la riorganizzazione della Rete ... c’è!

Perché il CNR evita il confronto trasparente sulla ristrutturazione della Rete ?

Quale è il Progetto per il nuovo CNR nel suo complesso ?

Quale sarà l’assetto del CNR per sostenere le sfide del passaggio da Industria 4.0 a Impresa 5.0?

La riorganizzazione deriva da un mandato politico o attiene esclusivamente al Vertice del CNR?

Quale è il Progetto per l’Amministrazione centrale?

Quale strategia scientifica guida la riorganizzazione del CNR ?

Si evidenzia, al riguardo, che il più recente documento del Consiglio Scientifico accessibile in rete risale al 26 febbraio 2014, fatto che di per sé ne qualifica il livello di trasparenza.
Desta non poche preoccupazioni che per il CNR la condivisione con la Comunità scientifica del progetto di riorganizzazione della Rete, qualunque esso sia, sembra divenuta un optional.
In questo contesto è lecito a pensare che il CNR stia approcciando una riorganizzazione top-down della Rete secondo una “logica adattativa”, basata su singole azioni apparentemente fra loro scollegate che seguono i percorsi di minore resistenza, fino al raggiungimento di un obiettivo finale non dichiarato e quindi non verificabile. Tale impostazione per definizione è antitetica alla condivisione del Progetto richiesta a gran voce dalla FIR CISL (o forse il progetto manca?).
Nel merito ci chiediamo cosa pensi della situazione il Consigliere eletto dal Personale.
La FIR considera necessario il rilancio dell’Ente e ritiene che ogni eventuale riorganizzazione non possa prescindere da un confronto trasparente da sviluppare con la comunità scientifica dell’Ente stesso.
In carenza di risposte concrete sarà il Sindacato, con il supporto del Personale, a promuovere momenti di confronto interni ed esterni volti alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio di conoscenze, competenze e professionalità che il CNR possiede.
p. Il Coordinamento CNR
Marcello Leoni