COMUNICATO AL PERSONALE CNR n. 13/24
Ieri si sono svolti due importanti incontri che hanno interessato il comparto Istruzione e Ricerca.
Il primo presso l’ARAN che ha portato alla sottoscrizione di alcune sequenze contrattuali relative al CCNL 19/21, l’altro presso il MUR relativo al Disegno di Legge 1240 con il quale il Governo intende introdurre nuove figure pre-ruolo.
Nell’incontro svolto all’ARAN sono state discusse le sequenze contrattuali CCNL 19/21, relative all’adeguamento della disciplina relativa al personale delle Aziende Ospedaliere Universitarie, al tecnologo universitario a tempo indeterminato, ai contratti di ricerca e alla disciplina del trattamento economico dei collaboratori ed esperti linguistici universitari.
Le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto le sequenze contrattuali in discussione dopo aver apportato alcune modifiche e integrazioni ai testi presentati dall’ARAN. Per il nostro settore l’accordo sui contratti di ricerca, che ricordiamo sostituiscono gli assegni di ricerca, riveste particolare importanza. Migliorato il trattamento stipendiale definito nel CCNL, restano i nodi legati alle insufficienti risorse economiche dedicate, alla necessità di garantire omogeneità nell’applicazione tra gli Enti e alla esplicitazione giuridica della natura pubblica dei nuovi Contratti di Ricerca.
Il risultato complessivo sulle singole sequenze può essere considerato un primo positivo passo verso la soluzione delle specifiche criticità. Interventi normativi e miglioramenti da apportare nel prossimo CCNL saranno tuttavia necessari per completare e rendere efficaci i contenuti degli accordi oggi raggiunti.
Rinviata invece al prossimo CCNL la revisione dell’ordinamento degli Enti di Ricerca, tema che riveste enorme importanza per il nostro settore. Sempre per gli EPR resta da definire la distribuzione al personale di alcune risorse contrattuali e in particolare quella riferita al 5% dell’incremento contrattuale 19/21, accantonato proprio per la revisione dell’ordinamento e non utilizzato.
Per quanto riguarda gli effetti del Disegno di Legge 1240 sul settore della Ricerca, abbiamo espresso preoccupazione e contrarietà alla Ministra Bernini rispetto ai contenuti del DDL. In particolare le ipotesi di introduzione di contratti post doc e delle borse di assistenti all’attività di ricerca introducono nuove forme di lavoro non tutelato e aprono, di fatto, ad una nuova crescita del precariato negli Enti.
Nel documento consegnato al Ministero abbiamo sottolineato come, dal nostro punto di vista, tutto ciò appare paradossale e ancor più contraddittorio. Paradossale, perché in alcuni EPR la piena stabilizzazione del precariato storico resta ancora un obiettivo da raggiungere e non vi è alcuna necessità di nuove figure professionali con rapporto di lavoro precario.
Contraddittorio, perché se da un lato si risponde correttamente ai richiami dell’UE cercando di definire forme di contratti più tutelati (vedi il contratto di ricerca inserito nel CCNL in sostituzione degli assegni di ricerca), dall’altro si avvia una nuova proliferazione di molteplici tipologie di precariato.
Abbiamo sottolineato che negli Enti Pubblici di Ricerca il personale è contrattualizzato e non vi è nemmeno la necessità di un percorso formativo finalizzato alla “docenza universitaria”, ovviamente non contemplata negli EPR.
Per ANIEF la valorizzazione e la promozione della ricerca vanno perseguiti con altri strumenti: investimenti in attività e infrastrutture, salari a livello europeo, opportunità di carriera per il personale, reclutamento straordinario a tempo indeterminato in favore dei giovani. Per far questo servono politiche innovative, evitando false scorciatoie che ad oggi hanno determinato un ostacolo per i giovani e un peggioramento del sistema della ricerca italiana.
Riteniamo pertanto non utile, per gli Enti di Ricerca, procedere nel senso indicato nel disegno di legge.
Sull’argomento sarà avviato a breve un tavolo di confronto che coinvolgerà anche la consulta dei Presidenti degli EPR e la CRUI.
La Segreteria Nazionale
ANIEF EPR