Roma, 26 marzo 2025
COMUNICATO AL PERSONALE CNR n. 7/25
IL CNR E I TANTI SIGNOR K! DE “IL PROCESSO” DI KAFKA.
Ricordiamo la surreale vicenda che ha visto il CNR ritirare, oltre sei anni fa, i buoni pasto QUI!Ticket non più spendibili, con la promessa di sostituirli con nuovi ticket, senza poi dar seguito, per una significativa parte del personale, alla loro restituzione!
Nonostante i ripetuti tentativi di dialogo e l’invio di atti di diffida, con l’intento di far comprendere al CNR il proprio dovere di restituire i ticket ritirati, ANIEF ha avviato un ricorso pilota per il recupero del maltolto.
Nel 2024, solo a fronte dell'azione legale patrocinata da ANIEF e dell’imminente sentenza sfavorevole, il CNR ha ceduto, proponendo una transazione per riconoscere i buoni pasto ai ricorrenti. La restituzione è avvenuta a febbraio 2025, riguardando sia il personale in servizio che quello in quiescenza.
Convinti che finalmente l’Ente avesse deciso di correggere la grave inadempienza, abbiamo raccolto oltre 80 adesioni dei colleghi che ci hanno contattato, inviando una nuova diffida al CNR, con la quale abbiamo chiesto di chiudere definitivamente la vertenza e restituire a tutti i lavoratori quanto dovuto.
Purtroppo ci siamo sbagliati! Nonostante alcune dichiarazioni informali di presunta disponibilità, a un mese dalla diffida, il CNR non ha ancora risolto il problema né ha avviato le procedure per farlo.
Questa storia potrebbe sembrare una trama farsesca se non fosse supportata da fatti concreti, atti di diffida e ricorsi che hanno coinvolto i tribunali italiani. La vicenda rappresenta chiaramente una situazione kafkiana, un retaggio di una visione da "Stato borbonico", che scarica sugli stessi lavoratori le inefficienze, i grovigli e i pasticci formalistici dell’Ente.
Una istituzione seria dovrebbe essere vicina ai propri dipendenti, assumendosi la responsabilità di risolvere questi e altri problemi, affrontandoli nelle sedi appropriate. Non certo trasferendoli, come in questo caso, sui lavoratori, negando per oltre sei anni la restituzione di quanto dovuto, senza fornire alcuna risposta né informazione e trasformando i propri dipendenti in tanti “Signor K”.
Poiché davvero non riteniamo più accettabile un simile comportamento da parte del CNR, la prossima settimana procederemo al deposito di un ulteriore ricorso sul tema, partendo dal gruppo di colleghi che ci ha contattato dall’area di Roma.
Il ricorso includerà anche la richiesta di risarcimento per il danno subito dai dipendenti.
Valuteremo inoltre la possibilità di segnalare l’eventuale danno erariale che un tale comportamento illegittimo e persistente sta generando, obbligando i tribunali italiani, già oberati, a occuparsi di una vicenda tanto paradossale.
La Segreteria CNR
ANIEF EPR