Comunicato 18/11/2019: Un congresso per il rinnovamento

COMUNICATO 18 novembre 2019
Un congresso per il rinnovamento

FGU - Dipartimento Ricerca – Sezione ANPRI tiene, nei giorni 14 e 15 novembre, il suo primo Congresso Nazionale in cui rinnova tutti gli organi statutari

Si è tenuto a Roma il 14 e 15 novembre 2019 il primo Congresso Nazionale di FGU-Dipartimento Ricerca-Sezione ANPRI. Sono stati eletti il Consiglio Nazionale di Sezione, la  Segreteria Nazionale di Sezione ed il Segretario Generale di Sezione nella persona di Eleuterio Spiriti - proveniente dall’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) - che succede al Segretario uscente Liana Verzicco. Sia il Consiglio che la Segreteria sono stati ampiamente rinnovati nella loro composizione, a conferma della vitalità dell’associazione.
Il Congresso tutto ha ringraziato l’uscente Segretario, il suo vice Giovanni Gullà e la Segreteria Nazionale uscente, che hanno coordinato in questi difficili anni di forte cambiamento l’attività della nostra associazione/sindacato, in particolare per il difficile compito di traghettamento verso FGU, uno dei cinque sindacati rappresentativi nel comparto Istruzione e Ricerca, che ci ha accolto e supportato in special modo nella persona del suo Coordinatore  nazionale Rino Di Meglio.
Il congresso, nei suoi oltre 60 delegati, ha discusso i principali temi che saranno di grande importanza per i Ricercatori e Tecnologi, nonché del personale tutto, per gli Enti pubblici di ricerca nei prossimi anni. Tutta la discussione è stata ispirata dai principi della “Carta europea dei ricercatori” e del “Codice di condotta per l’assunzione dei ricercatori” (raccomandazione della Commissione Europea 2005/251/CE), sempre promossi e difesi dalla nostra comunità,  e si è soffermata principalmente sugli argomenti seguenti.

Il Decreto Legislativo del 25-11-2016, n. 218 è stato un importante passo avanti per gli EPR. Ha definito la “comunità” di tutti gli Enti di ricerca pubblici regolandoli unitariamente indipendentemente dal Ministero vigilante di ognuno, ha definito – richiamando la Carta Europea di cui sopra – i diritti e doveri dei ricercatori e tecnologi; ha introdotto molte semplificazioni e facilitazioni per la gestione degli Enti, tra cui la abolizione delle piante organiche vincolando solo il costo complessivo del personale rispetto al budget dell’Ente; ha introdotto -e questo è un grande successo dell’associazione- l’obbligo di eleggere almeno un rappresentante dei  ricercatori e tecnologi negli organi direttivi e scientifici degli Enti. Ciononostante, punto fondamentale sorto nella discussione congressuale, l’autogoverno degli enti da parte di chi la ricerca la svolge al loro interno rimane l’obiettivo finale dell’associazione, e nei prossimi anni andranno individuate tutte le azioni da intraprendere per conseguire questo risultato.

Le modalità di reclutamento per i ricercatori e tecnologi in correlazione con il meccanismo della “tenure track” ampiamente utilizzato in altri paesi come strumento per evitare la riproposizione del deprecabile fenomeno del “precariato” con conseguenti inevitabili meccanismi di stabilizzazione.

Le “modalità di carriera” e la loro stretta correlazione con “l’ordinamento professionale” definito nell’ormai lontano nel tempo DPR 171/91 ed attualmente in discussione nell’apposita Commissione sull’ordinamento professionale instituita presso l’ARAN in vista della imminente riapertura delle trattative per il rinnovo del contratto di lavoro del comparto.

Non poteva infine mancare nella discussione congressuale la stretta attualità legata alle importanti novità previste dagli art. 28 e 29 della proposta di legge di bilancio per il 2020, presentata all’approvazione del Parlamento. L’introduzione della ANR (Agenzia Nazionale della Ricerca) rappresenta una grande novità per il sistema di ricerca pubblico, ma al contempo lascia grosse perplessità se non forte contrarietà la prevista nomina quasi completamente del tutto “politica” dei vertici della stessa. Nomina “politica” che mette in discussione il principio che la selezione scientifica e la successiva valutazione a posteriori, come in molte realtà internazionali di riferimento, deve essere lasciato - seguendo il principio della “peer review” – alla comunità scientifica nel suo insieme per perseguirli animata da criteri di trasparenza e “accountability”.

Non si è inoltre mancato di evidenziare come, sempre nella legge di bilancio da approvare, vi sia un rilevante intervento di modifica del D.lgs. 218/2016, in particolare sui limiti della spesa del personale che, nella nuova versione, potrebbe mettere in grossa difficoltà finanziaria molti Enti di ricerca qualora il Governo non intervenisse con un adeguato aumento del Finanziamento Ordinario (FOE).
      

                                      FGU – Dipartimento Ricerca – Sezione ANPRI

 

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