Comunicato CNR della Federazione UIL Scuola RUA n. 15/2021 - Superamento del Precariato: Incontro tecnico o Informativa? Siamo ben lontani da tutto!

COMUNICATO AL PERSONALE CNR 15/2021

SUPERAMENTO DEL PRECARIATO
INCONTRO TECNICO O INFORMATIVA?! SIAMO BEN LONTANI DA TUTTO!

Il giorno 6 luglio u.s. le OO.SS. ricevono, per le vie brevi, una comunicazione di convocazione per il giorno 8 luglio u.s. da parte dell’Amministrazione del CNR per un incontro tecnico con la Presidente Prof.ssa Maria Chiara Carrozza al fine di discutere delle problematiche legate al precariato nel CNR. Nello specifico, l’argomento di discussione è propriamente “Informativa sulle problematiche legate al precariato del CNR”.

Già qui emerge la prima dissonanza: è un incontro tecnico o è una informativa?

Come UIL RUA ci sediamo al tavolo per proporre le nostre istanze riguardo la risoluzione definitiva del fenomeno ancora molto preoccupante del precariato nel CNR.

Dopo aver atteso mesi dall’ultimo scorrimento (104 u.d.p. di luglio 2020), il tanto invocato confronto con il vertice dell’Ente sul futuro dei numerosi precari, che ancora ad oggi sono in attesa di una stabilizzazione, si è concluso con un nulla di fatto.

L’Amministrazione, trincerata dietro il mancato arrivo del decreto di Riparto, non ha dato nessuna tempistica per poter affrontare né tecnicamente, né politicamente la questione del precariato.

La UILRUA ha espresso forte preoccupazione riguardo la totale assenza di un piano tecnico e politico dell’Ente, definendo l’incontro deludente e senza garanzie per i tanti colleghi che invece si aspettavano risposte certe per definire e chiudere il precariato all’interno del CNR.

Riteniamo inaccettabile la mancanza di una vera strategia, aggravata dall’assenza di un vero confronto di metodo e di merito che, accanto agli interventi governativi previsti dalla legge di stabilità, porterebbe ai precari la tanto sospirata trasformazione dei loro contratti a tempo indeterminato.

Abbiamo fatto presente al tavolo di confronto che, da una lettura del Bilancio consuntivo dell’Ente, risultano € 4 mln sotto la voce Stabilizzazioni, chiedendo prontamente come fossero stati impegnati ai fini del completamento delle stabilizzazioni: purtroppo, a domanda specifica l’Amministrazione non ha fornito una risposta esaustiva.

A tal proposito, abbiamo fatto presente immediatamente alla Presidente come fosse notizia di qualche ora antecedente l’incontro l’approvazione, da parte della VII Commissione Cultura, dello Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2021 (atto n. 260), la quale ha espresso tra le sue considerazioni che è necessario stimolare gli enti di ricerca affinché utilizzino entro il 31 dicembre 2021 le risorse già loro assegnate per l'assunzione dei ricercatori precari.

Insomma, mai indicazione politica poteva arrivare con tale tempismo, dove viene esplicitata la volontà del Governo nel sensibilizzare gli Enti stessi nell’utilizzo delle risorse a loro assegnate per completare il percorso di stabilizzazione.

FACCIAMO UN PO’ DI CONTI

A tutte le nostre osservazioni di cui sopra, abbiamo ricevuto risposte incomplete e spesso totalmente insoddisfacenti, che non fanno altro che alimentare la nostra ipotesi che l’Ente sembra non essere intenzionato a dare seguito al processo di stabilizzazione, nonostante la precisa determinazione espressa dalla Commissione Cultura.

Per confutare ogni dubbio, abbiamo infine esplicitamente chiesto alla Presidente quali fossero le sue intenzioni ufficiali riguardo il totale completamento delle stabilizzazioni.

La sua risposta, inaccettabile, è che auspica l’arrivo di nuove risorse vincolate alle stabilizzazioni (e quindi si vede bene dall’utilizzare fondi propri dell’Ente), ai fini di una stabilità economica del CNR (e non ai fini della stabilità lavorativa di chi da oltre 10 anni continua a lavorare per il CNR).

Abbiamo trovato anche molto curioso il tentativo di inserire nella discussione sul precariato quella inerente alla Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR).

È strano che nessuno fino ad oggi, ma lo facciamo volentieri noi, abbia fatto presente alla neo-Presidente come una ricercatrice o un ricercatore a Tempo Indeterminato sia più economicamente vantaggioso di una unità di personale precaria. Basti pensare alla possibilità che ha un ricercatore che presenta un progetto come “principal investigator” a Tempo Indeterminato di attrarre Grant che portano, oltre un ritorno economico, anche prestigio per il nostro Ente. Ma visto che il discorso è stato proposto, affrontiamolo in maniera costruttiva, andando a vedere i fattori di impatto sul personale precario di questo strumento di valutazione.

LA VQR - PARLIAMONE

La Presidente ha tenuto a sottolineare come la questione del contributo atteso da parte delle colleghe e dei colleghi ex C1 (1100) ed ex C2 (430) assunte ed assunti come ricercatori a tempo indeterminato nel periodo considerato, sia argomento di valutazione.

Nello specifico, si fa riferimento al quadriennio VQR 2015-2019 per verificare i ricercatori in servizio o affiliati al 1° novembre 2019. La Presidente ha definito "queste persone un grande serbatoio che dovremmo dimostrare di aver meritato, anche in termini di riuscita della nostra (leggasi: dell’Ente) capacità di attrare i fondi e di migliorare le nostre performance, e quindi anche da un punto della valutazione".

La Presidente ha fatto intendere quindi che si potrebbe procedere ad una valutazione di qualche tipo di queste/i 1530 colleghe/i neoassunte/i. Nell’attesa di capire cosa meglio si intenda per questa (ennesima) valutazione (differente e in aggiunta alla VQR? Interna all’Ente?), vorremmo innanzitutto sottolineare che la VQR - di cui sono ben noti pregi e, soprattutto, difetti - tiene conto dei prodotti della ricerca, ma non della storia contrattuale (che pur la Presidente ha dichiarato di rispettare).

Ricordiamo che molto spesso le colleghe e i colleghi precari che si trovano a prestare servizio con assegno di ricerca o - sempre meno – con contratti a TD, non hanno immediatamente e facilmente accesso alle stesse opportunità di pubblicare (specialmente pubblicazioni scientifiche a primo nome, che sono quelle che più pesano ai fini della VQR) dei colleghi e delle colleghe con più anzianità e a tempo indeterminato, soprattutto nell’ambito di progetti di ricerca dove spesso, nei prodotti di ricerca, a primo/ultimo nome figura il responsabile del progetto. C’è inoltre da considerare il fatto che la produzione scientifica di queste colleghe e di questi colleghi può essere frutto di una carriera antecedente al periodo di riferimento della VQR (nel caso specifico, 2015-2019), carriera che in tal modo rischierebbe di essere parzialmente o totalmente ignorata dall’Ente.
In altri termini, crediamo fermamente che la VQR in riferimento al personale di ricerca ex-precario – o precario a TD, che è anch’esso soggetto alla VQR – non possa essere utilizzata come riferimento per una valutazione ulteriore, condotta internamente all’Ente, o per la misurazione della “produttività” scientifica individuale, poiché tipicamente tale produttività è frutto di un lavoro fatto da assegnista o, nella migliore delle ipotesi da ricercatore TD, a volte per molti anni, senza grandi autonomie su vari fronti in primis economici.

Pertanto, se l’Ente vuole effettivamente affrontare il tema della valutazione in termini di impatto di "produttività" dei colleghi e delle colleghe neoassunti/e a tempo indeterminato, non può non considerare questi aspetti di criticità. Non vorremmo che poi ci si trovasse nella condizione di sentire qualcuno affermare che la produzione scientifica non è tale, in termini di peso e di qualità, da giustificare l’investimento fatto per la loro stabilizzazione, e condizionare quindi gli scenari delle prossime - necessarie ed attese - stabilizzazioni.

ALTRI STRUMENTI PROPEDEUTICI AL SUPERAMENTO DEL PRECARIATO

SBLOCCO DEI TD
Nel corso del nostro intervento, abbiamo ribadito la nostra totale contrarietà nel reiterato blocco delle procedure concorsuali a Tempo Determinato che, non solo stanno favorendo la proliferazione di assegni di ricerca pluriennali, ma stanno oltretutto causando un enorme disagio agli istituti sparsi su tutto il territorio nazionale per quanto riguarda i profili tecnici/amministrativi.

Abbiamo pertanto chiesto di sbloccare immediatamente tale “freno” e di permettere agli istituti di iniziare una campagna assunzionale a tempo determinato.

INDIZIONE BANDI DA CTER
Era l’anno 2019 quando venivano ripartiti per i vari istituti i posti da CTER utili all’espletamento di bandi di concorso aperti a tutti. Ad oggi, a distanza di quasi due anni, siamo ancora fermi al palo, andando ad alimentare le già profonde difficoltà che pervadono la rete tecnico/amministrativa. Abbiamo pertanto sollecitato l’Amministrazione a provvedere entro l’anno all’espletamento di tali bandi.

RIPARTIZIONE DEI POSTI DA TECNOLOGO
Mentre per i CTER erano stati ripartiti ed assegnati i posti, per il profilo da tecnologo siamo ancora in attesa di una ripartizione che, come per i profili tecnici, risulta fondamentale ai fini dell’economia scientifica dell’Ente. Anche in questo caso abbiamo sollecitato l’Amministrazione a dare seguito agli impegni presi anch’essi nel lontano 2019.

... IN CONCLUSIONE

Era stato presentato come un incontro tecnico, ma non si sono visti numeri e strategie amministrative; doveva prevedere una informativa da parte dell’Amministrazione, e si è palesato l’opposto scenario dove le OO.SS. hanno portato all’attenzione dell’Ente il panorama scientifico che si regge sulla forza lavoro precaria.

Ci aspettavamo proposte, idee, visione. Ma tutto ciò è stato totalmente disatteso.

Per questo motivo, siamo certi che sta per arrivare un autunno molto caldo nei pressi di Piazzale Aldo Moro, un vento di scirocco che farà sventolare in maniera impetuosa le bandiere della UIL RUA.

 

Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
Coordinamento Nazionale CNR

Il Segretario Nazionale
Mario Ammendola