Comunicato CNR della Federazione UIL Scuola RUA n. 16/2021 - Concorsi ex art. 15 - Ampliamento delle graduatorie per sopperire alle inadempienze e alle criticità

COMUNICATO AL PERSONALE CNR 16/2021

CONCORSI EX ART. 15
AMPLIAMENTO DELLE GRADUATORIE PER SOPPERIRE
ALLE INADEMPIENZE E ALLE CRITICITÀ

È notorio che il CCNL Ricerca 2002-2005 preveda un meccanismo di progressione interna per i Ricercatori e Tecnologi, normato dall’art. 15, che consente loro l’accesso ai livelli immediatamente superiori “... anche attraverso procedure selettive affidate ad apposite Commissioni esaminatrici finalizzate all’accertamento del merito scientifico ovvero tecnologico, attivate con cadenza biennale all’interno dei profili di Ricercatore e Tecnologo”.

Negli ultimi 11 anni, a causa di vincoli normativi, sono state date a Ricercatori e Tecnologi del CNR solo due opportunità (2010 e 2020) di partecipazione alle procedure concorsuali, eludendo la cadenza biennale prevista da Contratto. Mancano infatti all’appello gli anni 2012, 2014, 2016 e 2018, che avrebbero certamente diluito l’ingorgo venutosi a creare tra i profili appartenenti soprattutto al III livello.

A tal riguardo, la storia ci insegna come il CNR sia stato, volente o nolente, fermo in attesa che la normativa cambiasse.

Come se non bastasse, nelle selezioni bandite citate, è stato previsto un numero, a nostro avviso, insufficiente di posti, rispettivamente 219 e 520, ben lontano da qualunque accezione di congruità attribuibile al concetto di “riferimento al numero degli appartenenti al livello inferiore”.

Inoltre, il Contratto non impone alcun vincolo sulle modalità di espletamento delle procedure stesse. Se guardiamo alle ultime selezioni del 2020, infatti, l’Ente si è proprio impegnato nel volerle rendere particolarmente tortuose, introducendo anche delle incomprensibili dissonanze tra i percorsi previsti per i Ricercatori rispetto a quelli per i Tecnologi.

Così come rimarranno negli annali anche le, ahinoi, famose soglie di sbarramento caratterizzate a loro volta da una attribuzione di punteggi che, come UILRUA, abbiamo sin dall’inizio fortemente criticato e definito come un vero e proprio salto ad ostacoli (vedi Comunicato al Personale n. 34/2020).

Dulcis in fundo, la ciliegina sulla torta: i punteggi aggiuntivi attribuiti a titolo di valorizzazione della professionalità acquisita sono stati introdotti solo per alcune progressioni e non per tutte, come se il fenomeno della “anomala permanenza” riguardasse solo alcuni livelli.

In definitiva, il Contratto:

  • NON prevede una valutazione dei titoli così macchinosa e, soprattutto, penalizzante;
  • NON prevede necessariamente il superamento di un colloquio a valle della valutazione dei titoli, tant’è che, in questa tornata, per alcuni livelli e in passato per altre procedure, se ne è potuto fare tranquillamente a meno.

LA VALUTAZIONE CONCORSUALE... PARLIAMONE

Ulteriore elemento di criticità sono state le Commissioni esaminatrici, sia in termini di composizione che di attività valutativa. Ciascuna Commissione ha adottato dei criteri del tutto propri, disomogenei rispetto a quelli stabiliti nelle altre Commissioni. Inoltre, non sono mancati casi in cui uno stesso lavoro è stato valutato dalla stessa Commissione in modo diverso. Se ora consideriamo anche la non stretta attinenza del profilo professionale di molti Commissari rispetto ai curricula ed agli ambiti di ricerca o tecnologici dei partecipanti, non si capisce come possa essere stata svolta un’attività di valutazione “finalizzata all’accertamento del merito scientifico ovvero tecnologico”.

E A RIMETTERCI... È SEMPRE IL PERSONALE

Tutto ciò, così come è avvenuto, non può che ripercuotersi sui tanti Ricercatori e Tecnologi che, di anno in anno e avvicinandosi anche alla pensione, hanno visto negate reali opportunità di avanzamento di carriera. Infatti, molti tra gli aventi diritto, pesantemente sfiduciati, hanno perfino preferito e deciso di non partecipare agli ultimi bandi.

Il disagio lavorativo è ormai sotto gli occhi di tutti ed è palese come l’Ente continui a non valorizzare le professionalità dei tanti colleghi Ricercatori e Tecnologi, che vedono ancora mortificate le loro legittime aspettative.

COSA PUÒ (E DOVREBBE) FARE L’ENTE?

Il CNR non può più ignorare la gravità dello stato di sofferenza del Personale Ricercatore e Tecnologo, che, nonostante tutto e nonostante la pandemia, non ha mai smesso di fare attività di ricerca e di trasferimento tecnologico di altissimo livello, contribuendo significativamente anche da un punto di vista economico alle entrate dell’Ente.

L’Amministrazione non può e non deve sottrarsi dal fare proprie le istanze dei Colleghi, dando piena soddisfazione alle esigenze manifestate e condivise dalla Rete tutta.

La UILRUA ribadisce con forza innanzitutto l’esigenza di procedere alla ricognizione di tutte le economie residue relativamente ai bandi appena conclusi e in via di conclusione, economie da destinare per intero agli scorrimenti delle graduatorie degli idonei.

Chiediamo anche l’eventuale reperimento di ulteriori risorse, al fine di ampliare significativamente la platea dei vincitori.

Solo così, ad oggi, potranno essere restituite all’art. 15 le necessarie potenzialità per rendere la valorizzazione non un miraggio ma un percorso certo.

La UILRUA è pronta sin da subito a supportare i tanti colleghi nelle loro legittime aspettative e a dare forza e sostegno alla loro “agitazione” e mobilitazione.

Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
Coordinamento Nazionale CNR
Il Segretario Nazionale
Mario Ammendola

Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
Coordinamento Nazionale CNR
Antonio Messina