Comunicato CNR della Federazione UIL Scuola RUA n. 22/2021 - Chi tutela le Aree della Ricerca? Personale, fondi, visione... quante cose ancora da fare

COMUNICATO AL PERSONALE CNR 22/2021

CHI TUTELA LE AREE DELLA RICERCA?
PERSONALE, FONDI, VISIONE... QUANTE COSE ANCORA DA FARE

Da molto tempo ci eravamo ripromessi di affrontare un problema purtroppo rimasto sotteso nelle pieghe amministrative e gestionali del CNR: la tutela delle Aree di Ricerca.

Ad oggi, il CNR conta di n. 18 Aree della Ricerca, distribuite su tutto il territorio italiano, costituite con il provvedimento n. 112 del 30 ottobre 2020.

Le Aree della Ricerca sono strutture estremamente funzionali per gli Istituti di afferenza, sia per quanto concerne la gestione dei servizi comuni che degli spazi stessi.

Sono “insiemi di sistemi” che devono risultare decisamente efficienti per garantire il corretto funzionamento di tutte le attività in essere presso l’Area, oltre che per garantire agli Istituti tutte le funzionalità atte al prosieguo delle attività di ricerca senza incorrere in particolari intoppi.

Affinché tutto questo sia possibile, le Aree devono assolutamente ottenere la giusta attenzione da parte dell’Ente sia per quanto riguarda le risorse finanziarie che per quelle umane.

RISORSE E RIPARTIZIONE DELLE SPESE

Come previsto al Comma 3 dell’Art. 8 del suddetto provvedimento: “Per garantire la copertura delle quote spettanti di cui al comma 2, gli Istituti (afferenti all’Area) trasferiscono le risorse necessarie in tre tranche: 30% del deliberato entro il 30 marzo, 30% del deliberato entro il 30 giugno ed il restante 40% entro il 30 ottobre dell’esercizio di riferimento”.

Inoltre, al Comma 4 del medesimo articolo vi è riportato che: “In caso di mancato trasferimento delle risorse necessarie alla copertura finanziaria per la sottoscrizione delle obbligazioni giuridiche per l’erogazione dei servizi comuni ed aggiuntivi da parte degli Istituti afferenti nei tempi stabiliti, l’amministrazione centrale provvederà a prelevare direttamente tali disponibilità, attingendo alle risorse disponibili degli Istituti stessi”.

È noto che, in questa fase “storica” e di condizione istituzionale, molti degli Istituti del CNR (nonché l’Amministrazione dell’Ente nel suo complesso) sono in una situazione economica emergenziale, non riuscendo talvolta ad adempiere ai propri obblighi di cui al precedente Comma 3.

Nonostante le risorse inerenti ai servizi comuni essenziali vengano erogate dall’Ente a partire direttamente dal FOE, come previsto dall’Art. 15 del ROF (Regolamento di Organizzazione e Funzionamento), queste spesso non sono sufficienti per il mantenimento in efficienza dei suddetti servizi.

In mancanza cronica di fondi, pertanto, questa contribuzione intacca le esigue economie degli Istituti e crea difficoltà di programmazione e di bilancio enormi alle Aree di Ricerca, sempre più spesso costrette, loro malgrado, ad una coperta troppo corta.

Sono, infatti, sempre troppo frequenti i casi in cui la gestione di alcuni servizi di Area risultano non accessibili a causa di una mancata manutenzione dovuta all’assenza di copertura economica.

PERSONALE DI AREA

Come previsto dal Comma 1-bis dell’Art. 15 di cui al ROF del CNR, “All'area sono assegnate le unità di personale di adeguato profilo per lo svolgimento delle attività previste, stabilite sulla base delle direttive del Direttore Generale”.

Quindi, presso le Aree della Ricerca, sono necessarie figure professionali altamente qualificate in taluni casi di non agevole reperimento nell’intera rete scientifica dell’Ente e quindi ottenibili con una mobilità all’interno del CNR stesso.

Rimane ancora farraginoso il metodo di reclutamento del personale da parte delle Aree della Ricerca che, ad oggi, non dispongono della possibilità di bandire posti a concorso.

Riteniamo sia importante fare una profonda riflessione sulla autonomia da parte delle Aree di poter accedere al reclutamento, ad oggi a totale appannaggio dei Dipartimenti e degli Istituti a loro afferenti, a partire già dalla rimodulazione dei posti previsti annualmente sul PTA.

Come UIL RUA siamo certi che i tempi siano maturi affinché l’Ente prenda realmente in doverosa considerazione tutte queste problematiche e valuti seriamente come avviare un ciclo virtuoso per le Aree della Ricerca sia per quanto concerne il loro finanziamento che l’immissione in ruolo di personale specializzato.

Lo sviluppo delle Aree in termini di risorse e di ruolo - anche nella prospettiva oramai concreta di una ricca articolazione territoriale di interventi mossi dal PNRR – deve diventare obiettivo strategico prioritario del CNR, per una valorizzazione dell’Ente e per la funzionalità di importanti infrastrutture e servizi, il benessere e la crescita professionale dei lavoratori in esse impegnati.

Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
Il Segretario Nazionale
Mario Ammendola

Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
Coordinamento Nazionale CNR
Luca Mauro