Roma, 13 febbraio 2025
COMUNICATO AL PERSONALE
Lo scorso 10 febbraio si è svolto un primo tavolo tecnico tra le OOSS e la Dirigenza del CNR presenti il Dott. Raimondi (Direzione Centrale Risorse Umane) e la Dott.ssa Mele (Ufficio Reclutamento del Personale), convocato per raccogliere proposte e contributi di parte sindacale in relazione alle azioni legate al piano di fabbisogno del personale 2025-2027. L’incontro, ripetutamente richiesto già da tempo dalle OOSS, apre la discussione sul percorso di stabilizzazione dei precari del CNR anche e soprattutto in considerazione delle risorse stanziate dalla Legge di bilancio 207/24.
Tale legge, infatti, al comma 591 stabilisce:
“Al fine di garantire lo sviluppo del sistema della ricerca italiano e di valorizzare il personale precario, al Consiglio nazionale delle ricerche è attribuito un contributo di 9 milioni di euro per l'anno 2025, di 12,5 milioni di euro per l'anno 2026 e di 10,5 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2027, per l'assunzione di ricercatori, tecnologi, tecnici e personale amministrativo in possesso dei requisiti di cui all'articolo 20, commi 1 e 2, del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75.” |
Bisogna tenere presente che il piano di fabbisogno del personale per il triennio 2025-2027, approvato dal CdA lo scorso 30 gennaio, prevede relativamente alla nuova programmazione un totale di 451 posizioni suddivise per profilo e per livello di cui 447 per l’anno 2025, 0 per l’anno 2026 e 4 per l’anno 2027. Ulteriori posizioni derivano dai programmi dei piani di fabbisogno già approvati e autorizzati.
Risulta evidente che le risorse a disposizione non sono sufficienti a coprire il numero totale dei precari, in riferimento ai numeri presenti nelle tabelle dello stesso piano di fabbisogno del CNR, se si considera che la parte di finanziamento stabilito con la legge di bilancio è utile a coprire dalle 160 alle 180 unità di personale.
Dalle tabelle del piano triennale 2025-2027 approvato, risulta che le unità di personale a Tempo Determinato in servizio al 31/12/2024 sono asseverate in 1.076 suddivise per anzianità, -considerando tutti i contratti anche non consecutivi sia TD che Assegni di Ricerca.
Le unità di personale Assegnista in servizio al 31/12/2024 sono in totale 1.712, suddivisi per anzianità considerando tutti i contratti anche non consecutivi sia TD che Assegni di Ricerca, di cui la maggior parte appartenenti alla fascia di anzianità >=1 /<2 e quindi al momento non stabilizzabili per i quali necessita una programmazione.
Per la FIR CISL la stabilizzazione va attuata per tutti gli aventi diritto in applicazione dei commi 1, 2, dell’art. 20 del DL 25 maggio 2017, n. 75, in aggiunta al decreto-legge n. 198 del 29 dicembre 2022 (decreto mille proroghe del 2023) che ha introdotto il comma 2 bis allo stesso articolo 20 della “legge Madia” che proroga al 31 dicembre 2026 la possibilità di stabilizzazione a favore dei precari degli EPR.
A tal proposito abbiamo fatto presente che, in attesa di una norma che, alla stregua delle circolari 3/2017 e 1/2018 della Funzione Pubblica (riferimento delle passate procedure di stabilizzazione), il CNR si attivi rapidamente a partire con la MANIFESTAZIONE DI INTERESSE utile ai fini della reale composizione della platea: quante unità di personale hanno già i requisiti per la stabilizzazione di cui al comma 1 e comma 2 e quante UdP matureranno i requisiti in itinere e fino al 31/12/2026.
Conoscere la composizione della platea è fondamentale per comprendere quali interventi attuare al fine di realizzare al meglio la completa stabilizzazione dei precari ma anche e soprattutto utile a capire l’entità delle risorse che serviranno per sostenere l’operazione. La FIR CISL insieme con le altre OO.SS ed il movimento dei Precari Uniti, infatti, ha chiesto al MUR l’apertura di un tavolo di confronto sul precariato negli EPR ottenendo dalla Ministra Bernini degli incontri ad hoc (partiti già dallo scorso gennaio), a nostro avviso fondamentali per cercare di ottenere dei finanziamenti mirati.
Per la FIR CISL la contestuale applicazione sia del comma 1 che del comma 2 dell’art. 20 della “legge Madia” è imprescindibile.
A nostro avviso bisogna partire già da subito destinando le risorse disponibili per l’applicazione del comma 1 includendone una parte per i bandi riservati di cui al comma 2.
Riteniamo necessario formulare all’Amministrazione le seguenti osservazioni di carattere generale, in applicazione del DL 25 maggio 2017, n. 75 che così sintetizziamo:
Naturalmente vi terremo aggiornati.