Comunicato FLC CGIL - Indennità Direttori

COMUNICATO AL PERSONALE – CNR
SUL TRATTAMENTO DEI DIRETTORI DI ISTITUTO

Alle ore 13 del 23 gennaio scorso l’Amministrazione ha inviato una nota alle OO.SS. con il seguente oggetto: Informativa relativa alla presentazione in CdA della proposta di rimodulazione del trattamento fondamentale delle retribuzioni dei Direttori di Istituto del Consiglio Nazionale delle Ricerche. (allegata).
Alle ore 12:10 dello stesso giorno il Presidente informava il Personale che il CdA aveva approvato poco prima la “Rideterminazione retribuzioni direttori di istituto” (punto 4.1 dell’OdG).

Nel testo della nota si poteva leggere: “La logica che sottende tale proposta è da ricercarsi nella necessità di considerare le specificità e le differenti complessità della direzione di Istituti diversi, oltre che in un’ottica di economicità di gestione. Con successiva delibera verrà proposta la classificazione degli Istituti nelle tre fasce, sulla base di tre criteri quantitativi e di un criterio qualitativo. Sempre nella stessa delibera si definiranno i pesi dei quattro criteri, i valori massimi associabili a ciascun criterio ed i punteggi previsti per l’associazione alle tre fasce retributive."

Secondo questo assunto gli Istituti verranno classificati in tre fasce (A, B e C). A cosa è funzionale questa classificazione? All'assegnazione di risorse? A stabilire priorità nel processo di stabilizzazione dei lavoratori precari?
Appare evidente come questa rimodulazione possa diventare molto pericolosa, in quanto potrebbe non limitarsi ad intervenire nella definizione dello stipendio dei futuri direttori (per gli attuali il CNR non può intervenire, pena una serie di scontate sconfitte legali), ma potrebbe introdurre un meccanismo destinato ad approfondire le differenze fra Istituti.

Anche le modalità della riorganizzazione della Rete Scientifica attualmente in corso destano perplessità.

La classificazione degli istituti verrebbe fatta oggi sulla base di criteri definiti oggi. Verrebbe meno l’introduzione di un meccanismo virtuoso che si attiverebbe fissando obiettivi e criteri di valutazione dei direttori da applicarsi sull’attività futura.

Se l'intento fosse semplicemente la riduzione degli stipendi dei direttori, sarebbe necessario seguire logiche sostanzialmente indipendenti dalla "valutazione" dell'istituto. L'attuale rapporto di lavoro privatistico che caratterizza i contratti dei direttori è stato introdotto sulla base delle responsabilità civili, amministrative e penali cui il direttore è esposto nell'esercizio delle proprie funzioni. Queste responsabilità sono in larga misura indipendenti dalla qualità scientifica espressa dall'istituto. Se il fine è quello del risparmio, si potrebbe più efficacemente reintrodurre un'indennità di direzione sommata allo stipendio.

Cosa dire poi dei criteri sui quali classificare gli istituti? Sono ancora da definire, ma se ne annuncia già il numero (3 quantitativi e 1 qualitativo). Tutto fa pensare che i criteri siano già definiti, ma non sia opportuno annunciarli adesso. E' la politica dei piccoli passi? La novità di un criterio qualitativo fa inoltre pensare ad uno spazio lasciato all'arbitraria valutazione del CdA.

Una classificazione come quella indicata potrebbe determinare pesanti conseguenze non solo sugli istituti ma anche sullo sviluppo dell'intero Ente. Per questo la materia dovrebbe essere contemplata nello Statuto e regolata dal ROF.

La FLC CGIL chiede pertanto che il CdA sospenda la delibera in questione al fine di chiarire obiettivi e implicazioni della materia, avviando un confronto serio con le OO.SS..

E' chiaro che ci troviamo di fronte ad una riorganizzazione mascherata dell'Ente. Un modo subdolo di affrontare questioni che andrebbero invece poste in modo trasparente all'attenzione di tutto il personale.

La FLC CGIL, relativamente alla riorganizzazione della Rete Scientifica, è tornata a chiedere un incontro urgente con il Presidente (in allegato). Continuerà a chiedere con forza il ripristino di corrette ed efficaci relazioni sindacali, alla base di una gestione trasparente del principale Ente di Ricerca italiano, nell’interesse dei lavoratori che vi operano e dell’intero Paese.

Roma, 1 febbraio 2018
Rosa Ruscitti
FLC CGIL CNR