Comunicato unitario CGIL CISL UIL del 14/05/2020

LA TUTELA DELLA SALUTE DELLE LAVORATRICI E
DEI LAVORATORI E’ LA PRIORITA’ ASSOLUTA
SENZA ECCEZIONI

La FLC CGIL, la FIR CISL e LA UIL SCUOLA RUA nel corso del confronto tenuto con l’Amministrazione per la redazione del Protocollo per la Sicurezza avevano con forza sollecitato l’Amministrazione a confrontarsi con le OO.SS. anche per la predisposizione di Protocolli dedicati a particolari condizioni lavorative. Abbiamo appreso che l’Amministrazione, in concomitanza dell’incontro aveva redatto il Protocollo Navi senza informare le OO.SS..

Le misure previste nel protocollo, reperito per vie del tutto informali, non sono adeguate, risultano troppo generiche, in particolare non si evince chiaramente l'assunzione chiara, univoca, di responsabilità da parte del Datore di Lavoro (Ente/Direttore Istituto), anzi sembra implicare un inaccettabile "scarico di responsabilità" sui lavoratori.

Considerata la specificità e la complessità delle attività a bordo di una imbarcazione, sono previste misure non specifiche e inadeguate alle condizioni lavorative, salvo il distanziamento previsto con l’allocazione di un dipendente CNR per cabina e nulla per l'equipaggio: come se non stessero contigui tutto il tempo!

Le misure di distanziamento e i lavaggi vari previsti per le normali condizioni di convivenza servono a poco a bordo di una barca con le caratteristiche particolari della N/O "G. Dallaporta!

In particolare:

1) Distanziamento sociale:

• La condivisione degli spazi comuni quali ad esempio corridoi, sala mensa etc, non permetteranno in alcun modo di mantenere il distanziamento fisico secondo i parametri descritti nel protocollo licenziato dall’Ente. Ciò anche in considerazione del fatto che gli spazi dovranno essere condivisi tra il personale scientifico e il personale della nave.
• La stessa criticità si verificherà durante le ore di lavoro.

2) Sistema di areazione (aria condizionata}:
• In nave il sistema di ventilazione dovrà necessariamente esser sempre attivo anche considerando che le cuccette sono a -1 e senza oblo. A bordo c’è un sistema di areazione e un sistema di condizionamento. È possibile, solo eventualmente, spegnere il sistema di condizionamento (che è singolo per stanza/laboratorio), non certo il sistema di areazione, necessario per consentire il ricambio dell’aria.

3) Turni:
• con sole 5 persone di equipaggio scientifico sarà assolutamente impossibile lavorare 24 ore al giorno. I turni dovrebbero esser fatti da una sola unità di personale, evento assolutamente da evitare in termini di sicurezza soprattutto la notte. Quindi si dovrebbe dimezzare il piano di lavoro.

4) Sanificazione:
• ad ogni cambio di personale è da prevedere necessariamente la sanificazione/igienizzazione (NON semplice igienizzazione) della nave e non solo fra una campagna e l’altra.

5) Autocertificazione:
• La pretesa dell'autocertificazione, tutela il CNR e l'armatore ma non tutela chi dovrà lavorare in quelle condizioni, anzi!! E’ inaccettabile, da parte del CNR, “far ricadere” la responsabilità della sicurezza “sanitaria da Covid” al Capo missione.

L’unica misura seria, nel caso le attività in questione fossero giudicate prioritarie in base ai criteri sanciti dal Protocollo generale, sarebbe quella di testare tutte le persone autorizzate a salire a bordo, equipaggio compreso, con test sierologici e tamponi: nel caso dovesse essere imbarcato un “positivo” date le condizioni di permanenza in inevitabile contiguità, si contagerebbero tutti al 100%.

Il personale (TUTTO) deve avere il responso negativo prima dell’inizio delle campagne.

Si devono imbarcare persone che senza ombra di dubbio non sono state contagiate, cosicché non ci si deve più preoccupare delle ridotte distanze a disposizione.

Il personale scientifico potrà fare tutte analisi possibili, ma se non si fanno le medesime analisi al personale di bordo non serviranno a nulla, e non si avrà nessuna certezza di poter svolgere il lavoro in sicurezza.

Tutto ciò comporta l’inizio delle procedure per la preparazione dell’imbarco per lo meno una settimana prima della partenza.

TUTTO CIO’ NON E’ PREVISTO NEL PROTOCOLLO NAVI GIA’ REDATTO:
• CHE E’ INACCETTABILE,
• CHE NON E’ APPLICABILE A NESSUNA ATTIVITA’ OCEANOGRAFICA CHE DOVVESSE ATTIVARSI SU QUALSIASI NATANTE

Per il mancato dovuto confronto con le OO.SS., per l’inadeguatezza del protocollo navi previsto dall’Ente, abbiamo chiesto una convocazione urgente, allegata, per la definizione di un protocollo specifico e nelle more la sospensione delle istruzioni diramate da UPGO circa la possibilità di ri-attivare le attività oceanografiche a partire dal 18 maggio.

Si allega anche la nota già trasmessa al Presidente, al Direttore Generale e alla Cabina di Regia.

FLC CGIL
Rosa Ruscitti

FSUR CISL
Alessandro Anzini

Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
Coordinamento Nazionale CNR
Mario Ammendola