RINNOVO CONTRATTUALE E LEGGE DI STABILITA’
AL VIA LA MOBILITAZIONE DEL PERSONALE DELLE UNIVERSITA’, DEGLI ENTI DI
RICERCA E DELL’AFAM
FLC CGIL, FEDERAZIONE CISL UNIVERSITA’, CISL FIR E UIL RUA ritengono indispensabile che il prossimo rinnovo contrattuale veda ribadita la specificità e la centralità dei settori rappresentati.
Il lavoro nei settori dell’Università, della Ricerca e dell’AFAM deve essere adeguatamente valorizzato, dopo anni di blocco contrattuale e di incursioni legislative, garantendo che la professionalità dei lavoratori non sia svilita, ma legata strettamente alla missione delle Istituzioni in cui operano e la cui libertà e autonomia ha una garanzia costituzionale.
Dopo il provvedimento, emanato senza alcun confronto con le OO.SS. che ha stabilito tabelle di equiparazione tra i dipendenti delle pubbliche amministrazioni avendo come esclusivo riferimento l’inquadramento al ribasso in caso di mobilità intercompartimentale, con disconoscimento delle professionalità, azzeramento dei profili, sperequazioni e ingiustizie intollerabili nei nostri settori, l’attacco sferrato dal Governo ai lavoratori pubblici e alle loro rappresentanze trova conferma nel testo della Legge di Stabilità 2016.
Il Governo stanzia nella Legge di Stabilità una cifra risibile: una media di 7 euro a dipendente per il rinnovo del contratto nazionale scaduto da oltre 6 anni, una proposta irrispettosa dei lavoratori e della stessa sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti.
A questo si aggiunge l’impossibilità prevista dalla Legge di stabilità di incrementare i fondi per il salario accessorio limitandoli al valore del 2015 ridotto in ragione dei cessati.
Carriere bloccate, retribuzioni ferme, precariato dilagante sono l’ennesima ricetta di questa Legge di Stabilità per l’Università, la Ricerca, l’AFAM.
E’, invece, indispensabile:
FLC CGIL, FEDERAZIONE CISL UNIVERSITA’, CISL FIR E UIL RUA ritengono inaccettabili i contenutidella Legge di Stabilità e avviano la mobilitazione di tutto il personale.
Unitariamente a tutte le altre Categorie del Pubblico Impiego e con il sostegno delleConfederazioni CGIL, CISL e UIL si è deciso il seguente percorso di mobilitazione:
Se non ci saranno risposte sia sul fronte degli aumenti salariali, sia sulla riapertura della stagione dirinnovo dei contratti, se non verrà liberata dai vincoli esistenti la contrattazione decentratastrumenti essenziali per migliorare l’organizzazione del lavoro – la mobilitazione continuerà:Governo deve cambiare le scelte che unilateralmente ha inserito nella Legge di Stabilità,mortificando sia la dignità professionale che la condizione economica dei lavoratori.
Roma 29 ottobre 2015
I SEGRETARI GENERALI