Considerazione FIR CISL sullo Statuto del CNR

Oggi alle ore 14,15 è convocato il CdA allargato per l'esame e l'approvazione dello Statuto del CNR. Siamo quindi giunti all`atto finale e definitivo di una vicenda, protrattasi nel tempo per svariate ragioni, che interessa tutti coloro che hanno a cuore il futuro del CNR.
Per tali ragioni abbiamo volutamente mantenuto la stessa intestazione del Comunicato del 20 ottobre 2010, quanto mai attuale nei contenuti, cambiandone il colore in un augurale "verde speranza".
Nel volgere di poche ore il CNR vedrà, quindi, deliberato un proprio Statuto che ne regolerà i principi di funzionamento per il futuro prossimo e lontano. Se le Osservazioni del Ministero saranno integralmente recepite, come già abbiamo scritto, il nuovo CNR potrebbe avere una connotazione completamente differente dall'attuale.
Due sono gli aspetti che in particolare ci preoccupano:
1. la verticalizzazione delle funzioni del Direttore Generale, in prima applicazione di nomina ministeriale;
2. le limitazioni dell”autonomia scientifica dell'Ente nel suo complesso, riguardo ai quali prendiamo positivamente atto del parere di merito espresso dal Consiglio Scientifico Generale.
In estrema sintesi, riguardo alla nomina ministeriale del Direttore Generale, peraltro non espressamente prevista dal decreto di riordino, esprimiamo forti dubbi sulla legittimità costituzionale di tale iniziativa, che scavalcherebbe il principio di darsi ordinamenti autonomi per le istituzioni di alta formazione sancito dall`art.33 della Costituzione.
Ci preme, inoltre, evidenziare, in un contesto legislativo e normativo quanto mai confuso, il conflitto con la legislazione vigente in tema di distinzione e separazione dei poteri.
Ci preoccupa - e non poco - il controllo della rete scientifica attraverso strumenti amministrativi quali l`esercizio dei poteri di spesa e di acquisizione delle entrate degli Istituti che riporterebbe l'organizzazione del CNR indietro di trent'anni.
Quest'ultimo aspetto, le cui ricadute sull`esercizio dell'autonomia scientifica delle strutture della rete sono facilmente ipotizzabili, appare particolarmente preoccupante per le possibili conseguenze sull`operatività degli Istituti e, di riflesso, sull'autonomia dell`attività di ricerca nel
contesto di un modello di governance duale, nel quale il Direttore Generale diventerebbe il garante delle disposizioni impartite dal Ministro.
Ancora una volta ci chiediamo se il nuovo modello di CNR - ente che fino a oggi ha rappresentato un punto termo della ricerca del nostro Paese, dimostrando una vitalita' e una multidisciplinarita' non comune - costituisca la risposta di cui il Paese ha effettivamente bisogno per rispondere alle sfide di un futuro, che sicuramente si preannuncia complesso, in cui il Sapere già è diventato un fattore di produzione
Roma, 12 gennaio 2010
p. La Segreteria nazionale
Marcello Leoni
 

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