Cortese richiesta di supporto per il personale precario bistrattato dal CNR

Cari Direttori,

desideriamo scrivervi in merito ad un evento che si è tenuto nell’Area della Ricerca del CNR di Palermo, sul tema delle ricadute del PNRR sulla realtà socioeconomica e della ricerca nella Nazione e in particolare nel Mezzogiorno, a cui hanno partecipato anche la Ministra dell'Università e della Ricerca, Prof.ssa Cristina Messa, e la Presidente del CNR, Prof.ssa Maria Chiara Carrozza.

 

Tra i concetti espressi durante l’incontro, si è specificamente menzionata l'attenzione che deve essere prestata alla situazione dei colleghi precari, una rappresentanza dei quali manifestava all'ingresso dell’Area, contro il DM di riparto appena pubblicato.

 

Infatti, nella Legge di Bilancio 2021, comma 541 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2020, n.178, veniva previsto un incremento del FOE di 25 milioni di euro a decorrere dall’anno 2021. Le risorse, da ripartire tra gli enti pubblici di ricerca, avrebbero dovuto essere impiegate esclusivamente per la stabilizzazione del personale precario. Tuttavia, il Ministero, provvedendo al riparto delle risorse con il decreto ministeriale n. 614 del 19/05/2021 pubblicato in GU il 22/07/2021, ha palesemente disatteso le indicazioni del legislatore e la somma necessaria all’espletamento delle procedure di stabilizzazione finalizzate all’assunzione di personale negli enti pubblici di ricerca di cui all’articolo 20 del decreto legislativo 25 maggio 2017, n. 75 è stata fissata in euro 3.315.000, corrispondenti a soli 51 assunzioni di personale precario a fronte 395 precari ancora da assumere.

 

In occasione dell’incontro di Palermo abbiamo appreso dalla Ministra, in via informale, che il CNR non ha richiesto nessuno scorrimento e che è stata iniziativa del Ministero inserire queste 51 unità di personale. Tutto questo è in palese contrasto con gli obiettivi dello stanziamento iniziale, tanto che le commissioni cultura di Camera e Senato hanno chiesto un incontro con la Ministra.

 

Nei fatti, 395 precari verranno messi alla porta da qui al 31/12/2021. La maggior parte di loro sono stati rinnovati in deroga al limite di AdR previsto di massimo 6 anni, deroga vincolata alle graduatorie per la stabilizzazione che cesseranno di esistere con la fine di quest'anno. Contestualmente, il CNR ha limitato l'accesso ai TD, creando un blocco nell'evoluzione naturale del percorso di crescita all'interno dell'Ente.

 

Tutto questo per noi rappresenta una chiara volontà da parte del MUR e del CNR di cancellare un'intera generazione di ricercatori. Non possiamo accettarlo.

 

Il giorno 28 Luglio in Piazzale Aldo Moro a Roma manifesteremo a fianco delle organizzazioni sindacali il nostro dissenso ed in quella occasione speriamo di ricevere un concreto supporto, da parte vostra e di tutto il personale per far comprendere l’importanza di procedere con la stabilizzazione del personale precario che avendo superato un concorso meritocratico è ancora in graduatoria con scadenza a dicembre 2021.

 

Se questa battaglia verrà persa tutte le professionalità formate all’interno dell’ente e gruppi di ricerca, avviati e produttivi, appartenenti a tutte le sedi del CNR, saranno smembrati lasciando senza lavoro circa 400 colleghi.

 

Ci auguriamo che la Presidente e la Ministra, come già accaduto in altre occasioni, possano ascoltare la nostra e la vostra voce al più presto.

 

Grazie per l’attenzione

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Link: PDF version Volantino assemblea CNR presidio MUR 28 luglio.pdf

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