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Care Colleghe e cari Colleghi,
in un pezzo apparso alcuni giorni fa su ROARS ho dettagliatamente illustrato la situazione attuale, con l’esito prevedibile del CdA di ieri e con la previsione di una lunga reggenza del vicepresidente.
 
Sento il bisogno di scrivervi oggi perché quanto accaduto ieri rappresenta un punto di non ritorno nella gestione di questo Ente. Inutile ripercorrere le motivazioni di una convocazione e di una votazione prive di qualsiasi supporto normativo.
 
Ad una convocazione illegittima, una votazione altrettanto illegittima si aggiunge ora una ulteriore e forse ancor più grave illegittimità relativa alle cosiddette “deleghe”.
 
Statuto e Regolamenti non prevedono, difatti, che ai consiglieri di amministrazione vengano affidate “deleghe”. Evidentemente per altri le regole sono un inutile orpello.
 
L’unica delega che il consigliere eletto riceve è quella del personale, cui si deve (dovrebbe ?) riportare continuamente (cf. Sintesi del CdA 11 gennaio 2017).
 
Ben altra cosa è invece la battaglia sull’autogoverno che deve portare ad una profonda modifica normativa e regolamentare e non certo essere il frutto di “dazioni”, cui infelicemente ha fatto riferimento l'attuale rappresentante del personale nel suo recente videomessaggio; dazioni poi modificate in “deleghe”, senza modificarne la gravità di uno scambio fuori da ogni previsione regolamentare e statutaria.
 
Altri hanno fatto scelte diverse non accettando né deleghe né tantomeno “dazioni”, per il cui significato rimando alla Treccani [1].
 
Cercate la differenza.
 
Vito Mocella
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