FGU-ANPRI: Comunicato 27 gennaio 2020. Nuova Convenzione col CNCCS: quale il ruolo del CNR? Protagonista o comparsa?

 

Comunicato del 27 gennaio 2020

Nuova Convenzione col CNCCS: quale il ruolo del CNR? Protagonista o comparsa?

 

Nel corso della riunione del 16 gennaio scorso, il Consiglio di Amministrazione ha approvato la Convenzione di durata quinquennale tra il CNR e il consorzio “Collezione Nazionale di Composti Chimici e Centro Screening (CNCCS), per lo svolgimento delle attività di Ricerca e Sviluppo relative ai due progetti annuali: “A - Collezione Nazionale di Composti Chimici e Centro Screening” e “B - Creazione di un Centro per le Ricerche di nuovi farmaci per le Malattie Rare, Trascurate e della Povertà”.

Tale Convenzione fa seguito all’assegnazione al CNR, da parte del MIUR (vedere Decreto di Riparto FOE 2019), di 1.5 milioni di euro per il Progetto “Nuovi Farmaci per malattie rare” (Tabella 2 “Progettualità di carattere straordinario”) e di 3.7 milioni di euro per il Progetto “CNCCS” (Tabella 3 “Attività di ricerca a valenza internazionale”).

Non si conoscono ancora i contenuti di quest’ultima Convenzione tra il CNR e il CNCCS, società consortile il cui capitale sociale è detenuto al 20% dal CNR,  al 10% dall’ISS e al 70% dall’IRBM (una società operante nei settori della biotecnologia molecolare, della scienza biomedicale e della chimica organica, il cui Presidente e AD è l’imprenditore Piero Di Lorenzo, che ricopre anche l’incarico di  Amministratore delegato della repository nazionale “Collezione nazionale di composti chimici” del consorzio CNCCS). In particolare, non si sa quale sarà l’impegno del CNR (in termini di risorse umane destinate ai due progetti), né l’eventuale ruolo di coordinamento e di responsabilità che potrà svolgere. Si sa solo, da quanto riportato nel Comunicato del Presidente Inguscio, che ai due progetti parteciperanno gli Istituti IBBC, IC, IBPM, ISB e ITB.

Speriamo che, a differenza di quanto stabilito nelle precedenti Convenzioni tra il CNR e il CNCCS, il ruolo del CNR sia da protagonista, come le dimensioni e le competenze scientifiche dovrebbero assicurare (e, perché, no, anche la sua quota di partecipazione nel Consorzio CNCCS), e non da semplice comparsa.

A un ruolo da semplice comparsa fu, invece, relegato il CNR, almeno in termini di finanziamenti ottenuti, dalla analoga Convenzione stipulata nel luglio 2014 dal CNR e dal CNCCS per lo svolgimento dei medesimi progetti nel quinquennio luglio 2014 – luglio 2019, Convenzione che invece assegnò il ruolo di protagonista assoluto a Piero Di Lorenzo e alle sue società. In particolare, degli oltre 7.2 milioni di euro (su un finanziamento totale di 12 milioni di euro) che la Convenzione assegnò esplicitamente ai vari partner del Progetto “A - Collezione Nazionale di Composti Chimici e Centro Screening”, solo un misero 5.1% fu destinato agli Istituti del CNR, mentre l’83% fu destinato alla IRBM. Analogamente, dei 2 milioni di euro col quale fu finanziato il Progetto “B - Creazione di un Centro per le Ricerche di nuovi farmaci per le Malattie Rare, Trascurate e della Povertà”, solo l’8.5% fu assegnato al CNR, contro il 21% finito nelle casse del consorzio CNCCS (per spese di gestione!) e il 66% in quelle dell’IRBM e della Promidis, società privata del gruppo IRBM!

Analogo ruolo di semplice comparsa (sempre in termini di finanziamenti ricevuti) fu assegnato al CNR dalla più recente Convenzione tra il CNR e il CNCCS, firmata nel luglio 2016 dall’attuale Presidente Inguscio, per lo svolgimento delle attività di Ricerca e Sviluppo relative al Progetto  "PRONAT - Identificazione di agenti bioattivi da prodotti naturali di origine animale e vegetale" finanziato dal CIPE. In tale occasione, degli oltre 11 milioni di euro relativi al primo e al secondo anno, solo 500 mila euro furano destinati agli Istituti del CNR (un miserrimo 4.5%, di poco superiore alle sole spese di gestione finite direttamente nelle casse del CNCCS), contro gli oltre 9.5 milioni di euro (pari all’83%) assegnati all’IRBM e alla sua associata Promidis.

 

Gianpaolo Pulcini

Responsabile Nazionale FGU-DR-ANPRI CNR

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