FGU-ANPRI: Comunicato 8 novembre 2019 il Governo vara una legge di Bilancio che introduce nuovi vincoli per gli EPR

Dopo tante promesse, il Governo vara una legge di Bilancio che introduce nuovi vincoli per gli EPR e istituisce l’Agenzia Nazionale per la Ricerca senza averla concordata con il Ministro IUR e la comunità scientifica

Dopo aver promesso il “potenziamento della Ricerca”, il Governo licenzia una Legge di Bilancio 2020 nella quale non solo mancano segnali di inversione di rotta rispetto al passato ma anzi, al contrario, riaffiorano vecchie logiche dirigiste e restrittive dell’autonomia degli Enti pubblici di ricerca che il d.lgs. 218/2016 aveva riconosciuto e rafforzato.

Ci riferiamo, in particolare, all’art. 29 del Disegno di legge di Bilancio in discussione al Parlamento, laddove il tetto della spesa per il personale, che il d.lgs. 218/2016 aveva fissato all’80% del bilancio complessivo di ogni Ente, è stato ridotto al 70%. La spesa per il personale, inoltre, dovrà essere calcolata tenendo conto di tutti i rapporti di lavoro (compreso quindi anche il personale con contratti “flessibili”, anche se pagati con fondi di progetto a finanziamento esterno). Con questa norma, inevitabilmente si limiterà la possibilità di assumere nuove risorse, dare adeguate opportunità di carriera al personale di ruolo e si metteranno forse a rischio le stesse procedure di stabilizzazione del personale che non si sono ancora concluse.

Se a questo aggiungiamo il limite del 5% di incremento annuo di spesa anche per gli enti “virtuosi”, l’invarianza delle spese per il salario accessorio al 2018 e la prescrizione di ridurre il turn-over in caso di superamento dei   limiti di spesa, appare chiaro che i primi passi del Governo vanno nella direzione contraria rispetto a quanto richiesto e atteso dal personale degli Enti pubblici di Ricerca.

Anche l’istituzione e la composizione della Agenzia Nazionale della Ricerca (ANR) prevista all’art.28, sembra prefigurare una struttura burocratica che assume e riproduce l’attuale frammentazione del sistema, dove i vertici saranno in gran parte di nomina politica, piuttosto che una nuova “governance unitaria e indipendente” del sistema ricerca italiano.

Le organizzazioni sindacali avevano chiesto da tempo che sull’ipotesi di dare vita all’Agenzia si aprisse un confronto reale, non solo con i sindacati ma con tutta la comunità scientifica nazionale.

Il confronto non c’è mai stato e, fatto ancora più inquietante, lo stesso ministro Fioramonti ha sconfessato gli artt. 28 e 29 della legge di stabilità sostenendo che il testo “non è stato concordato con il MIUR” ma introdotto nel disegno di legge dalle “manine” di burocrati (!).

Gli Enti pubblici di ricerca svolgono un ruolo strategico per lo sviluppo economico e sociale del paese ma la politica se ne ricorda solo quando c’è da tagliare una spesa. E’ ora di smettere.

FGU-Dipartimento Ricerca si farà à parte attiva per modificare nel corso dell’iter parlamentare gli artt. 28 e 29 della legge di Bilancio e per far ripartire al più presto il confronto con il Governo e con il Miur sulle politiche da mettere in campo per superare i vincoli e le limitazioni che rendono sempre più difficile la vita degli EPR e ne mortificano l’autonomia.

FGU-Dipartimento Ricerca

Il Coordinatore Generale

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