FIR CISL - CNR: Comunicato al Personale ... a proposito di percorribilitàdelle carriere

A descrivere una situazione di per sé già da molto tempo critica delle possibilità di carriera del Personale sono i numeri del Piano Triennale 2014-2016, documento ufficiale la cui approvazione è, allo stato, ancora in itinere. Di seguito un estratto dalla distribuzione delle vacanze organiche calcolata sulla base della previsione del Personale in servizio al 31.01.2014 che si commenta da solo.

Traiamo lo spunto, per una riflessione a tutto campo, dalle Sentenze del TAR del Lazio – Sezione terza n. 7513/2014 e n. 7514/2014, del 14 luglio 2014, che potrebbero mettere in discussione le selezioni ex art. 15, rispettivamente a n. 39 e n. 116 progressioni al I e al II livello nel profilo di Ricercatore, e a decisioni unilaterali dell’Amministrazione sulle modalità di espletamento di alcune applicazioni contrattuali per i Personale dei livelli IV – VIII.
Le situazioni paradossali che si sono venute a creare derivano, in primo luogo, dalle incursioni legislative sui Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro che, nel caso degli EPR, ne hanno progressivamente snaturato lo spirito e le specificità che lo contraddistinguono. Tutto ciò, ovviamente, a prescindere dalle peculiarità di un settore – la Ricerca – per sua natura molto
diverso dal resto delle pubbliche amministrazioni e con tipologie di attività altrettanto distanti dal front-office. Tale situazione è ulteriormente complicata dalla proliferazione di sentenze, pareri e circolari interpretative spesso tra loro in contraddizione.
Ne sono nate situazioni – lo ripetiamo, paradossali – per cui le specificità di un ordinamento del Personale con dinamiche delle progressioni di livello ed economiche legate esclusivamente a meccanismi selettivi - che ne farebbero il contratto più avanzato della P.A. - si sono ritorte come un boomerang contro il Personale.
E’ il caso, tanto per citarne alcune, della trattenuta per malattia, insostenibile per il Personale dei livelli IV-VIII che vede una parte importante della retribuzione legata al salario accessorio, delle presunte limitazioni di alcune importanti applicazioni contrattuali (art. 52), del taglio degli Uffici di livello dirigenziale a prescindere dalla complessità delle strutture (percepito come una sorta di compensazione a situazioni che vedono in servizio un Dirigente ogni dieci o venti dipendenti), dell’obbligo a preporre dirigenti Amministrativi, con contratto a tempo indederminato, a capo di strutture tecniche, che ben poco hanno di amministrativo, fino ad oggi rette da Tecnologi o Ricercatori con incarico dirigenziale a tempo determinato, nonché, da ultimo, le citate sentenze che mettono in discussione il dettato dello stesso CCNL.
E’ bene si sappia che, a prescindere da come l’Amministrazione intenda procedere, la notizia di un possibile annullamento delle selezioni ex art. 15 per il profilo di Ricercatore ha avuto nelle strutture della rete scientifica un impatto devastante. Sembrerebbe non sussistere più, infatti, la certezza della valutazione interna ai fini della progressione delle carriere. Ci preme sottolineare che le selezioni interne hanno rappresentato una valida, anche se parziale, alternativa ai concorsi pubblici che nel passato hanno comportato, tra l’altro, il blocco di fatto delle opportunità di progressione per Ricercatori e Tecnologi per oltre un ventennio. Dai numeri, che vedono il numero dei Dirigenti di Ricerca in servizio inferiore alla metà della dotazione organica e una preoccupante vacanza nelle posizioni di II livello, si evince che il sistema delle progressioni interne non è stato a “maglie larghe”.
E’ bene si sappia che è opinione diffusa che non esista via d’uscita da tale situazione, percepita dai Ricercatori e dai Tecnologi dell’Ente come “deliberatamente punitiva” nei confronti di chi quotidianamente con il proprio impegno contribuisce a sostenere il livello scientifico nonché la capacità di acquisire fondi sul mercato finanziario della Ricerca a livello nazionale e internazionale.
Ovvie le responsabilità dell’Amministrazione, i cui ritardi sono alla base di un possibile annullamento di un’applicazione contrattuale che, se effettuata nei tempi giusti, non avrebbe certo avuto problemi, così come non ne avrebbe avuti l’applicazione dell’art. 52 (mobilità di profilo a parità di livello) per il 2010. Analoga considerazione vale per i posti a tempo indeterminato assegnati con DPCM a suo tempo al CNR, inevitabilmente ridotti nel numero dal mancato
immediato avvio di una coerente tornata di assunzioni, Altrettanto evidente è il ritardo nell’avvio del confronto sul Contratto integrativo – chiesto con forza dalla FIR CISL in occasione di ogni incontro a partire dal settembre 2013 – indispensabile ad esempio per l’avvio delle selezioni già programmate ex artt. 53 e 54.
Ci chiediamo, a questo punto, l’Amministrazione dove è, e fino a che punto sia consapevole che nel Personale si sta insinuando pericolosamente il virus della sfiducia, in primis, nei confronti di un Ente considerato non più all’altezza di sostenere il proprio Personale anche nelle sedi Istituzionali.
In carenza di risposte immediate, chiare ed esaustive su quale strada intenda seguire l’Amministrazione, la situazione rischia di divenire incontrollabile, complici:

  1. il crollo della motivazione nel Personale, che preso atto dell’impossibilità della percorrenza delle carriere – per di più aggravata dal blocco delle retribuzioni in essere – possa ritenere non valga più la pena di sostenere l’impegno crescente richiesto a livello individuale, che va ben oltre le 7 ore e 12 minuti di presenza contrattuale sul posto di lavoro;
  2. la sensazione crescente tra i giovani di essere caduti in una buca di potenziale dalla quale la probabilità di uscita è prossima allo zero;
  3. l’opinione sempre più diffusa che la Ricerca, nonostante gli annunci, sembra permanere residuale nella definizione delle politiche di sviluppo del Paese.

Allo stato riteniamo inderogabile un intervento dell’Ente a livello ministeriale che ponga le basi affinché possano essere trovate, in un quadro legislativo certo, stabile e coerente con le peculiarità della Ricerca, nuove soluzioni per garantire lo sviluppo di carriera del Personale della Ricerca e ridare efficacia al CCNL. Questi, allo stato, continua a rappresentare l’unico elemento unificante di un Sistema degli EPR ancora tutto da costruire e, soprattutto, il solo impianto normativo in cui è descritto il complesso delle figure professionali della Ricerca.
Nel merito degli argomenti di cui sopra La FIR CISL chiede un incontro urgente riservandosi, in carenza, ogni eventuale azione si rendesse necessaria nelle sedi opportune nonché la proclamazione dello stato di agitazione del Personale non escludendo l’inasprimento della mobilitazione.
Roma, 18 luglio 2014
p. La Segreteria nazionale
Marcello Leoni