FIR CISL - CNR comunicato del 21 gennaio 2014

Con il Comunicato del 16 gennaio u.s. avevamo reso una sintetica informativa sull’attuazione della Delibera n. 200/2013 che, con l’introduzione di alcune modifiche alla precedente Delibera n. 81/2013, ha definito in termini generali l’assetto organizzativo dell’Amministrazione centrale del CNR.
Il riordino è stato reso esecutivo con i noti provvedimenti di fine anno n.144 e n.145, i cui primi effetti hanno prodotto l’accorpamento, con effetto immediato, delle Reti e del Data Manager dell’area Personale ad altre strutture e la sospensione dell’indennità ex art. 22 DPR 171/1991.
La richiesta di rinvio dei provvedimenti al 31.07.2014, data tra l’altro prevista per l’esecutività dell’accorpamento dell’Ufficio Contabilità generale e Bilancio con l’Ufficio Monitoraggio risorse e ragioneria della SAC, pur portata unitamente alle altre osservazioni delle OO.SS. all’esame del CdA, non è stata accolta. Per dovere d’informazione, nella risposta del Direttore Generale alle OO.SS. letteralmente si legge: “I consiglieri e il Collegio dei Revisori hanno condiviso la posizione del Presidente di non derogare l’entrata in vigore della delibera e dei provvedimenti adottati”.
Nel prendere negativamente atto dell’intenzione dell’Ente di non prefigurare per qualche mese un transitorio tale da non compromettere le funzionalità d’importanti settori dell’Amministrazione centrale, la FIR CISL sottolinea come i problemi delle criticità gestionali più volte richiamate permangano più che mai attuali e necessitino comunque di
risposte adeguate, essendone peraltro stato definito il dettaglio della distribuzione delle funzioni senza un adeguato confronto con le OO.SS.
E’ prova dell’incertezza sull’individuazione delle funzioni in capo a uffici, strutture tecniche di particolare rilievo e uffici non dirigenziali, la reiterazione in data odierna della richiesta inoltrata dal DG ai dirigenti f.f. il 10 gennaio u.s. di integrazione delle declaratorie delle competenze individuate dal provvedimento n. 144 (30 dicembre) e alla ricognizione delle risorse umane impiegate nello svolgimento di quest’ultime da terminare entro il 24 gennaio p.v.
Al riguardo la FIR CISL chiede l’apertura del confronto su:

  1. Il complesso delle declaratorie di competenze e funzioni, in quanto non sono più tollerabili omissioni e/o dimenticanze che possano compromettere la funzionalità dell’Amministrazione centrale;
  2. la conseguente ridistribuzione del Personale che, impattando sull’organizzazione interna, nella configurazione delle nuove strutture può comportare movimenti di Personale;
  3. l’organizzazione del lavoro a tutti i livelli e la conseguente attribuzione di incarichi e responsabilità.

Resta aperto il problema delle indennità ex art. 22 DPR 171/1991, attualmente sospesa al CNR sulla base di un parere del MEF.
Al riguardo, la FIR CISL ribadisce la necessità inderogabile di un’azione coordinata fra i vertici degli EPR, anche a livello politico, per il mantenimento delle indennità di cui all’art. 22 del DPR 171/91 e, più in generale, per la difesa di modelli organizzativi coerenti con le peculiarità degli EPR che, per la natura stessa delle mission loro attribuite per legge, si differenziano profondamente dalle Pubbliche Amministrazione e, in particolare, da chi tra queste svolge attività di front-office.
Nello specifico ci riferiamo ai contenuti tecnici preponderanti, nel caso di Enti di Ricerca, di uffici e/o strutture altrove definite amministrative.
Torniamo a ripeterlo! Gli Enti di Ricerca hanno una propria peculiarità distinta e distante dal resto della Pubblica Amministrazione.
Restano, infine, aperti i fronti relativi a:

  1. applicazioni contrattuali attese nel 2013 che, causa le priorità assegnate ai processi di riorganizzazione dell’Ente, scontano un ritardo che inevitabilmente andrà a ricadere sul Personale (art. 53, art. 54, art. 15, artt. 52 e 65, art. 42 ...);
  2. l’avvio della contrattazione integrativa più volte chiesto con forza dalla FIR CISL;
  3. l’avvio di un confronto nazionale sull’organizzazione del lavoro per una gestione omogenea e trasparente delle problematiche correlate sull’intero territorio nazionale;
  4. le future politiche di reclutamento che non possono prescindere da interventi legislativi ad hoc volti a superare le rigidità dell’attuale impianto normativo, nell’ottica di garantire prospettive di lavoro a tempo indeterminato alle Colleghe e ai Colleghi precari assunti nell’Ente con le diverse forme contrattuali.

Su tali questioni, e sul progetto complessivo di sviluppo del futuro CNR, attendiamo
risposte concrete a dai vertici dell’Ente.
Roma, 21 gennaio 2014
p. La Segreteria nazionale
Marcello Leoni