FIR CISL - CNR: posizione ANPRI in merito alla rimodulazione della pianta organica - Comunicato al Personale

Il 14 luglio u.s. ANPRI e Art. 33 hanno chiesto al Ministro Stefania Giannini di non approvare “alcun taglio alle piante dei Ricercatori”, con esplicito riferimento al Dl n. 95/2012 che escludeva Ricercatori e Tecnologi dal taglio lineare degli organici degli EPR conseguente all’attuazione della spending-review.
Il 2 luglio u.s. il CdA del CNR ha infatti approvato il Piano triennale di fabbisogno 2015-2017 con la riduzione di 96 posti da Dirigente di Ricerca e 225 di Primo Ricercatore.
Dette posizioni, la cui effettiva esigibilità a breve e medio termine è pressoché nulla, sono state per così dire momentaneamente “utilizzate” nell’intento di:

  1. creare in pianta organica la capienza per l’assunzione di 276 Ricercatori nel livello iniziale, indispensabile nel caso dell’avvio di un piano straordinario di assunzioni di Ricercatori al livello iniziale a dotazione organica invariata, eventualità quest’ultima che non ci sentiamo di escludere a priori;
  2. dare avvio all’applicazione dell’art. 54 per complessive 417 progressioni di livello per il Personale tecnico e amministrativo.

ANPRI e Art. 33 sorvolano sul fatto che, nel caso si concretizzassero le assunzioni di cui al punto 1., il CNR in carenza della citata rimodulazione potrebbe trovarsi nella spiacevole situazione di avere assegnati posti non traducibili in assunzioni a Tempo Indeterminato. E’ altresì omessa l’informazione relativa alle opportunità di sviluppo professionale, di cui al punto 2., che vedono mediamente l’attribuzione di una progressione di livello ogni 3 partecipanti.
Ci chiediamo, invece, come mai l’ANPRI non abbia fatto un’alzata di scudi nei confronti dell’interpretazione ministeriale che ha fatto si che le progressioni di carriera gravino sullo stesso budget delle assunzioni.
La FIR CISL ritiene la percorribilità delle carriere per Ricercatori e Tecnologi una vera e propria Emergenza a livello nazionale che, mettendo sempre più in pericolo la capacità di leadership del CNR, potrebbe determinare crescenti difficoltà nel sostenere il livello attuale dei finanziamenti su progetti e, di conseguenza, nel mantenere in servizio il Personale precario.
Ci chiediamo per quali motivi la strategia d’uscita da tale spirale negativa, che potrebbe divenire una realtà nel volgere di qualche anno, non rientri nelle rivendicazioni di ANPRI e Art. 33.
Sottolineiamo, infine, per comune memoria, come al tavolo di trattativa la proposta di PT 2015-2017, successivamente approvata dal CdA, non è stata oggetto di chiare ed eclatanti prese di posizione negative da parte dell’ANPRI.
Roma, 20 luglio 2015
p. La Segreteria nazionale
Marcello Leoni