FIR CISL - CNR: predisposizione Documento Visione Strategica Decennale - Comunicato al Personale


E’ stato inviato ieri ai Direttori di Istituti e Dipartimenti un questionario predisposto dalla Commissione di esperti per lo studio e la definizione del Documento di visione strategica decennale accompagnato da una breve nota introduttiva a firma del Coordinatore Prof. Francesco Salamini.
La nota precisa come le notizie richieste, inerenti la possibile visione strategica dell’Istituto, avrebbero “un carattere confidenziale, rilevante per la sola Commissione”.
Premesso che gran parte di dette informazioni già sono note al CNR, e tutto hanno meno che il carattere della riservatezza, restiamo stupefatti dalla domanda al punto 5 del questionario che riportiamo integralmente, così come appare al Direttore all’apertura del documento:

5) Tenuto conto delle misure in atto di riduzione della spesa pubblica puoi articolare una proposta
sulle risorse umane del tuo istituto ?
Come immagineresti la riduzione delle spese d’organico con un taglio del 5 /10 / 15 %?
Come investiresti (in termini di linee di ricerca) un ipotetico aumento del 5 /10 / 15 %?
(max 1000 caratteri)

Nell’incontro al MIUR del 08.02.2012 il Ministro Profumo espresse non poche preoccupazioni riguardo ai finanziamenti derivanti dalla partecipazione a progetti europei che, a fronte di una contribuzione dell’Italia pari al 15% del fondo destinato al finanziamento della ricerca UE, ammontano complessivamente a circa l’ 8,5% del fondo stesso. Ogni anno l’Italia registra un saldo negativo dell’ordine dei 500 Milioni di Euro, finanziando di fatto per un pari importo la ricerca dei principali competitors europei.
Il Ministro Profumo sottolineò, inoltre, come il maggior impegno economico sul prossimo programma quadro (Horizon 2020), a condizioni invariate, porterà inevitabilmente il deficit a cifre dell’ordine degli 850-900 Milioni di Euro annui.
Premessa la convergenza di opinioni sull’evidenza di un maggiore ritorno in finanziamenti per nazioni quali Francia, Germania e Inghilterra, conseguente anche al maggior numero di Ricercatori in rapporto alla popolazione attiva, stupisce come il MIUR - del quale il Prof. Salamini è espressione - smentisca sé stesso e il Ministro Profumo in persona, prefigurando nella visione strategica del CNR la diminuzione del Personale del 5,10 o 15 % senza nessun riguardo per gli eventuali obiettivi (è necessario aumentare il personale non diminuirlo!).
A fronte della proposta avanzata dal Ministro alle OOSS circa la predisposizione di adeguate iniziative, che fungano “da palestra per allenarsi a competere al meglio” massimizzando il ritorno in finanziamenti per la ricerca italiana, ci attendiamo una dettagliata spiegazione su come l’ambizioso obiettivo possa restare attuale a fronte di una diminuzione del Personale.
Evidenziato il pericolo della “bomba mediatica” in cui si potrebbe trasformare l’iniziativa, invitiamo chi è preposto alla definizione delle strategie per lo sviluppo del CNR alla dovuta cautela e a orientare la propria azione verso le indicazioni di obiettivi specifici, nell’ambito della programmazione europea e nazionale della Ricerca. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla valorizzazione delle peculiarità organizzative del CNR, ente generalista con rilevanti capacità operative interdisciplinari, traguardando adeguatamente le frontiere della conoscenza al fine di dare, su un orizzonte temporale decennale, adeguate risposte ai reali bisogni del Paese.
E’ un dato di fatto che il CNR, con 1/20 delle risorse umane dell’intero parco scientifico italiano, si collochi nelle classifiche internazionali in posizioni di alta eccellenza e tali potenzialità debbano essere non solo mantenute ma adeguatamente sviluppate con una politica del Personale in controtendenza rispetto all’andamento nazionale.
Ci siano consentite alcune osservazioni puntuali:

  1. la maggior parte degli attuali Direttori scadrà nel 2013. Ragionevole evidenziarne la mortificazione delle competenze, in quanto costretti a esprimere pareri di ampio respiro in assenza di un quadro generale di riferimento certo e condiviso;
  2. se non tutti, la stragrande maggioranza degli istituti al proprio interno ha più anime, che rappresentano una grande ricchezza per l’Ente. Le schede allegate non sembrano lasciare molto spazio a una visone strategica interdisciplinare;
  3. poiché sono ancora in corso di definizione la mission e gli ambiti scientifici di competenza dei nuovi Dipartimenti, ci chiediamo come possano gli Istituti esplicitare una visione strategica in assenza del frame-work di riferimento?
  4. la revisione della rete scientifica, che non esclude la ricomposizione del puzzle delle competenze esistenti, come si concilia con la visione strategica richiesta in carenza – diciamo in carenza perché non lo conosciamo – di un progetto generale e dei relativi macro-obiettivi?
  5. gli indirizzi strategici espressi oggi dai Direttori come si conciliano con l’esercizio del diritto di opzione richiamato anche dal Ministro Profumo, allora Presidente, in merito al riordino della rete?

Al di là del quesito sulla diminuzione del Personale, che si commenta da solo, nel metodo prendiamo negativamente atto dell’essere venuta meno la cultura del confronto in contraddittorio con chi è portatore di una progettualità organizzata, come ad esempio il Consiglio Scientifico Generale, i Direttori degli Istituti e le OOSS.
Chiediamo, pertanto, al Presidente di assumere i provvedimenti necessari a sospendere l’iniziativa in atto e di convocare il Sindacato per avviare un confronto su questo importante argomento.
Roma, 29 febbraio 2012
p. la Segreteria nazionale
Marcello Leoni