AI SEGRETARI REGIONALI
ALLE SAS CNR
Trasmetto in allegato il Comunicato al Personale sull'incontro con l'Amministrazione del 29 ottobre u.s.
Tra le questioni sul tavolo di trattativa l'adeguamento - per noi insufficiente, ma non ci sono margini per ulteriori trattative - del buono pasto a 8 Euro. Abbiamo riscontrato un certo nervosismo e atteggiamenti irrituali - per non dire scorretti - con la firma immediata dell'accordo da parte di CGIL e UIL nonostante l'avviso formale della delegazione di parte pubblica della convocazione per la firma per il 2 novembre 2010.
L'accordo non fa esplicito riferimento, ad esempio, alle mense aziendali. Tale questione è stata da noi evidenziata in una dichiarazione a verbale.
Registriamo un nervosismo maggiore quando puntualizziamo che la tassazione si applica sui servizi sostitutivi per quanto eccede 5,29 Euro, un po' come se a qualcuno premesse trasformare al più presto le mense aziendali in strutture private ove si consuma con il ticket restaurant. Ogni eventuale scelta in tal senso riteniamo debba per lo meno essere il più possibile condivisa.
Prego dare la più ampia diffusione nelle strutture.
p. La Segreteria nazionale
Marcello Leoni
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COMUNICATO AL PERSONALE
Come preventivamente comunicato al Personale, il 29 ottobre u.s. ha avuto luogo l’incontro con l’Amministrazione CNR avente all’ordine del giorno i seguenti punti:
Riguardo ai punti 1 e 4 l’Amministrazione ha reso la dovuta informazione preventiva, a partire dall’illustrazione dei progetti scientifici alla base delle citate iniziative, sul Personale interessato e sulle modalità di soluzione dei connessi problemi logistici.
In estrema sintesi, la costituzione del nuovo Istituto consente la messa a sistema di risorse CNR e di due infrastrutture complesse di rilevanza internazionale che verrebbero a giocare un rilevante ruolo di coesione nel costituendo Istituto.
Questo, di dimensioni importanti (un centinaio di persone di provenienza CNR su un totale di 214 UdP), avrà sede presso il complesso di Monterotondo di recente acquisizione nel quale, secondo l’Amministrazione, gli spazi sarebbero sufficienti anche per una eventuale futura collocazione dell’EBRI.
Riguardo alla costituzione a Milano della nuova UOS dell’Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica di Cagliari, alla quale afferirà parte del Personale dell’Istituto di Tecnologie Biomediche, l’Amministrazione ha precisato che tale scelta, ampiamente condivisa, consentirebbe di superare la situazione di disagio vissuta dal Personale ITB della sede di Segrate anche per la disomogeneità delle attività svolte.
Pur non avendo nulla da obiettare sul piano scientifico, e ravvisata la necessità di dotare la sede di Monterotondo delle necessarie infrastrutture data la posizione di isolamento e la distanza dall’Area di Montelibretti, la FIR CISL ha puntualizzato come, per entrambe le situazioni, il Personale debba poter esercitare il diritto di opzione.
La FIR CISL ha chiesto, inoltre, che laddove siano stati banditi concorsi per l’assunzione di nuovo Personale ne sia garantita la collocazione laddove effettivamente destinato, a prescindere dalla riconfigurazione degli Istituti.
Il Presidente, al riguardo, ha assunto l’impegno di garantire ai nuovi assunti la destinazione nei gruppi di ricerca che ne hanno richiesto le professionalità, peraltro individuate dai profili di attività richiesti dai Bandi.
Per quanto concerne l’avvio della contrattazione per l’adeguamento dei contratti integrativi vigenti, ai sensi dell’art. 65 del Dlgs 150/2009, la FIR CISL ha espresso parere fortemente negativo.
Premesso che non ci risulta che tale trattativa abbia avuto inizio in alcun Ente del Comparto, il disposto del Dlgs 150/2009 in tema di contrattazione integrativa (e di valutazione della performance individuale e organizzativa) è subordinato al rinnovo dei contratti collettivi di lavoro nei nuovi comparti di contrattazione.
In conseguenza al blocco dei contratti per il triennio 2011-2013, operato dal Dl 78/2010 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e competitività” (convertito in legge n. 122/2010), consegue l’inapplicabilità del Dlgs 150/2009.
Per la FIR CISL l’applicazione parziale del Dlgs 150/2009 non è accettabile e, in attesa dei nuovi contratti, devono continuare a trovare applicazione in toto quelli in vigore.
Riguardo alla definizione dei criteri per un ulteriore utilizzo delle graduatorie degli idonei a concorsi banditi nell’anno 2007 l’Amministrazione ha comunicato una disponibilità dell’ordine dei 400.000 Euro, che consentirebbero una ulteriore tornata di assunzioni quantitativamente comparabile alla precedente.
L’Amministrazione ha informato che il CdA ha introdotto il criterio di assunzione “di norma non oltre il quinto idoneo”.
Nello specifico la FIR CISL ha osservato che tale criterio, se accettabile per le qualifiche più basse, non sia giustificabile per assunzioni al I e II livello, laddove lo scorrimento oltre il quinto idoneo sembrerebbe in contrasto con i livelli di eccellenza richiesti.
L’Amministrazione ha quindi informato le OOSS della deliberazione del CdA favorevole all’adeguamento del buono pasto a 8 Euro.
Sottolineato come tale adeguamento sia insufficiente al riallineamento del valore del buono pasto ai prezzi di mercato – e non a caso il CCNL fa riferimento ai 10 Euro – la FIR CISL ha osservato che debba riguardare anche il corrispettivo unitario del pasto fornito dalle mense aziendali.
Ci preme essere chiari con il Personale evidenziato che:
La FIR CISL, nel sottoscrivere l’ipotesi di Contratto Integrativo “stralcio” su “Incremento del valore unitario nominale del buono pasto”, ha reso una dichiarazione a verbale precisando che l’adeguamento debba riguardare anche il corrispettivo del pasto consumato presso le mense aziendali, non espressamente citate nel testo dell’accordo.
Ci preme, infine, sottolineare le migliori condizioni per il dipendente, sia dal punto di vista fiscale sia per l’assenza delle provvigioni da pagare alla ditta fornitrice del buono pasto, immediatamente traducibili in una più elevata qualità del servizio erogato dalle mense aziendali.
Non ci sfugge una certa propensione alla trasformazione di queste ultime in servizi tipo “bar bouvette”, ove ciò che si consuma si paga con il ticket-restaurant. Rileviamo, inoltre, una sostanziale divisione del Personale sulle due opzioni possibili.
Premesso che riteniamo le mense aziendali una conquista dei lavoratori da difendere, invitiamo il Personale laddove ne venga proposta la trasformazione a valutare attentamente i pro e i contro, incluso il rischio di ridimensionamento del servizio se il numero medio di pasti previsto dalle convenzioni non sarà garantito.