FIR CISL - Comunicato sui Comparti di Contrattazione

RINNOVARE IL CONTRATTO
DIFENDERE LA SPECIFICITA’ DELLA RICERCA

A seguito della mobilitazione del Personale e della sentenza della Corte Costituzionale, il Governo è stato costretto ad aprire il confronto sul rinnovo dei contratti del Pubblico Impiego Allo stato la contrattazione del Pubblico Impiego non è stata avviata poiché il D.leg.vo 150/09 (c.d. legge Brunetta) prevede prioritariamente la riduzione dei comparti di contrattazione ad un massimo di 4 comparti a fronte degli attuali 11. Ad onor del vero la tanto criticata legge Brunetta non è stata modificata da nessuno dei tre governi successivi (tanto meno l’attuale).
La FIR CISL da sempre sostiene che la peculiarità del Settore necessita di una specifica normativa che consenta la valorizzazione del Personale, la stabilizzazione dei Precari e il superamento della frammentazione del Sistema attraverso la definizione di un unico punto di coordinamento collocato presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
In tal senso questa Organizzazione ha sollecitato la Classe politica a prendere posizione, ricevendo alcuni riscontri positivi quali ad esempio: l’ordine del giorno presentato dall’on.le Binetti approvato all’unanimità al Senato; il Protocollo Sindacati-Ministro Patroni Griffi; la Relazione VII Commissione Parlamentare del Senato; l’art. 13 della legge 124/2015.
Per le iniziative assunte siamo stati oggetto di più di qualche critica da parte di chi oggi si improvvisa difensore del Comparto Ricerca non avendo, in qualche caso, mai firmato il CCNL.
La definizione dei comparti di contrattazione è indispensabile per procedere al rinnovo contrattuale e l’assenza di un accordo, in definitiva, sta offrendo alibi al Governo per non aprire i tavoli contrattuali e per procedere discrezionalmente e autonomamente.
Varie sono state le proposte di composizione dei comparti che si sono succedute negli ultimi tempi. Inizialmente l’Aran ne aveva proposti addirittura 3 e solo a seguito delle pressioni sindacali, nell’ultimo incontro è stata illustrata una nuova proposta che ipotizza 4 comparti:
Sanità - Regioni e Autonomie locali - Funzioni centrali, Stato, Enti pubblici non economici e Agenzie fiscali - Scuola, Università, Ricerca e Afam.
La FIR ha sempre esposto con chiarezza le difficoltà che sarebbero derivate dalla riduzione dei comparti di contrattazione, non essendo evidentemente possibile destinare uno dei quattro alla sola Ricerca.
Riteniamo comunque indispensabile continuare nell’azione di difesa del Sistema Ricerca, ribadendo la necessità della predisposizione di nuovi ed efficaci strumenti contrattuali a tutela delle professionalità che vi operano.
Per la FIR CISL è necessaria quindi la costituzione, nell’ambito dell’accordo sulla definizione dei Comparti, di una apposita sezione alla quale siano attribuite specifiche competenze a partire dalla definizione dell’ordinamento professionale, oltre alle prerogative sindacali ai fini della rappresentanza e delle attività negoziali.
E’ inoltre necessario sollecitare specifiche iniziative legislative atte ad affermare il ruolo strategico della Ricerca e dell’Innovazione tecnologica per il progresso sociale ed economico del Paese.
Continua quindi la nostra azione nei confronti del Governo e della Classe politica; la conferenza stampa che terremo il 18 febbraio pv verrà trasmessa in diretta e sarà un’ulteriore nostra iniziativa per chiedere pubblicamente al Governo di dedicare alla Ricerca Pubblica l’attenzione che merita.
La Segreteria Nazionale