FIR-CISL: E’ QUESTA L’ATTENZIONE PER GLI ENTI PUBBLICI DI RICERCA?

E’ QUESTA L’ATTENZIONE PER GLI ENTI PUBBLICI DI RICERCA?

In chiusura del 2019 il Presidente del Consiglio ha comunicato che sarebbe aumentato il numero dei ministeri con l’istituzione del Ministero Università e Ricerca. Il 10 gennaio u.s. è poi stato nominato Ministro il prof. Gaetano Manfredi.

L’annuncio della costituzione del Ministero era stato accompagnato dalla dichiarazione di voler valorizzare le peculiarità di questi settori.

In realtà in questo periodo risaltano due provvedimenti assunti dal Governo:

  1. il cosiddetto “Decreto Milleproroghe” che prevede la possibilità di effettuare assunzioni di ricercatori e individua la copertura economica nelle risorse già destinate alla costituenda Agenzia Nazionale della Ricerca (ANR).
    In questo provvedimento si evidenzia negativamente l’esclusione, dal piano di reclutamento, degli Enti Pubblici di Ricerca (EPR) che per loro natura istituzionale dovrebbero essere coinvolti nell’ANR.
    Il succitato decreto milleproroghe, inoltre, estende al 31 dicembre 2020 il termine per il conseguimento dei requisiti necessari per poter accedere al processo di stabilizzazione (art. 20 comma 1 lettera c del D.lgs. 75/2017), offrendo quindi ulteriori possibilità di stabilizzazione ai precari della Pubblica Amministrazione.
  2. Successivamente il Governo ha inserito un proprio emendamento, all’interno del DDL di conversione del Decreto Legge istitutivo del Ministero Università e Ricerca, che esclude il solo personale precario degli Enti di Ricerca (ricercatori, tecnologi, amministrativi e tecnici) anche da questa possibilità prevista dal “Decreto Milleproroghe”.

Non sappiamo quali motivazioni siano alla base di tale scelta, poiché siamo ancora in attesa della convocazione dei tavoli tematici di confronto richiesti al Ministro Manfredi.

Il Governo ci ripensi! È evidentemente necessaria una inversione di rotta.

Così come è evidente che sono completamente disattesi gli impegni assunti dal Presidente del Consiglio, in base ai quali era stato sospeso lo stato di agitazione negli EPR.

Ovviamente le nostre prossime iniziative terranno responsabilmente conto della situazione di emergenza nazionale, ma certamente ci opporremo alle azioni di marginalizzazione degli EPR e delle lavoratrici e i lavoratori della Ricerca.

Roma, 2 marzo 2020
Giuseppe De Biase