FIR CISL - INCONTRO PALAZZO CHIGI 11 NOVEMBRE LEGGE DI BILANCIO 2025

Confederazione Italiana
Sindacati Lavoratori

IL SEGRETARIO GENERALE

A Tutte le Strutture
CISL
LL.SS.

 

Roma, 11 Novembre 2024
Prot. SG 269_U

Oggetto: Incontro a Palazzo Chigi 11 novembre sulla Legge di Bilancio 2025

Carissime/i,

si è svolta oggi presso la Sala Verde di Palazzo Chigi la riunione tra Governo e Sindacati sulla Legge di Bilancio 2025. Presenti, per la parte istituzionale, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano, il Vicepremier Antonio Tajani, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il Ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, il responsabile alla Sanità Orazio Schillaci, al MIMIT Adolfo Urso, al Lavoro e Politiche Sociali Maria Elvira Calderone. Presente anche la Ragioniera Generale dello Stato, Daria Perrotta.

L’incontro è stato introdotto dalla Premier, che ha illustrato i punti qualificanti della Manovra evidenziando la volontà del Governo di dare un impulso a coesione e crescita nel quadro degli impegni assunti con l’Europa con il Piano Strutturale di Bilancio e il nuovo Patto di Stabilità. In particolare la Presidente ha ricordato il peso del superbonus, che da solo nel 2025 sottrae alle casse dello Stato 38 miliardi, a cui se ne aggiungono 12 negoziati con l’Europa per la correzione del debito.

Nonostante le complessità della fase attuale, ha sottolineato Meloni, le risorse sono state focalizzate su lavoro, sostegno ai redditi medio-bassi, politiche per la famiglia, riduzione della pressione fiscale, sanità e rinnovo dei contratti pubblici, guardando anche alle richieste giunte in questi mesi dal sindacato.

Meloni ha voluto dare il punto di vista dell’Esecutivo circa le dotazioni rivolte alla sanità, indicando l’andamento “macro” delle assegnazioni al Fondo Sanitario Nazionale, passato dai 126 miliardi del 2022 ai 136,5 del 2025, per raggiungere i 140,6 nel 2026. Un incremento a detta del Governo sostanziale, e non solo nominale, anche considerando la spesa pro capite e l’andamento del Pil.

In merito alle coperture, il capo del Governo ha voluto evidenziare l’importanza dell’operazione su banche e assicurazioni, con un contributo di solidarietà che va nella direzione opposta rispetto ai copiosi trasferimenti economici riconosciuti a questi settori dai Governi passati. Il flusso finanziario arriva anche dal contenimento della spesa dei ministeri e da un riordino delle tax expenditures che lascia le detrazioni invariate fino a redditi di 75mila euro l’anno per poi introdurre soglie massime che variano in funzione del numero dei figli. Risorse ulteriori arrivano dall’incremento delle entrate tributarie e dai frutti della lotta all’evasione.

Alla luce delle molte proposte recepite, la Cisl ha confermato una valutazione complessivamente positiva, anche se non priva di osservazioni su elementi migliorabili, come indicato nel documento approvato all’unanimità dal Comitato Esecutivo del 17 ottobre scorso. Ora – ha affermato la Cisl al tavolo – si tratta di difendere i risultati ottenuti lungo l’iter parlamentare e di cambiare, dentro e oltre il perimetro della Manovra, gli elementi ancora problematici.

In particolare abbiamo chiesto di incrementare le pensioni minime, di fermare la riduzione strutturale degli organici nella scuola e il blocco parziale del turnover nella PA, l’università e la ricerca, di elevare le risorse per il supporto alla non autosufficienza. Vanno cancellate le drastiche riduzioni del fondo per l’automotive e ridotta la tassazione fiscale sul ceto medio, con l’incremento della soglia di decalage per il taglio del cuneo e la riduzione della seconda aliquota IRPEF. Sarà inoltre fondamentale esercitare pressioni sulla Commissione Europea al fine di ristabilire “Decontribuzione Sud” dopo la fine della proroga concessa dalla UE e la conseguente abrogazione dal 1 gennaio 2025, essendo anche pronti ad orientare maggiori risorse sul credito d’imposta e gli incentivi alle aziende che assumono nel Mezzogiorno.

Risorse aggiuntive per realizzare queste misure andranno trovate per la Cisl non solo dalla capacità di “tiraggio” del concordato preventivo, ma anche e soprattutto da altri interventi di natura redistributiva: maggiore prelievo fiscale su grandi rendite immobiliari e finanziarie, rimodulazione degli incentivi alle imprese tale da premiare responsabilità sociale e partecipazione, estensione del contributo di solidarietà alle multinazionali della logistica e del farmaceutico.

Nei rispettivi interventi, prima i ministri presenti e poi la stessa Presidente del Consiglio hanno aperto alle nostre proposte di modifica indicando la volontà di avviare un percorso di interlocuzione e approfondimento tecnico articolato nei vari dicasteri per affrontare le varie questioni messe al tavolo. Posizione che abbiamo ritenuto importante, anche nella prospettiva di un cammino post-Manovra, che raccolga la sfida di riforme e investimenti partecipati, capaci di consolidare occupazione e crescita, salari produttività, protezioni sociali e coesione.

La via è quella di un Patto della Responsabilità, un accordo tra soggetti riformisti coerente con il Piano strutturale di bilancio in cui declinare nuove politiche industriali, politiche attive del lavoro, un sistema fiscale equo, una previdenza inclusiva, accelerazione della messa a terra del PNRR, rilancio delle infrastrutture materiali e sociali, attuazione dell’Art.46 della Costituzione sulla partecipazione dei lavoratori alle decisioni e agli utili d’impresa.

Sarà nostra cura tenervi aggiornati sui prossimi sviluppi

Fraterni saluti,
Luigi Sbarra