FIR CISL - Ricerca scientifica: dietro i successi tanti sforzi individuali e le difficoltà di un Sistema

Nei giorni scorsi l’attenzione generale è stata rivolta ai successi scientifici che la ricerca italiana continua ad ottenere.
Contestualmente sono emerse tutte le difficoltà che le donne e gli uomini che operano in questo settore debbono quotidianamente affrontare.
La CISL e la FIR da tempo hanno denunciato la mancanza di un progetto complessivo del Governo per la Ricerca a partire dalla necessità di definire un unico punto di coordinamento delle politiche della Ricerca, oltre ai continui tagli ai finanziamenti, le riorganizzazioni e gli accorpamenti degli Enti operati senza progettualità ma solo per rispondere alla logica dei tagli lineari.
L’assenza di politiche di valorizzazione del personale (il contratto del comparto della Ricerca è scaduto da più di 6 anni), l’alto tasso di precariato obbligano molti dei nostri migliori giovani a cercare prospettive occupazionali all’estero con scarse prospettive di un futuro rientro in Italia.
Si realizza così un paradosso: il Paese investe in formazione (la formazione di un ricercatore costa 700-800 mila euro) e poi regala preziose risorse umane ai nostri competitor internazionali.
L’assegnazione dei Grants (progetti finanziati da ERC-European Research Council) dimostra come i ricercatori italiani abbiano un’ottima formazione di base, si classifichino ai primi posti per il numero di Grants assegnati, spesso vinti e realizzati da ricercatori italiani all’estero.
Per contro il Paese dimostra una bassissima attrattiva nei confronti dei ricercatori stranieri.
In questi giorni una ricercatrice italiana (vincitrice di un Grant che sarà realizzato in Olanda) ha chiesto alla Ministra Giannini di non appropriarsi dei risultati da lei ottenuti.
Per contro la stessa Ministra ha invitato questa ricercatrice “a non sputare nel piatto dove ha studiato” poiché è stato il Paese a formarla.
Non sono evidentemente queste risposte costruttive, il Sindacato invece crede che la Ministra Giannini dovrebbe porsi altre domande: come mai i ricercatori italiani per lavorare, per esprimere le loro potenzialità, debbono recarsi all’estero? Come mai l’attrattiva del Paese nei confronti dei ricercatori stranieri è così bassa? Come mai individualmente i ricercatori italiani sono tra i primi in Europa per la capacità di reperire risorse mentre complessivamente il Paese ottiene solo il 60% dei contributi che ha versato alla Ricerca europea?
Alla Ministra Giannini, a tutto il Governo chiediamo risposte e quindi di rendere pubblico, qualora esistesse, il loro progetto per valorizzare la ricerca scientifica e tecnologica, e quali risultati si aspettano dal Sistema Ricerca.
Se vogliono ascoltare la Comunità scientifica, se vogliono ascoltare le Parti sociali sappiano che siamo sempre disponibili al confronto per offrire generosamente il nostro contributo.
Proprio per questo giovedì prossimo la FIR CISL terrà presso il CNR (sala Bisogno) una conferenza stampa, che sarà trasmessa in diretta streaming, il prossimo 18 febbraio alle ore 11. nel corso della quale illustrerà le proprie idee per il rilancio della ricerca scientifica e delle eccellenze che esprime, per la valorizzazione del ricercatori, dei tecnologi, tecnici e amministrativi - del personale tutto - e per dare prospettive ai tanti giovani, ai tanti precari che operano negli Enti Pubblici di Ricerca.
Roma, 16 febbraio 2016
La Segreteria nazionale