RINNOVO DEL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE ED
EMENDAMENTI AL DL 25 SULLA PA
Cari amici e care amiche,
come preannunciato, la scorsa settimana si è tenuto un incontro in Aran durante il quale sono stati comunicati gli aumenti lordi medi per tredici mensilità CCNL 2022-2024 per il comparto e quindi anche per il nostro settore.
Si tratta nello specifico di:
corrispondenti ad un aumento di circa il 6% del rispettivo tabellare.
Di queste quote stiamo già percependo da mesi un anticipo in termini di IVC (indennità di vacanza contrattuale) come di seguito indicato:
Pertanto, una volta siglato il rinnovo contrattuale 2022/2024, gli arretrati che verranno corrisposti saranno al netto dell’anticipo IVC già percepito.
Per lo stesso principio, a partire dal mese di aprile c.a. avremo in busta paga un’ulteriore maggiorazione in termini di IVC relativa al prossimo CCNL 2025-2027, che si discuterà successivamente alla definizione del CCNL 2022-2024, attualmente in discussione.
La prossima riunione in ARAN per discutere delle parti comuni ai tre settori è stata indetta per il 30 Aprile p.v.
In merito, invece, alle novità normative in discussione in questi giorni in Parlamento, come CISL abbiamo continuato a seguire l’iter di presentazione degli emendamenti al DL 25 relativo alle “Disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionamento della PA”.
In particolare, sono stati presentati diversi emendamenti finalizzati a consentire l’aumento dei fondi accessori (ad oggi vietati dalla norma).
Poter aumentare i fondi accessori consentirebbe nei nostri Enti di utilizzare al meglio i finanziamenti straordinari stanziati con le leggi di bilancio 2022 (per Enti MUR) e 2024 (per Enti non vigilati dal MUR) per la valorizzazione professionale dei tecnici amministrativi.
Inserire, infatti, tali risorse nei fondi accessori sarebbe certamente la via più rapida e lineare per una chiara e trasparente valorizzazione del personale tecnico-amministrativo.
In particolare, come CISL abbiamo posto particolare attenzione sul seguente emendamento, che potrebbe essere presentato dal relatore e quindi avere maggiori probabilità di approvazione:
7bis. All’articolo 1, comma 310, lett. b), della legge 30 dicembre 2021 n. 234, è abrogato l’inciso “entro il limite di 10 milioni di euro, ripartiti con le modalità di cui al secondo periodo” di cui all’ultimo capoverso.
7ter."Le risorse destinate alla valorizzazione del personale tecnico-amministrativo degli enti pubblici di ricerca dall’articolo 1, comma 310, lett. c), della legge 30 dicembre 2021 n. 234 e dall’articolo 1, comma 309, terzo capoverso, della legge 30 dicembre 2023 n. 213 possono essere utilizzate anche con gli strumenti previsti dall’art. 20, comma 1 lett. c) e d) del decreto legislativo 27 ottobre 2009 n. 150 incrementando, di pari importo, i relativi fondi accessorianche in deroga al limite di cui all'articolo 23, comma 2 del D.Lgs. 75/2017: a tal fine gli enti possono adottare anche nuovi bandi nonché avvalersi degli esiti delle procedure selettive già svolte”.
E’ necessario ora attendere gli esiti della votazione.
Nei prossimi mesi ci attende anche l’applicazione del Contratto di ricerca, che alcuni enti già qualificano come contratto parasubordinato con la conseguente esclusione di tale tipologia di contratto da ogni processo di stabilizzazione. Su questo tema, come quello del precariato, continueremo la nostra battaglia senza lasciare indietro nessuno. Non abbasseremo la guardia sui diritti dei lavoratori!
Roma, 7 aprile 2025
La Segreteria Nazionale