FIR CISL - Sbloccare i contrati del Pubblico Impiegno - Dichiarazione di A. Furlan

Furlan: "Il blocco era una palese ingiustizia contro lavoratori e sindacati".

"Ora non ci sono più alibi: il Governo apra trattativa per rinnovare i contratti pubblici" sottolinea il Segretario generale della Cisl commentando le motivazioni con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti collettivi pubblici.

Roma, 23 luglio 2015- "Le motivazioni con cui la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti collettivi pubblici ha cancellato una palese ingiustizia nei confronti di milioni di lavoratrici e lavoratori del pubblico impiego e del sindacato ". E' quanto sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan commentando la sentenza depositata oggi dalla Corte Costituzionale sul blocco dei contratti pubblici. "La Consulta ha evidenziato in maniera efficace la palese violazione delle libertà sindacali e della contrattazione, che sono valori sanciti dalla carta Costituzionale. Aver bloccato con una decisione unilaterale i contratti di lavoro per tutti questi anni, oltre ad aver provocato un impoverimento oggettivo per milioni di dipendenti pubblici, ha alterato la dinamica negoziale in un settore che assegna alla contrattazione un ruolo centrale, arrestando di fatto tutti i processi di modernizzazione e di riorganizzazione della pubblica amministrazione, che per la Cisl si possono realizzare solo attraverso la libera contrattazione ed il confronto con il sindacato , sia a livello centrale sia a livello decentrato. In particolare, come ha sottolineato la stessa Consulta, la contrattazione e' anche lo strumento più efficace per migliorare l'organizzazione del lavoro ed una razionale distribuzione delle risorse, per il controllo della spesa, ridurre gli sprechi e recuperare efficienza e qualità dei servizi pubblici. Per questo, dopo la pubblicazione della sentenza, non ci esistono più alibi da parte del Governo e delle istituzioni pubbliche: occorre aprire subito la trattativa per il rinnovo dei contratti pubblici, come si fa in in tutti i paesi civili del mondo dove lo stato datore di lavoro rinnova i contratti con i propri dipendenti attraverso il dialogo con i sindacati, ricercando il massimo consenso sociale sui provvedimenti di riforma".