FLC-CGIL - Comunicato al personale CNR 8 maggio 2013

Programmazione assente:
diritto di opzione o opzione direttoriale?

Il 6 maggio scorso il CNR ha comunicato alle organizzazioni sindacali la chiusura entro il mese di maggio di una fase definita di assestamento organizzativo. Si tratta di un periodo, seguito all'avvio dei 7 nuovi Dipartimenti, il cui inizio non è MAI stato ufficialmente comunicato, ne' alle organizzazioni sindacali né al personale. La riorganizzazione della Rete Scientifica si sta fondando su un processo che gli organi di vertice dell’Ente definiscono bottom up, ma che, di fatto per la maggior parte, non ha nulla di democratico, trasparente e condiviso, eccezion fatta per alcuni casi in cui registriamo il pieno protagonismo del personale.
Al CNR, oggi, si utilizzano metodi molto differenti in totale libero arbitrio, in alcuni Istituti, dove il personale esprime liberamente la propria volontà di afferire ad altri Dipartimenti più affini alle proprie attività, l’Amministrazione stenta nel darne seguito, altri Istituti, invece, si stanno trasformando senza la dovuta condivisione con il personale interessato, in assenza di regole e trasparenza. Paradigmatica in questo senso è la comunicazione in assemblea pubblica, di pochi giorni orsono, del Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche dove ha proposto lo scioglimento dell’Istituto di Ingegneria Biomedica senza una chiara strategia progettuale, mentre si registra che l’attuale Ministro della Ricerca Scientifica, è stata Rettore della Scuola Superiore S. Anna di Pisa leader, in Italia e nel mondo, proprio nell’ingegneria biomedica.
E’ urgente per il CNR un pieno rinnovamento, a partire da una classe dirigente più attenta a criteri di collegialità decisionale. L’esercizio del diritto di opzione, sigillo della libertà di scelta del personale, è proposto senza la dovuta concertazione con le OO.SS. che avrebbe garantito tempi, modi e procedure uguali per tutti e non come oggi, oggetto di una contrattazione ad personam, che riconosce le esigenze di alcuni ed ignora le aspettative di altri, escludendo dall’esercizio di scelta i Tecnologi, i Collaboratori Tecnici e il Personale Amministrativo. Una contrattazione ad personam che fa leva su argomenti spesso clientelari e non su un’idea di sviluppo condiviso del CNR e della ricerca pubblica italiana.
Ciò risulta estremamente evidente considerata l’assenza di chiari indicatori di riorganizzazione sia degli Istituti sia delle UOS.
Ci si domanda, ad esempio, se la conferma/eliminazione /creazione di UOS sia basata su un numero minimo di soli ricercatori, su che base sia stabilito il numero minimo e perché non sia considerato il resto del personale.
In una fase così complicata per il Paese, si rischia di far vacillare l’elemento costitutivo del suo principale Ente di ricerca, la multidisciplinarietà, consentendo a qualche Direttore di Dipartimento di focalizzare l’azione scientifica attorno alla sue linee di ricerca, sue e non del CNR.
Una riorganizzazione, basata su questi criteri, porterebbe con se il rischio di uno spacchettamento dell’Ente in 7 potentati prodromico ad una, da tanti auspicata, creazione di altrettanti Istituti nazionali.

ADESSO BASTA!!!!

E’ ora di delineare il programma scientifico del CNR, il più grande Ente di ricerca pubblica italiana, fondandolo su assi di ricerca nazionali ed europei, sulle linee strategiche dettate dal piano nazionale della ricerca.
La FLC Cgil invita l'Amministrazione a seguire chiare regole condivise di democrazia e trasparenza.
La FLC Cgil chiede che la riforma del CNR, avviata con la Legge delega n. 165/2007, sia finalmente conclusa nell'interesse superiore dell’Ente e del suo personale, superando la condizione interlocutoria che, anche grazie ad interventi normativi ravvicinati e privi di visione strategica, si procrastina da troppi anni.
La FLC Cgil, avendo constatato nell’ultimo incontro con l’Amministrazione che la proposta di parziale e inadeguata revisione dello Statuto e la bozza del nuovo regolamento di organizzazione verticistico e antidemocratico, non delineano in modo chiaro e trasparente le regole di funzionamento, non valorizzano adeguatamente il personale non tengono conto, adeguatamente, della Carta Europea dei Ricercatori, è in campo per tutelare gli interessi dell’Ente e di tutto il personale in tutte le fasi e sedi opportune.
La FLC Cgil organizzerà assemblee pubbliche sul tema della riorganizzazione per un’approfondita discussione con tutto il personale per riaffermare il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori che, esercitando potere di vincolo, riequilibri, pur nel rispetto dei ruoli, la mancanza di collegialità e partecipazione nelle decisioni.
Roma, 8 maggio 2013
Rosa Ruscitti
Resp. CdE FLC Cgil CNR