Nell’incontro di trattativa tra OO.SS. e Amministrazione del CNR, tenutosi il 17 dicembre u.s., è stato illustrato il Bilancio di previsione per l’esercizio 2011 e si è appreso che per il 2010 il Governo ha fatto un “bel regalo di Natale” all’Ente.
Infatti il 10 dicembre il MIUR ha comunicato di aver proposto alle Commissioni parlamentari competenti un piano di ripartizione del Fondo per il finanziamento ordinario degli enti e delle istituzioni di ricerca che prevede per il 2010 l’assegnazione all’Ente della somma di euro 627.417.336,00. Ad una prima sommaria lettura ed interpretazione della nota ministeriale si potrebbe tirare un bel sospiro di sollievo, vista la crisi e i ventilati tagli finanziari nel settore della
Conoscenza, Ma la “finanza creativa” di Tremonti e l’incompetenza della Gelmini, ci hanno insegnato ad esaminare attentamente le mirabolanti azioni del Governo. E così, ad una più attenta lettura del dispositivo di assegnazione (allegato 1), si rileva che il reale contributo per il 2010 è di euro 551.467.707,00, in conseguenza dei vincoli finanziari imposti dal MIUR. Vincoli consistenti per euro 16.553.843,00 nella partecipazione italiana a grandi infrastrutture ed a progetti internazionali e per euro 45.380.000,00 in finanziamenti per specifiche attività di ricerca (PNRA, Progetti Bandiera, SHARE, ecc.) per i quali il CNR opera in qualità di agenzia e dei quali solo una parte, pur contribuendo a costituire il proprio FFO, sarà effettivamente destinata al finanziamento di attività scientifiche dell’Ente. In tal modo si potrà continuare a sostenere che il costo del CNR è troppo alto?!!
Inoltre, l’importo dell’FFO 2010 libero da vincoli costituisce la “base di calcolo” per la determinazione del contributo ordinario di funzionamento per il 2011 iscrivibile nel bilancio di previsione. Nella fattispecie, infatti, per il prossimo esercizio l’Ente dovrà considerare un contributo FFO pari all’87% del contributo libero da vincoli assegnato per il 2010, ossia di soli euro 479.776.906,00 al quale va assommato l’ex contributo ordinario dell’INSEAN (che a partire dal 2011 sarà effettivamente accorpato al CNR) di euro 5.585.801,00, determinando un contributo complessivo di euro 485.362.707,00.
Solo grazie ad ulteriori fonti interne, quali altre entrate per 6 milioni di euro, la previsione della vendita di immobili per 14 milioni di euro, il prevedibile accesso al Fondo di rotazione per 3 milioni di euro, l’accensione di mutui per 8 milioni di euro e, soprattutto, un cospicuo avanzo presunto di amministrazione, che il CNR riesce a garantire una copertura finanziaria alle esigenze per il 2011 comunque inferiore a quella inizialmente prevista per il 2010.
Ciò ha determinato una massiccia azione di contenimento della spesa che, come evidenziato nell’allegato 2, si concretizza in cospicui tagli alle spese. Ad esempio, fermo restando quando sarà destinato per il finanziamento delle attività più sopra accennate nel corso del 2011, per la copertura delle spese cogenti sono destinati 27 milioni di euro per gli Istituti e le Aree e 330 mila euro per i Dipartimenti, a fronte di assegnazioni nel 2010 per oltre 58 milioni di euro.
A rendere ancor più cupa la situazione, va in merito precisato che nei 27 milioni di euro destinati alla Rete non si contempla alcun finanziamento all’INSEAN, considerato che l’ex contributo è stato completamente destinato alla copertura, tra l’altro solo parziale, degli oneri del personale in servizio presso questo Istituto. In altri termini l’INSEAN, almeno nei primi mesi del 2011, potrà contare sulle risorse che riuscirà ad acquisire autonomamente per la copertura delle proprie spese cogenti.
Con queste scarne ed insufficienti risorse, il 2011 si presenta quindi tetro e funesto per il maggior Ente pubblico di ricerca italiano, al quale non rimane che sperare nella “magnanimità” del Ministro per la concessione di ulteriori finanziamenti nel corso del prossimo esercizio. Per il 2011 infatti, come riportato nella nota ministeriale, il 15% del Fondo per il finanziamento ordinario degli enti e delle istituzioni di ricerca sarà ripartito tra gli “aventi diritto” per il finanziamento di specifiche iniziative di ricerca quali, i progetti bandiera e i progetti premiali.
Infine, c’è un ulteriore riflessione che ci preoccupa e che nasce da una lettura incrociata della bozza di Statuto elaborato sulle direttive del Ministro Gelmini e questa ripartizione del finanziamento. Si evince infatti un disegno, non esplicitato in forma diretta ma ben chiaro, di trasformare questo Ente in una agenzia alle dirette dipendenze del Ministero.
Se è questo ciò che pensano e vogliono, sappiano che la FLC-CGIL si opporrà drasticamente alla distruzione della Ricerca Pubblica italiana e del CNR. Invitiamo quindi tutto il personale a prestare la massima attenzione ai prossimi sviluppi e lo invitiamo caldamente a partecipare alle iniziative che verranno messe in campo per difendere il CNR e la ricerca in Italia.
Roma 28 dicembre 2010