FLC CGIL - Conoscenzanews – Edizione Ricerca, n. 44 del 13 novembre 2009

19 novembre: "Ricerca è futuro. Quali politiche per uscire dalla crisi"

Il nostro Paese è afflitto da criticità che vanno ben oltre l'attuale fase recessiva.
Il basso potenziale di crescita dell'economia, aggravato dalla crisi globale, affonda le proprie radici nel declino produttivo dell'ultimo decennio, caratterizzato da perdita di produttività, ristagno dei redditi e aumento del divario competitivo con gli altri Paesi industrializzati.

È fondamentale aggredire alla radice le cause del declino, legate alle anomale peculiarità del tessuto produttivo, poco incline a investire in ricerca e innovazione.

Per tali ragioni, gli effetti della crisi rischiano di essere particolarmente pesanti, soprattutto per ciò che riguarda le ricadute sui livelli occupazionali.

Il governo della crisi deve quindi associare alle necessarie misure di sostegno all'occupazione l'adozione di una progettualità di medio-lungo periodo che sostenga il Paese verso una nuova capacità di presidiare settori produttivi a elevata intensità di conoscenza.
Rispetto a tali ineludibili obiettivi, ricerca e innovazione possono e devono assumere una funzione centrale.

In una fase cruciale in cui le scelte politiche incideranno in modo significativo sulle prospettive di sviluppo del Paese, riteniamo importante avviare una fase di approfondimento che, da subito, veda il coinvolgimento di alcuni dei principali soggetti interessati.

Per questi motivi, insieme alla CGIL abbiamo organizzato un'iniziativa pubblica dal titolo "Ricerca è futuro. Quali politiche per uscire dalla crisi", che si terrà a Roma il 19 novembre nell'Aula Magna dell'Istituto Superiore di Sanità in viale Regina Elena, 299 dalle ore 9.30 alle ore 14.30.

I lavori saranno aperti da Domenico Pantaleo, Segretario Generale della FLC Cgil e conclusi da Susanna Camusso, Segretaria Confederale della Cgil

Enti di ricerca, gli interventi del Governo

Tra le decisioni assunte dal Consiglio dei ministri nella seduta del 28 ottobre scorso, c'è quella che riguarda l'art. 26 della Legge 133/08, la norma "Taglia enti".

Per oltre ottanta enti pubblici non economici, compresi alcuni enti di ricerca, il Governo ha adottato schemi di regolamenti di riordino: essi sono pertanto confermati. La norma prevede, infatti, che dal 1° novembre tutti gli enti non sottoposti a riordino sarebbero soppressi. Nei novanta giorni successivi all'approvazione degli schemi dei regolamenti di riordino, i ministri vigilanti devono comunicare ai Ministri per la pubblica amministrazione e l'innovazione e per la semplificazione normativa gli enti che risultano soppressi perché non sottoposti a riordino.

Si tratta di una disposizione pasticciata, di cui lo stesso Governo sembra essersi accorto. Infatti, prima della seduta del Consiglio dei ministri si vociferava della possibile adozione di un decreto legge contenente una proroga del termine. L'esecutivo ha invece deciso di procedere, salvo ravvisare la necessità di fare chiarezza affidando «ad una apposita circolare che verrà emanata quanto prima, le linee direttrici per una corretta interpretazione» della norma. Sta di fatto che per gli enti pubblici non economici non sottoposti a riordino, si apre una fase d'incertezza che, probabilmente, non si risolverà a breve.

Il quadro sugli enti di ricerca, inoltre, sarà completato dal decreto legislativo attuativo della delega per il riordino degli enti vigilati dal Miur.

Per approfondimenti.

Rilanciare il reclutamento è centrale per uscire dalla crisi. Il documento della FLC Cgil

Il Governo interviene pesantemente sul sistema di reclutamento nelle università, prospettando misure che avranno l'effetto d'incrementare la precarizzazione dei giovani ricercatori.

Il tutto cade in un quadro oltremodo fosco, con risorse ridotte all'inverosimile per l'intero mondo della ricerca e con meccanismi tali da arrecare ingenti danni allo sviluppo del sistema pubblico di ricerca, le cui prospettive di crescita sono minate alle fondamenta dalle pesanti restrizioni alla capacità di reclutamento negli enti di ricerca e nelle università.

Di fronte al rischio di espellere dal sistema un'intera generazione di ricercatori, con gravi danni sulla qualità della ricerca pubblica e sulle prospettive del Paese di fuoriuscire dalla crisi, è urgente riprendere una fase di discussione e iniziativa che riporti al centro del dibattito la ricerca degli strumenti per consentire a un settore strategico di crescere.

In tale ottica abbiamo predisposto un primo documento sul reclutamento nella ricerca.

Lavoratori ed Enti di ricerca alle prese con il Decreto legislativo Brunetta

Le recenti assemblee tenute per illustrare la piattaforma contrattuale hanno dato la misura di quanto le inique norme contenute nel Decreto legislativo 150/09 stiano gettando scompiglio tra le lavoratrici e i lavoratori degli enti di ricerca.

Tuttavia si ha l'impressione che le reali conseguenze di tale Legge siano in parte offuscate dalle dirette conseguenze che la stessa avrà sui salari e sulla sicurezza del posto di lavoro: il salario accessorio, infatti, costituisce quel tantum che permette spesso di trasformare uno stipendio di pura sopravvivenza in uno stipendio dignitoso e la sua eventuale perdita secca, sicura per il 25% dei dipendenti indipendentemente dalla valutazione del loro operato, crea una giustificabile angoscia. Quanto prima, tra l'altro, saranno emanati gli atti previsti nelle norme finali del decreto, con i quali anche i ricercatori e tecnologi saranno interessati da misure analoghe.

L'impatto sulla retribuzione è sicuramente grave, ma limitarsi a denunciare unicamente questo aspetto, come stanno facendo altre organizzazioni sindacali, è limitativo.
È prioritario invece cercare di far prendere coscienza di come il decreto modifichi pesantemente le garanzie in tutto il pubblico impiego, di come sia figlio di una visione decisamente regressiva dei diritti, nel peggior senso della parola.

Un decreto che contempla da un lato una costante riduzione di democrazia e di rappresentatività dei lavoratori e dall'altro inserisce elementi di forte competitività individuale. Regala a pochi Dirigenti un immenso potere ricattatorio senza che vi sia la possibilità di opporvisi.
Un decreto che non garantisce il giusto riconoscimento dell'attività lavorativa realmente svolta, ma "marchia" con una sorta di "demerito" il 25% del personale a priori. Ciò, in sé perverso, è reso oltretutto grottesco dal fatto che la suddivisione del personale in "fasce" è prevista con quote che prescindono da qualsiasi valutazione di merito circa la reale efficienza del singolo Ente.
Un decreto che lascia il lavoratore solo, senza garanzie e protezioni, in un mercato del lavoro senza regole e senza controlli.

Un tale metodo tende a produrre inevitabilmente una competizione tra i lavoratori, mettendoli gli uni contro gli altri in una lotta che, oltretutto, non produrrà nessun beneficio all'efficienza delle amministrazioni. Gli strumenti introdotti sono infatti inadeguati al reale miglioramento dell'organizzazione del lavoro nel mondo della ricerca, caratterizzato da un'intrinseca necessità di collegialità che le misure adottate dal governo minano alle fondamenta. Lo sforzo che siamo quindi chiamati a fare è molto maggiore della semplice illustrazione della legge e dei suoi punti critici: dobbiamo recuperare il senso collettivo, l'unità dei lavoratori come corpo unico. Prima che il rapporto delle lavoratrici e dei lavoratori con il dirigente diventi un rapporto servile e non paritario regolato dall'umore del capo e non da regole democratiche che "sembravano" ormai acquisite, prima di perdere tutte le conquiste sociali e del mondo del lavoro faticosamente ottenute con decenni di lotte.

Per approfondimenti.

Notizie dagli enti di ricerca

Preoccupate per il futuro dell'ANSAS, le segreterie nazionali FLC Cgil, CISL Fir e UILPA UR scrivono al ministro Gelmini per chiedere un incontro. È urgente l'apertura di un confronto autentico sulle prospettive dell'Ente. Senza risposte sarà inevitabile la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori di tutta l'agenzia.

Sottoscritto un importante accordo sulla mobilità all'ASI. L'accordo introduce preventive verifiche sulle professionalità interne e meccanismi trasparenti e pubblici di selezione delle domande sia per quanto riguarda i comandi che, successivamente, la loro trasformazione in assunzioni. Importante è il ruolo negoziale dei sindacati, anche alla luce del Decreto legislativo Brunetta che, tra le altre materie, toglie la mobilità tra quelle oggetto di confronto sindacale.

Tante le questione aperte in ENEA.
Nelle casse non ci sono soldi: contrariamente a quanto affermato durante l'ultimo incontro con i sindacati l'ente non liquiderà questo mese i premi ex CCNI 2002-2005.
Circolare n. 6 del 4 novembre 2009: si riferisce all'assegnazione dei profili professionali ex contratto 2002-2005, in particolare al passaggio dal livello 8 profilo Funzionario, al livello 9 profilo Ricercatore/Tecnologo. Uno dei requisiti previsti dalla circolare per questo passaggio è in netto contrasto con quanto prevede il contratto. La FLC Cgil è pronta ad aprire un contenzioso con l'ente.
La nuova ex-ENEA che ha in mente il Ministro Scajola: dopo la Legge 99/09, abrogativa dell'ente, continua a fare piccoli passi con i quali toglie competenze e finanziamenti all'ENEA, introducendo nuovi soggetti. Contratto integrativo: dopo l'ultimo incontro del 15 ottobre, tutto tace. La FLC Cgil organizza assemblee di consultazione in tutti i centri dell'Ente per spiegare la nostra posizione e consultare il personale.

Sottoscritto all'ENSE l'accordo per il trattamento accessorio. Con le modifiche richieste dalla FLC Cgil e accolte dall'Amministrazione, si è giunti a una conclusione migliorativa per i lavoratori e alla sottoscrizione dell'accordo.

Per i precari dell'INFN inizia il conto alla rovescia. In questi mesi la FLC Cgil ha lavorato in diverse direzioni per cercare di sbloccare la grave situazione di molti colleghi lavoratori precari. Tuttavia, la "presunta" fine delle stabilizzazioni (31 dicembre 2009) e il termine di quasi tutti i tempi determinati dell'INFN (31 gennaio 2010) sono prossimi e nessuna strategia di soluzione è stata resa ufficialmente nota dall'ente.

A fronte della fase di grave incertezza in cui versa l'INGV, la FLC Cgil chiama alla mobilitazione tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori dell'ente. Proseguono, intanto, gli incontri di contrattazione: tanti gli argomenti all'ordine del giorno nell'incontro del 5 novembre.

All'ISPESL, dopo una lunga interruzione, è ripresa la trattativa sul contratto integrativo per il 2009. Tante le materie trattate, ma i nodi da sciogliere sono il taglio del 10% previsto dalla Legge 133/08 da operare sul fondo, quello dei residui e delle progressioni di carriere. Le richieste della FLC Cgil e il resoconto dell'incontro.

Nessun impegno da parte dell'Amministrazione dell'ISPRA su precariato e vertenze contrattuali. Per questi motivi, i sindacati hanno indetto un'assemblea generale dei lavoratori che si è svolta giovedì 5 novembre.

"100 piazze per la Conoscenza", un'esperienza che ci mancava!

La manifestazione di sabato scorso è stata molto diversa da quelle a cui siamo abituati. Per un giorno Roma e tante altre città italiane sono state contemporaneamente città della conoscenza.

Vi raccontiamo l'esperienza di piazza Navona con le lezioni all'aperto con docenti e ricercatori, i giochi e le attività dei bambini, i cori e la musica, la duplice "incursione", graditissima, di Andrea Rivera ed Ulderico Pesce...

Un lavoro impegnativo, ma pagato dalla grande soddisfazione nel vedere l'interesse mostrato dalle persone verso questa iniziativa.

Vai alla web cronaca.

Brevissime

 

Contratto Ricerca 2010-2012. Le piattaforme contrattuali della FLC Cgil per i comparti della conoscenza.

 

Precari. ISPRA, la battaglia dei lavoratori precari dalla voce dei protagonisti.

 

Lombardia. La ricerca ha bisogno di risorse e non di tagli ma dentro un quadro nazionale di riferimento.

 

Concorsi ricerca. I bandi in Gazzetta Ufficiale pubblicati sul nostro sito.

 

Dizionario dei diritti dei lavoratori. Una interessante iniziativa della CGIL di Milano e della Lombardia.

 

Apprendimento permanente. Continua la raccolta delle firme sulle legge di iniziativa popolare.

 

Iscritti FLC. On line il numero 8 del giornale della effelleci. Vai all'archivio.

 

Ediesse. Visita il nuovo portale della casa editrice: tutte le novità editoriali, gli eventi, la nuova newsletter, la rassegna stampa dei libri, un archivio completo di tutte le riviste trimestrali e la possibilità di acquistare tutte le pubblicazioni direttamente on line.

 

CGIL. www.radioarticolo1.it, la web radio che parla al mondo del lavoro.

 

Internet. Il portale della FLC mette a disposizione un estratto dei suoi contenuti con il sistema RSS. Leggi come fare.

 

Internet. La FLC Cgil nazionale è anche su Facebook.

Appuntamenti

 

Il lavoro e la crisi: esigiamo risposte
14 novembre ore 14, manifestazione nazionale CGIL
da Piazza della Repubblica a piazza del Popolo
interverrà Guglielmo Epifani

Ricerca è futuro. Quali politiche per uscire dalla crisi
Iniziativa pubblica a Roma il 19 novembre