FLC CGIL - Incontro dei Ricercatori, Tecnologi e Tecnici del CNR con il Presidente 31 maggio 2010

Decreto legislativo di riordino EPR 213/2009, statuto e regolamenti CNR

Il Presidente ha aperto il dibattito illustrando la situazione attuale in merito alla stesura dello Statuto del CNR come integrazione del decreto di riordino degli EPR controllati dal MIUR (DLgs 213/2009). Lo statuto deve essere presentato entro il 16/08/2010 mentre la stesura dei regolamenti potrà essere effettuata in una seconda fase.
In particolare i 5 esperti nominati dal Ministro che riportiamo qui di seguito:
Dr. Claudio Bordignon (Biologo e genetista dell'Istituto San Raffaele di Milano);
Prof. Fabio Beltram (Esperto di nanotecnologie, vicedirettore della Scuola Normale Superiore di Pisa);
Avv. Stanislao Chimenti (Direttore generale del ministero per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca);
Avv. Marco Ugo Filisetti (Direttore generale politica finanziaria e bilancio del MIUR)
Avv. Cesare San Mauro (Professore associato dell‘Università del Salento)
assieme al CdA dell’Ente si sono già riuniti due volte ma nessuna bozza è stata a tutt’oggi formulata. Il Presidente ha già incontrato gli Organi di vertice dei Dipartimenti e degli Istituti e successivamente al personale verranno incontrate le OO.SS., anche se non richiesto specificatamente dal decreto. Allo stesso modo, anche se non previsto dal decreto, la bozza dello statuto verrà sottoposta all’attuale Consiglio Scientifico generale dell’Ente.
Alla fine delle suddette consultazioni, sentite le singole parti, il Presidente redigerà un report da presentare al CdA allargato ai 5 esperti. Fino al 15 giugno il Presidente si renderà disponibile a ricevere contributi scritti su una casella e-mail appositamente istituita (rfc@cnr.it).
All’assemblea erano presenti circa 400 persone e sono stati presentati circa 44 interventi programmati, commentati da ulteriori domande alla fine di ciascuna delle tre sessioni previste per il dibattito.
Lo statuto, secondo l’art. 2 del decreto, definisce la missione dell’Ente, gli obiettivi della ricerca, l’organizzazione ed il funzionamento dell’Ente finalizzati al raggiungimento degli obiettivi.
Dai vari interventi sono emerse le proposte di seguito riassunte:
Missione
  • Ricerca di base in maniera prioritaria, ricerca applicata a condizione che sia l’industria a
  • finanziarla;
  • Ricerca libera e pubblica;
  • Multidisciplinarietà;
  • Alta formazione - Rapporti di reciprocità con l’università
Il Presidente Maiani a seguire ha dichiarato che il CNR non può diventare un ente che fa solo servizio, e in ogni caso la ricerca applicata è comunque da intendersi sempre in senso innovativo.
Molti degli interventi proposti hanno sollecitato l’adozione dei principi di autonomia, responsabilità e valutazione, trasparenza all’interno dello Statuto
 
Autonomia
Questo obiettivo deve essere raggiunto attraverso la massima rappresentanza del personale a tutti i livelli dei vari organi decisionali (CdA e Consigli scientifici generale e di Dipartimento, ecc.).
Nel CdA è prevista da decreto una unità proveniente dalla comunità scientifica di riferimento, che tutti auspicano sia interpretata come personale dell’Ente eletto dal personale stesso.
Nel Consiglio Scientifico è richiesta una presenza di almeno il 50% di membri eletti tra i ricercatori dell’Ente oppure nominati per indiscusso valore scientifico. Un’altra proposta prevede la presenza nel C.S. di ricercatori europei che possano supportare i ricercatori dell’ente senza cadere nella autoreferenzialità.

Responsabilità e valutazione
Tali concetti sono strettamente correlati, i risultati devono ricadere sulla persona che ne è responsabile, in termini di stipendi, carriere e risorse economiche assegnate per la ricerca.
Si richiede una valutazione periodica, non formale e con criteri noti a priori su tutte le figure dell’Ente, dal presidente in giù anche con la creazione di organismi di controllo dedicati.
 
Trasparenza
Strettamente connessa alla valutazione è la massimizzazione della trasparenza, per cui sono stati chiesti uno snellimento delle procedure burocratiche, l’informazione diffusa su tutti gli atti concorsuali, sui curricula delle persone chiamate a dirigere Istituti e Dipartimenti, sui risultati della ricerca e delle valutazioni periodiche.
E’stato proposto di separare e rendere nota la ripartizione programmata tra le spese relative alle funzioni di “agenzia” (scambi internazionali, joint venture ecc.) e quelle relative al funzionamento della rete scientifica. Inoltre si richiede che la programmazione e la rendicontazione delle risorse assegnate alla rete scientifica, venga resa obbligatoriamente pubblica al personale impegnato nelle
attività cui tali risorse si riferiscono.
E’ stato pertanto proposto un modello di ricerca in cui i macro obiettivi sono fissati dall’alto definendone gli investimenti economici, il ricercatore ha la completa libertà di esecuzione ed i risultati raggiunti vengono successivamente valutati.
Chiamata diretta per meriti eccezionali (art. 9 del DLgs)
La maggior parte del personale è contraria a tale misura soprattutto per la tipologia di contratto previsto (assunzione a tempo indeterminato), si teme l’utilizzo improprio di tale strumento anche in relazione alla crisi in atto, sarebbe opportuno conoscere la definizione del concetto “meriti eccezionali”.
A tal proposito è stato chiesto da più parti chiarezza relativamente alla progressione di carriera e più strettamente è stato evidenziato la necessità di inserire nello statuto la definizione di un meccanismo che impedisca il ricorso ad oltranza alle varie forme contrattuali per il reclutamento di personale non di ruolo.
Organizzazione della rete scientifica:
La filiera Progetto-commessa-modulo è stata commentata negativamente da tutti gli interventi che vi hanno fatto esplicito riferimento.
Il Dipartimento in molti casi ha mancato nella sua funzione di coordinamento ed ha piuttosto accentrato una serie di azioni gestionali che gli hanno dato un potere forte, paragonato per similitudine a quello dei vecchi Comitati.
Sono stati proposti altri modelli di organizzazione della ricerca basati su elenchi delle competenze (comprensivi di principali risultati e curricula) e delle dotazioni strumentali che facilitino la conoscenza ed il contatto fra ricercatori e che vengano redatti ed aggiornati a cura dei Dipartimenti.
L’attuale organizzazione della filiera Progetto/Commessa/Modulo, che presenta un approccio statico, andrebbe sostituita da un sistema dinamico di elaborazione di proposte progettuali dal basso (gruppi di ricercatori) o dall’alto (dipartimenti che commissionano lo sviluppo di un’idea progettuale a gruppi di ricercatori). Al fine della partecipazione a calls di livello internazionale, nazionale oppure ancora locale (posta la perdurante assenza di opportunità di finanziamento diretto da parte dell’Ente), i Dipartimenti potrebbero contribuire con “Nuclei di supporto Scientifico” alla valutazione delle proposte progettuali. In caso di esito positivo della suddetta valutazione, i ricercatori potrebbero avvalersi di “Nuclei di supporto Amministrativo” (afferenti direttamente all’amministrazione centrale) per l’individuazione di bandi specifici e la relativa formulazione delle loro proposta proposte progettuali.
E’ stata richiesta una maggiore trasparenza nei bilanci preventivi e consultivi a livello di istituto e UOS che, almeno a livello di UOS, prevedano la partecipazione diretta di tutti i ricercatori.
Alcuni interventi hanno posto in risalto la necessità di indirizzare alla cittadinanza un’azione di promozione della conoscenza dell’attività di ricerca al fine di valorizzare il lavoro ed il ruolo dei ricercatori. A tale proposito il Presidente ha dichiarato di aver ricevuto la disponibilità dalla Rai per una trasmissione radiofonica di un’ora la settimana dove esporre e promuovere i risultati delle ricerche CNR.
Altre proposte:
  • Condivisione della bozza dello Statuto con la rete scientifica; a tale proposito il presidente ha dichiarato di non potersi impegnare a diffondere preventivamente tale bozza, escludendo, pertanto, la possibilità di una funzione consultiva da parte dei dipendenti.
  • Inserimento di normativa per i ricercatori all’estero e snellimento delle procedure burocratiche per i ricercatori clinici e medici CNR;
  • Creazione di uno “schema curriculum” unico valido per le procedure concorsuali che limiti il potere discrezionale delle commissioni;
  • Maggiore attenzione alle risorse umane con percorsi formativi volti alla qualificazione del ricercatore non solo come risorsa dell’Ente;
  • Partecipazione del personale con contratti a vario titolo agli organi decisionali degli Istituti e meccanismi chiari di programmazione delle assunzioni.
  • Prevedere nei regolamenti la soppressione di significativa parte degli uffici di natura
    dirigenziale, riudendo i costi dei relativi compensi
  • Prevedere nei regolamenti le piante organiche e i criteri per eventuali loro modifiche
  • Mantenere rapporti noti e stabili fra i livelli professionali
  • Prevedere nei regolamenti, nuovi criteri di selezione di Direttori di Istituto e Dipartimento e
    relativi compensi
  • Funzione decisionale e non solo consultiva degli organi di rappresentanza a livello istituto

A margine di questo documento riportiamo alcune rilevanze della riunione tenutasi oggi in occasione dell’incontro che il Presidente CNR ha tenuto con il personale amministrativo della sede centrale e della rete.
In questo incontro sono state evidenziate molte problematiche da inserire nei regolamenti che, a detta del Presidente, sembra possano essere redatti da gruppi appositamente incaricati. Si ribadisce a tal proposito la necessità di rappresentare il più possibile la comunità dell’Ente.
Anche oggi sono state rilevate le difficoltà di gestione della filiera Progetto-commessa-modulo da parte delle funzioni amministrative, il Presidente ha ribadito in merito l’esigenza di individuare un meccanismo per contenere la parcellizzazione delle attività di ricerca e giungere alla individuazione di strumenti di sintesi e rappresentazione della ricerca dell’Ente.
Una delle proposte, accettate sembra anche dal Presidente è stata quella relativa alla creazione di strutture di amministrazione condivise attraverso le Aree della Ricerca.
Su quest’ultime il Presidente sembra propenso ad investire per il loro potenziamento.
Il Presidente auspica una maggiore collaborazione tra la periferia e la sede centrale anche attraverso il potenziamento di canali di comunicazione già in parte già utilizzati.