FLC CGIL - lettera al Presidente CNR, Prof. Francesco Profumo


Cara/o Collega
In allegato  invio la lettera della FLC CGIL a firma del Segretario Generale, Domenico Pantaleo, inviata al Presidente del CNR Prof. Francesco Profumo in occasione del suo isediamento.

Saluti.
Tino,,
 

_________________________________________________________________

Roma, 19 settembre 2011
Prot. 356/2011 DP/fs
Al Presidente CNR
Prof. Francesco Profumo

Egregio Presidente,
Le scrivo per porgerLe, a nome della FLC CGIL, le più vive congratulazioni per la recente nomina a Presidente del CNR, formulandoLe i migliori auguri di buon lavoro. Con la Sua nomina si avvia a conclusione l’iter di riordino dell’Ente iniziato con l’emanazione della L. 165/07.
La fase drammatica che attraversa il nostro Paese, stretto nella morsa di una crisi non solo economica, ma anche politica e istituzionale, rende ancora più impegnativo l’incarico di guidare il più importante Ente di ricerca italiano.
Il carattere multidisciplinare, con forte vocazione per la Ricerca fondamentale e le sue applicazioni, unito ad una presenza diffusa su tutto il territorio nazionale, rendono il CNR strategico per la costruzione di un nuovo modello di sviluppo, indispensabile per uscire dalla crisi salvaguardando ed espandendo i diritti sociali di cittadinanza messi a rischio dalle scelte di questo impresentabile Governo.
Purtroppo, la consapevolezza che la ricerca e, in particolare quella curiosity driven, rappresenti una risorsa fondamentale per la rinascita civile, morale ed economica del Paese non è molto diffusa pur essendo parte della retorica ufficiale. Nonostante questa infelice condizione, le ricercatrici e i ricercatori, molti dei quali precari, continuano a produrre contributi importanti e ottimamente valutati dalla comunità scientifica internazionale.
I problemi della ricerca pubblica sono molti, ma vorrei richiamarne alcuni in particolare:
il cronico sottofinanziamento, la mancanza di un serio Piano Nazionale della Ricerca che definisca precise priorità per il Paese, una normativa anacronistica che impedisce di utilizzare in modo proficuo le poche risorse disponibili, spesso anche disperse per una gestione poco trasparente, la mancanza di un sistema di valutazione che incentivi il miglioramento di tutte le discipline senza mortificare quelle che non hanno dirette ricadute sull'economia. Sotto quest'ultimo aspetto ci auguriamo che l'Anvur possa strutturarsi velocemente mantenendo le indispensabili caratteristiche di terzietà che un organo simile deve avere.
In questo contesto già difficile, l'Ente ha attraversato un periodo particolarmente tormentato avendo subito negli ultimi 10 anni una serie continua di riforme, culminate con l’ultima ancora non completamente realizzata.
A tale proposito, La informo che la FLC CGIL ha espresso preoccupazioni, largamente condivise dal personale e dal Consiglio Scientifico Generale, circa la procedura adottata per la redazione e approvazione dello Statuto da parte del CdA integrato con gli esperti nominati dal MIUR. Considerando quel testo inaccettabile per i contenuti, per le incongruenze normative, per il mancato coinvolgimento del personale e avendo rilevato punti di irregolarità se non di
illegittimità, abbiamo sostenuto un ricorso straordinario al Capo dello Stato che è stato sottoscritto da un rilevante numero di lavoratrici e lavoratori dell’Ente. Il fine di questa iniziativa, come delle altre che l'hanno preceduta, è quello di tutelare i principi di autonomia e autogoverno sanciti dalla Costituzione nonché dalla Carta Europea dei Ricercatori, richiamati dalla legge delega ma completamente disattesi dal decreto attuativo e dallo Statuto del CNR.
Ci auguriamo che sotto la sua Presidenza sia possibile aprire uno spazio di confronto per pervenire alle modifiche statutarie anche prima del giudizio sul ricorso stesso, almeno su alcuni dei principali temi sollevati. Segnaliamo in particolare il grave deficit di rappresentanza del personale all’interno degli organismi decisionali, quali il CdA e il Consiglio Scientifico, e la limitazione delle spese per il personale che penalizzerà innanzitutto il reclutamento. Su questo secondo punto la scelta fatta nello Statuto è in controtendenza rispetto all'evoluzione della stessa normativa. Mentre, infatti, negli atenei cresce la consapevolezza della necessità di una gestione a budget, tanto che nei prossimi regolamenti attuativi della legge 240 ci aspettiamo una correzione dei meccanismi di calcolo del famigerato tetto del 90%, il CNR adotta questa inspiegabile limitazione.
Altresì ci auguriamo un aperto e proficuo dialogo per quanto riguarda la stesura dei Regolamenti. Come FLC CGIL riteniamo che anche i Regolamenti debbano essere ispirati da contenuti e da forme organizzative che assicurino un peso sostanziale della comunità scientifica e di tutto il personale. Analogamente auspichiamo che il processo di riorganizzazione della Rete Scientifica e dei Dipartimenti avvenga con le stesse caratteristiche da noi indicate per la stesura dei Regolamenti. L’adozione di tali principi nelle procedure gioverebbe all’Ente e al suo personale. Infatti un paradigma assolutamente negativo è certamente quello riguardante la costituzione dei “progetti bandiera/dipartimenti anomali”.
Oltre ad una gestione opaca, frutto di un PNR improvvisato (nessuna valutazione intellegibile ha interessato la scelta di tali progetti), che già sta producendo un profondo malessere nella comunità scientifica, quello che maggiormente ci allarma e’ che gran parte delle risorse dedicate a questi progetti siano dirette all’esterno dell’Ente piuttosto che ai suoi Istituti.
Che in una fase di crisi molte aziende vengano finanziate con risorse pubbliche non ci meraviglia. Certo, anche in questo caso, sarebbe auspicabile una seria valutazione dei soggetti che accedono ai finanziamenti pubblici rispetto agli obiettivi di sviluppo che il nostro paese si assegna. Tuttavia quello che troviamo davvero inconcepibile è che ciò possa avvenire utilizzando surrettiziamente una parte del fondo ordinario degli Enti vigilati dal Miur.
Già avevamo denunciato lo scippo pari al 13% del fondo chiedendo che venisse corretto in tempi brevi, evidenziando le difficoltà di bilancio di tutti gli istituti. Oggi questo intervento è una priorità assoluta rispetto alla quale tutti, nel rispetto dei ruoli, dobbiamo impegnarci.
Altrettanto inaccettabile e’ che la governance dei progetti bandiera sia costituita da strutture, analoghe di fatto ai Dipartimenti, che hanno, queste sì, una forte autonomia dal CNR, oltre che dal MIUR, e valutazione solo esterna. Tutto ciò mentre manca, ancora, la definizione del documento di visione strategica decennale.
Richiamiamo la Sua attenzione sulla comunicazione all'esterno degli atti predisposti dall'amministrazione, in particolare auspichiamo, visto l’estremo ritardo (e parzialità) nella messa in rete delle deliberazioni degli Organi dell’Ente, l’avviarsi di una nuova fase ispirata da una gestione più trasparente e intellegibile ad iniziare dal rendere pubbliche le delibere del CdA in tempo reale. La mancanza di trasparenza non valorizza, anzi sminuisce, l’effettiva autonomia della ricerca. Auspichiamo, pertanto, l’avvio di una nuova fase, con un’Amministrazione Centrale che sia effettivamente di supporto alla Rete Scientifica.
Un altro tema su cui la sua disponibilità al confronto giocherà un ruolo importante riguarda la situazione del personale con contratto a vario titolo precario, (Collaborazioni coordinate e continuative Assegni di Ricerca, contratti di lavoro subordinato a termine). Il CNR non si è ancora dotato di un censimento di tutto questo personale che è spesso fondamentale per l’attività dell’Ente, ma che rischia, se non interverranno modifiche, di venir disperso a causa dei limiti di spesa malamente posti nello Statuto e dai vincoli normativi, dalla gestione delle risorse più che alla penuria delle stesse. L'assunzione di questo personale e l'apertura del reclutamento ai più giovani sono il miglior investimento possibile, non solo per il futuro, ma per la stessa sopravvivenza dell'Ente.
Da ultimo Le voglio ricordare che negli Enti Pubblici di Ricerca si stanno acuendo gli effetti della nuova normativa fortemente voluta dal Ministro Brunetta. Una legge ideologica che limita gli spazi negoziali e burocratizza la gestione della Pubblica Amministrazione sulla base di una presunzione di inefficienza infondata quanto inutile nei suoi obiettivi. La FLC CGIL continuerà ad impegnarsi contro un provvedimento dannoso per le amministrazioni e per il personale.
Non è questa la sede per affrontare le tante vicende che interessano questo Ente, molte delle quali comuni alle altre Istituzioni. Piuttosto in questa lettera tenevo ad esprimerLe ampia disponibilità e collaborazione da parte della FLC CGIL, nonostante il disguido organizzativo a causa del quale non siamo stati presenti alla prima occasione ufficiale di incontro.
Rispettosi dei ruoli, delle funzioni e delle responsabilità intendiamo contribuire al consolidamento e alla crescita ulteriore dell’Ente che dovrà partire dalla valorizzazione delle tante professionalità che già vi operano a prescindere dalla forma contrattuale.
Con l'augurio di incontrarla nei prossimi giorni, Le porgo a nome della FLC CGIL un caro saluto.
Il Segretario Generale FLC CGIL
Domenico Pantaleo