L’Amministrazione non smette di stupirci! Senza ancora aver completato il ROF, senza ancora aver deliberato il nuovo Regolamento di Contabilità e Finanza che dovrà recepire le indicazioni per una nuova struttura di Bilancio, (come previsto dal D.Lgs 91/2011); il Direttore Generale emana la Circolare n.21 (http://www.urp.cnr.it/documentotesto.php?id=21&anno=2015 ) chiedendo alla Rete Scientifica di predisporre il nuovo Piano di Gestione Preliminare 2016 entro il prossimo 28 ottobre!
C’ e’ una buona notizia anche se e’ l’unica: con il 2015 finiranno le commesse.
L’Amministrazione ha quindi deciso di dare improvvisamente forma alla nuova struttura dell’Ente, verticistica e burocratica, così come da noi ampiamente denunciato in occasione della revisione dello Statuto e del ROF.
Ecco il piano :
Visto il poco tempo a disposizione molti direttori di Dipartimento si stanno orientando a trasformare gli attuali Progetti in Aree Progettuali e ancora una volta, la comunità scientifica è emarginata dall'elaborazione del processo riorganizzativo.
Inoltre nella Circolare 21 viene presentata come fosse un’assoluta normalità la nuova piattaforma Ge.Co per l’ inserimento dei progetti. Tale piattaforma a noi risulta essere sconosciuta alla gran parte del personale, mancano istruzioni chiare su come operare affinché i dati inseriti nei campi richiesti siano omogenei.
Ancora una volta, non possiamo fare altro che prendere atto di come l’Amministrazione Centrale sia distante dalle reali esigenze della Rete Scientifica: il core dell’Ente.
Molti sono i vuoti che presenta la Circolare e sorgono immediate alcune domande:
perchè in una programmazione vera e seria, non si prendono in considerazione anche i progetti di ricerca già avviati oppure quelli terminati che però mantengono finanziamenti residui?
Con il termine *fonte esterna* s’intendono sia le attività vincolate sia quelle commerciali?
L’Amministrazione è a conoscenza dell’esistenza dei molti progetti di ricerca finanziati attraverso il FOE (Bandiera, Interesse e altre iniziative) e dei Programmi Nazionali?
Non è dato saperlo! Non una parola. Non un chiarimento!
Come è possibile che un Ente di ricerca faccia la programmazione delle proprie attività di ricerca basata su linee programmatiche identificate solo con le fonti esterne di finanziamento?
Se prima il CNR sceglieva in autonomia le linee di ricerca entro le quali sviluppare le competenze necessarie per partecipare ai progetti presenti sul “mercato” oggi, alla luce delle indicazioni date, è il “mercato” a definire quali competenze sviluppare e a quali Progetti partecipare.
In questo modo l’Ente perderà definitivamente la sua autonomia condannando la Ricerca Pubblica all’estinzione.
E se oggi ancora non è cosi, è grazie ai Ricercatori che riescono a fare una Ricerca libera da committenti, utilizzando i fondi residui dei progetti scaduti. E questo l’Amministrazione Centrale dovrebbe saperlo.
L’accelerazione impressa dall’Amministrazione non farà che aumentare la confusione, ben presente con questo DG, il cui risultato produrrà:
Tutto ciò, nella totale mancanza di trasparenza sui criteri che verranno adottati per la scelta dei vari responsabili e compilatori.
La FLC CGIL chiede se questa Amministrazione ha pensato all’esito del teatrino fin qui organizzato e quale sarà il risultato con la raccolta di una mole enorme di informazioni e dati relativi ai progetti all’interno delle Aree Progettuali. E se riusciranno, secondo questa impostazione, ad emergere interdisciplinarietà e interdipartimentalità.
Forse sarebbe opportuno valutare ed elaborare con più attenzione, con il tempo necessario, condividendo il piano proposto, tenendo conto delle richieste e dei suggerimenti provenienti dalla Rete Scientifica che dovrà convivere con questa ennesima approssimativa ristrutturazione organizzativa.
A meno che il fine ultimo di questa Amministrazione non sia il definitivo disfacimento della Ricerca Pubblica e del CNR.
Roma, 15 ottobre 2015
Rosa Ruscitti
FLC CGIL CNR