25 novembre 2024
Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne
Con l’espressione “violenza nei confronti delle donne”, la Convenzione di Istanbul designa una violazione dei diritti umani che comprende tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata.
La violenza contro le donne è ancora oggi in Italia un fenomeno strutturale, perché è un problema educativo, e pertanto culturale. In Italia è ancora largamente esercitata in ambito familiare, sociale e lavorativo. Essa si origina dalla continua riproduzione, in età d’infanzia, degli stereotipi di genere, che creano asimmetrie di genere, attribuendo ai maschi l’esercizio del potere e del controllo.
A fare il quadro dell’attuale realtà sono i dati pubblicati nel report ‘Analisi criminologica della violenza di genere’, realizzato a luglio 2024 dal Servizio Analisi Criminale del dipartimento della Pubblica Sicurezza, direzione centrale del Ministero dell’Interno. I dati mostrano che nonostante sia aumentato il ricorso alle segnalazioni, e questo grazie alla sensibilizzazione sul tema e alla diffusione di servizi per l’ascolto, siamo ancora in presenza di un elevato numero di femminicidi, gran parte dei quali avviene proprio in ambito familiare. Tra i ‘reati spia’, ovvero quelli che sono spesso già parte integrante della violenza di genere e possono costituire un campanello d’allarme del fenomeno, viene registrata una diminuzione sia degli atti persecutori, da 9.359 a 8.592 (-8%), che delle violenze sessuali, da 2.991 a 2.923 (-2%), mentre sono aumentati i maltrattamenti contro familiari e conviventi, da 11.808 a 12.424 (+5%).
Nello specifico, si registra nell’ultimo triennio sotto la voce ‘Codice rosso’ un generale aumento dei reati: per la costrizione o induzione al matrimonio del 21%; per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa del 18%; per la deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso del 3%; per la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti dell’1%. Specularmente, sono in aumento le segnalazioni a carico dei presunti autori noti per violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa (+20%) e per il reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (+32%). Diminuiscono, invece, le segnalazioni per diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (-6%) e costrizione o induzione al matrimonio (-3%).
Il CUG del CNR è fortemente impegnato nello stimolare un cambiamento culturale di cui senza dubbio la più grande comunità scientifica pubblica italiana si deve fare portavoce, mediante attività di formazione, monitoraggio e indagine; attività in cui il tema del genere è sempre presente, trasversalmente trattato e interdisciplinarmente analizzato.
Lo stesso silenzio, verso ciò che tutti i giorni è sotto i nostri occhi, legittima la violenza di genere.
Il Comitato Unico di Garanzia del Consiglio Nazionale delle Ricerche
CUG Comitato Unico di Garanzia, la valorizzazione del benessere di chi lavora è contro le discriminazioni
Consiglio Nazionale delle Ricerche - P.le Aldo Moro 7, 00185 Roma
email: presidente.cug[@]cnr.it; segreteria.cug[@]cnr.it