Lettera dei Precari Uniti CNR

 

Appello per un reclutamento straordinario al CNR

 

 

Ai Direttori del Consiglio Nazionale delle Ricerche,
a tutto il personale,

 

i Precari Uniti CNR sono un gruppo nato spontaneamente ormai sette anni fa, quando venne approvato il D.Lgs. 75/2017, la cosiddetta “Legge Madia”. Ad oggi, purtroppo, la situazione del lavoro precario nel nostro Ente è di nuovo molto grave. Secondo le informazioni ufficiali,personale a tempo determinato al 30 giugno 2024 è di 1043 unità, ai quali si aggiungono, secondo una nostra stima, oltre 2700 assegnisti di ricerca e circa 300 borsisti di ricerca. Nel complesso si raggiunge la soglia critica di circa quattromila tra ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi con contratti precari. Ciò significa che quasi un terzo di tutto il personale del CNR non conosce il proprio futuro.

Desideriamo oggi rivolgerci a voi Direttori perché, attraverso il ruolo cruciale che ricoprite all'interno della compagine amministrativa e scientifica dell’Ente, possiate attivamente cooperare con la Dirigenza per individuare soluzioni efficaci per il superamento del precariato. Ci rivolgiamo inoltre a tutto il personale, in quanto ogni ambito dell'Ente sarà coinvolto dalla perdita di quel personale precario che attualmente ricopre ruoli cruciali nelle nuove infrastrutture con compiti di ricerca, tecnici e amministrativi.
Al momento non si intravedono risposte da parte del nostro Consiglio di Amministrazione e della Presidenza. L’unico atto messo in programma è un concorso i cui posti, da piano di fabbisogno, rischiano di essere del tutto insufficienti rispetto alle sfide che il nostro Ente dovrà affrontare nel breve periodo. Per questo motivo dal 28 Novembre, i Precari Uniti CNR insieme alle organizzazioni sindacali UIL Rua e Flc CGIL hanno deciso di rimanere in assemblea permanente presso la sede amministrativa centrale.

Negli ultimi anni, infatti, il CNR ha ricevuto cospicui investimenti nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR); grazie a questi fondi si stanno realizzando delle infrastrutture e dei progetti di ricerca essenziali per il futuro del Paese, senza contare i già tanti progetti nazionali e internazionali presenti nell’ente. Il Piano si concluderà nel 2026, ma l’orizzonte lavorativo di molti colleghi e colleghe è più breve, in quanto i loro contratti si concluderanno prima della fine del progetto. Il medesimo destino accadrà a tutti gli altri progetti, che attualmente possono reclutare personale solo attraverso assegni di ricerca. Una forma contrattuale, quest’ultima, abolita dalla L. 29/2022, più volte prorogata fino all’ultima scadenza del Dicembre 2024 e che dal 2025 potrà essere rinnovata solo sui progetti attivi.

Un’altra sfida per il nostro Ente riguarda la sostituzione dell’ampio numero di colleghi e colleghe che nei prossimi anni raggiungerà l’età per andare in pensione. Secondo le stime pubblicate nel “Aggiornamento del Piano di Fabbisogno triennale 2024-2026”, tra il 2022 e il 2028 sono previste in totale 1484 cessazioni obbligatorie per raggiunto limite di età. Tuttavia, il piano stesso riporta che le effettive cessazioni di contratto per pensionamento saranno certamente maggiori. Pertanto, se non si provvede nel programmare un piano straordinario di reclutamento, si mette a repentaglio la sopravvivenza stessa degli Istituti. Non è un’iperbole affermare che nel breve periodo non si potranno più garantire le attività di ricerca e le funzioni amministrative dell’Ente.

Per evitare l’ennesimo spreco di risorse pubbliche è necessario un intervento immediato di progettazione di lungo periodo. Il rischio è di compromettere definitivamente i progetti avviati, disperdere le competenze formate e vanificare gli ingenti investimenti realizzati attraverso il PNRR. Di fronte a tale complesso scenario la legge prevede delle soluzioni che devono al più presto essere recepite dall’Ente. Il D.Lgs. 75/2017 prorogato dal D.L. 198/2022 per gli Enti Pubblici di Ricerca fino alla data del 31/12/2026 prevede la possibilità di stabilizzare i lavoratori precari tramite le modalità previste dall’art.20 comma 1 e 2. Una procedura che deve essere attuata con urgenza per evitare gravi danni per l’Ente. Inoltre, vi è lo strumento dei percorsi di inserimento come previsti dall’art.12bis D.Lgs. 218/2016, utile per facilitare l’assunzione delle unità di personale già in servizio al CNR.

Chiediamo a tutti i dirigenti e al personale strutturato di firmare questo appello affinché si avvii il processo di reclutamento straordinario, attraverso stabilizzazioni e concorsi volti a valorizzare l’esperienza pregressa, per i lavoratori e lavoratrici precarie del CNR.
Un investimento essenziale sul nostro Ente, sulla ricerca e sul futuro del Paese.

Per comunicare la propria adesione: https://forms.gle/titdkm7TGbmySa8J8

 

Vi ringraziamo per l'attenzione,
Cordiali Saluti
Precari Uniti CNR