Lettera Presidente del CNR Francesco Profumo


Care Colleghe, Cari Colleghi,
il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini, mi ha nominato Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Sono orgoglioso e, consentitemi, emozionato per l’affidamento di questo prestigioso incarico del quale ringrazio sentitamente il Ministro.

In questa mia prima comunicazione, vorrei poi ringraziare il prof. Luciano Maiani al quale succedo e che ha guidato in questi ultimi anni il CNR con grande dedizione, levatura scientifica e profonda umanità. Desidero ringraziare inoltre il Consiglio di Amministrazione uscente, del quale il Ministro ha avviato il rinnovo con la nomina delle prof.sse Maria Cristina Messa e Gloria Saccani.

In questa sfida impegnativa investirò tutte le mie energie, le mie capacità e la mia esperienza, in particolare quella maturata come Rettore del Politecnico di Torino. Sono consapevole, però, che questo non potrà bastare senza la collaborazione che sono sicuro voi tutti mi presterete.

Il mio primo impegno sarà pertanto di confrontare le mie idee con quelle di quanti lavorano nell’Ente. Il risultato di un gruppo di lavoro, in assoluto e soprattutto nel settore della ricerca scientifica, non si consegue se non mettendo a fattore comune e valorizzando le competenze delle persone. Alla base di ogni nostra attività dovrà dunque esserci un rapporto continuativo e leale: per questo sarà mia cura e piacere cercare di conoscervi prima e meglio possibile. Perché solo in questo modo potrò conoscere il CNR.

Saremo chiamati a lavorare, come ormai indispensabile nel nostro settore, in stretta connessione con il Ministero, le Università, gli altri Enti di ricerca e le imprese. Nella coscienza di essere la maggiore istituzione pubblica di ricerca del nostro Paese, forti di una lunghissima storia alle spalle, e di capacità e competenze di respiro internazionale. Le premesse per diventare uno dei pivot della crescita del nostro Paese ci sono tutte.

Con l’augurio di buon lavoro e i miei più cordiali saluti,

Francesco Profumo