Nota sul CNR “TO WHOM IT MAY CONCERN”


Di Angelo Viotti

Cari Colleghi,
desidero portare a vostra conoscenza la nota in attach che in questi ultimi giorni  ho inviato a tutti i colleghi del CSG, per loro conoscenza, ma in primis  al MIUR.
La nota contiene una serie di ogettività alle quali spero chi preposto ne tenga in dovuta considerazione.
Sempre in attach l'OdG del CdA dell'Ente avvenuto in data 15 febbraio u.s.
Come sempre con i più cordiali saluti
Angelo Viotti

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In queste ultime settimane si è assistito ancora una volta ad ennesimi attacchi, tra loro disarmonici, al principale Ente pubblico di ricerca italiano, il Consiglio Nazionale delle Ricerche che negli ultimi mesi ha trovato particolari difficoltà nella sua gestione per palesi conflitti di interesse tra un presidente autosospeso e lo stesso come ministro vigilante dell’Ente.
Similmente, e su basi del tutto analoghe, è da ricordare che tra il 2002 e 2003 una serie di attacchi giornalistici di noti economisti o editorialisti poco informati, come nel recente caso, mettevano in cattiva luce l’intero Ente allo scopo, allora poi verificatosi, di un
commissariamento e successiva riorganizzazione.
Per meglio comprendere la situazione attuale, è bene ricordare che dal 2000 ad oggi l’Ente è stato presieduto da ben 7 diversi presidenti o vicepresidenti ed un numero pari a circa la metà di direttori generali, gli ultimi due direttori con qualifica di facenti funzioni ed in continuo stato di proroga dal 2007 ad oggi.
Riassumendo, ai massimi vertici, in questi ultimi 12 anni, si sono succeduti tra professori ed ingegneri di diversa estrazione scientifica Lucio Bianco, Adriano De Maio (commissario), Fabio Pistella, Federico Rossi, Luciano Maiani, Francesco Profumo (per due mesi) e Maria Cristina Messa, da poco più di due mesi. Mai nessuno, comunque, che abbia portato a termine il proprio mandato e con l’Ing. Rossi e la Prof.ssa Messa in qualità di vicepresidenti con l’incarico di facenti funzioni di presidente.
Dal 2000 ad oggi si sono avviate per legge ben tre riforme, la prima quella condotta tra il 2000 e 2001 da Lucio Bianco e dall’allora Consiglio Direttivo costituito da 8 membri, che hanno sostituito ai vertici i Comitati di Consulenza, con lo scorporo dal CNR degli organi scientifici confluiti nell’Ente INGV, alla riduzione degli altri organi rimasti a circa 100 Istituti, e la seconda riforma, dopo commissariamento, a seguito della legge Moratti del 2003 che ha portato:
1. nuovamente ad uno scorporo dal CNR degli organi del settore dell’Astrofisica confluiti nell’INAF, Ente costituito già dal 1999;
2. all’inserimento nell’Ente del gruppo di scienziati, ricercatori e coadiutori delle attività dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia (INFM) e dell’Istituto Nazionale di Ottica Applicata (INOA) per un totale di circa 600 unità;
3. ad una nuova organizzazione del CNR che oltre ad un presidente ha visto i- la costituzione di due nuovi organi un CdA, a sette componenti, e il Consiglio Scientifico Generale, ii- la stesura dei nuovi regolamenti, ììì- la costituzione di 11 Dipartimenti e nomina dei corrispondenti Direttori tra aprile e ottobre 2006, con l’afferenza ai Dipartimenti del centinaio di Istituti. Successivamente nell’autunno del 2009 ha visto il loro numero salire a 110 per la costituzione di 4 nuovi Istituti provenienti dall’INFM e dall’INOA.
E’ da aggiungere quale quarto elemento di rinnovamento la nomina dalla fine del 2007 a tutto il 2010 dei direttori degli istituti, che in larga parte sono state prime nomine, con nuovi criteri derivati dal Regolamento di Organizzazione decretato a maggio del 2005.
La terza riforma è nata e si sta attuando in seguito alla legge Mussi del 2007, al successivo Dl. 213/2009 del ministro Gelmini e alla finanziaria del 2010, che ha incorporato l’INSEAN nel CNR con la creazione di un nuovo istituto nel Dipartimento dell’Energia e Trasporti, con l’Ente che ha visto o vedrà:
1. la stesura a maggio del 2011 di un primo e vero statuto dell’Ente varato da un CdA costituito con nomina nell’agosto 2008 ed integrato con nomina ministeriale a marzo 2010 di 5 esperti designati all’uopo, come da Dl. 213/2009, e comunque un CdA integrato che oggi non è più in carica fin dall’agosto 2011;
2. la nomina tra agosto e ottobre 2011 del nuovo Presidente e CdA entrambi con procedure diverse da quelle precedenti e dettate anche queste dal Dl. 213;
3. la decadenza tra aprile e ottobre del 2011, per fine mandato, di dieci degli 11 direttori di Dipartimento con successiva conferma come facenti funzione, o nuova nomina di direttori sempre facenti funzione, con continue proroghe rinnovate ogni tre mesi, l’ultima è avvenuta con i decreti di gennaio del corrente anno, con data di proroga al 30 aprile 2012;
4. la stesura entro pochi mesi dei nuovi regolamenti sulla base dello statuto del maggio 2011 con le modalità delle nomine dei nuovi direttori di Dipartimento, e della costituzione di un nuovo Consiglio Scientifico di 10 componenti che sostituirà l’attuale CSG a 20 componenti;
5. la riduzione dei Dipartimenti da 11 a 7, in via di costituzione, data prevista fine maggio 2012 a cui sarà collegata la prevista riduzione degli istituti;
6. entro breve, la nomina di un nuovo presidente in seguito alle dimissioni di Francesco Profumo presentate a fine gennaio 2012;
7. entro settembre 2012 la nomina dei direttori dei costituendi Dipartimenti;
8. non da ultimo e legato alla nuova organizzazione la nomina dei direttori dei nuovi istituti.
Un aspetto costante dell’ultimo decennio, e in un assetto così incostante di nomine ai massimi vertici, è stata anche la continua riduzione da parte del MIUR dei fondi ordinari attribuiti all’Ente privandolo di conseguenza di una autonomia di programmazione e di progettualità scientifica supportata da finanziamenti interni.
In questo quadro temporale ampio e incostante di composizione degli organi istituzionali e di gestione generale, l’Ente identificabile in quella parte che fa capo alla rete scientifica ha comunque mantenuto la sua buona capacità di produzione di conoscenza dal 1998 a tutto il 2011, come evidenziato dall’allegato grafico delle pubblicazioni ricavato da ISI_WeB, comunque per la quota del 2011 non ancora stabilizzata.
Ne consegue che l’incostanza in funzioni e numero della composizione dei vari vertici succedutisi per le continue variazioni introdotte dalla classe politica e parlamentare hanno, si mantenuto o prodotto uno stato di cattiva ed impropria gestione dei fondi attribuiti all’Ente con scelte economico-strategiche sempre verticistiche, come evidenziato dal Rapporto del MEF dello scorso marzo 2011 o della Corte dei Conti del dicembre 2011, ma poco o niente hanno scalfito le capacità della rete scientifica nella sua produttività.
Ciò a dimostrare che l’insieme del personale ricercatore e quello di supporto e coadiutore a stretto contatto con le attività del primo, bene hanno operato in questo lungo lasso di tempo.
Un Ente quindi che si deve identificare per il suo valore positivo in quella parte produttrice di conoscenza primaria o potenzialmente applicativa, che ha per conto saputo mantenere costante la sua capacità di ben figurare a livello europeo, come evidenziato in diversi rapporti ed analisi, e che da ultimo chiede solo una maggiore attenzione, considerazione e valutazione per quanto prodotto, e che nulla a che fare con le scelte verticistiche di nessun livello e solo fine a se stesse.
9 febbraio 2012
Angelo Viotti
Componente eletto del Consiglio Scientifico Generale del CNR, da aprile 2006 a febbraio 2012.