Prime valutazioni Legge di Bilancio

Concluso il lavoro delle Commissioni al Senato sulla legge di Bilancio.
Passi avanti per gli Enti pubblici di Ricerca ma è necessario mantenere alta
l’attenzione per migliorare il provvedimento alla Camera per ottenere
la stabilizzazione del personale precario.

Si è conclusa al Senato l’approvazione, da parte delle Commissioni, della Legge di Bilancio 2018. Sulla questione del precariato della ricerca sono stati prodotti diversi interventi che riconoscono la peculiarità della ricerca e che finalizzano una parte delle risorse del fondo della pubblica amministrazione alla stabilizzazione del personale precario degli Enti di Ricerca, con uno stanziamento di 10 milioni di euro per il 2018 e di 50 milioni a decorrere dal 2019. Si prescrive poi che gli Enti con proprie risorse, pari almeno al 50% rispetto a quanto già destinato dalla Legge di Bilancio, effettuino ulteriori assunzioni.
Alle risorse sopra riportate si aggiungono finanziamenti specifici per il CREA, INAPP e ISPRA.
Vengono poi resi disponibili 137 milioni dei progetti premiali che possono e, secondo noi, debbono sostenere il processo di stabilizzazione.
E’ di tutta evidenza che le norme una volta approvate definitivamente devono riguardare il reclutamento di tutte le professionalità presenti negli EPR: Ricercatori, Tecnologi, Tecnici e Amministrativi.
Il sistema di ricerca del Paese, significativamente ridimensionato dai tagli subiti negli ultimi 15 anni, ha resistito ed ha ottenuto risultati di grande rilievo nel contesto internazionale anche grazie ai precari la cui anzianità lavorativa media è superiore ai 9 anni.
Il testo approvato rappresenta una inversione di tendenza rispetto al passato e riteniamo che la mobilitazione posta in atto ha contribuito a migliorarlo. Tuttavia, considerate le risorse stanziate, è necessario che alla Camera la Legge di Bilancio venga perfezionata.
Si tratta infatti di valorizzare le novità che i recenti provvedimenti normativi hanno introdotto a partire dal D.lgs. 218/2016 e proseguendo con l'art. 20 del D.lgs. 75/17, contenente le norme per la stabilizzazione dei precari della pubblica amministrazione come esplicitato dalla circolare n° 3 del 2017 del Ministero della Funzione Pubblica. Va riconosciuto infatti al Governo e al Parlamento la capacità di cogliere alcuni dei nodi cruciali della Ricerca e di voler declinare le specificità proprie di questo settore. Ci riferiamo tra l’altro alla valorizzazione dell’autonomia degli enti, alla situazione degli assegni di ricerca ed al riconoscimento delle procedure selettive già effettuate.
Sono ora necessari finanziamenti adeguati per realizzare percorsi di stabilizzazione, oltre che una chiamata alla responsabilità degli Enti in attuazione di questo percorso normativo.
Gli Enti sin da ora debbono avviare procedure di stabilizzazione e prorogare i contratti in scadenza nelle more del completamento delle stabilizzazioni stesse. In carenza il lavoro fin qui operato rischia di essere vanificato con il drammatico risultato che a partire dal 2018 molti dipendenti degli EPR, settore essenziale per lo sviluppo del Paese, corrono il rischio di essere espulsi dal ciclo della ricerca nazionale.
Anche su questo tema, laddove si riscontrassero pretestuose resistenze, è necessaria una attenta azione di vigilanza da parte dei Ministeri competenti, pur nel rispetto dell’autonomia dei singoli Enti.
La FIR CISL chiede al Governo di salvaguardare e valorizzare la Ricerca pubblica in Italia, con l’individuazione di risorse vincolate alla stabilizzazione del Personale precario.
In previsione dell’approvazione della Legge alla Camera, la FIR mantiene alta l’attenzione e valuterà nella riunione dei propri Organismi nazionali, già convocati per domani 2 dicembre, il complesso dei provvedimenti approvati e le ulteriori iniziative da porre in essere a sostegno delle rivendicazioni della lavoratrici e dei lavoratori della Ricerca.

Roma, 1 dicembre 2017
La Segreteria nazionale