Resoconto incontro Presidente Carrozza e membri eletti dei Consigli Scientifici Dipartimetali (CSD CNR) 14/05/2021

Car* tutt*

vi giro il resoconto dell'incontro tra la Presidente Carrozza ed membri eletti dei CSD che si è svolto la scorsa settimana.

Buona giornata
Vittorio Morandi

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17 Maggio 2021

Care Colleghe, cari Colleghi,

lo scorso 14 maggio, su nostra richiesta, si è svolto un incontro telematico tra noi consiglieri scientifici dipartimentali eletti, il rappresentante del personale in CdA e la Presidente del CNR, Prof.ssa Maria Chiara Carrozza.

Obiettivo di questo primo incontro è stato quello di presentarci ed aprire un canale di comunicazione con la Presidenza su tematiche importanti, quali quelle segnalate nella nota allegata (fatta preventivamente pervenire alla Presidenza), ma anche per future istanze e sollecitazioni provenienti dalla rete scientifica attraverso nostri prossimi incontri dedicati con i CdI dei rispettivi Istituti.

La Presidente ha accolto l’incontro con favore, sottolineando che questa fase è proprio dedicata all’ascolto delle varie componenti del CNR, anche in incontri informali come questo.

Dal canto nostro, abbiamo illustrato alla Presidente le attività e alcune delle iniziative che, come gruppo di rappresentanti eletti, abbiamo intrapreso in questi due anni, offrendo la nostra collaborazione in questa fase decisiva di rinascita post-pandemica dell’Ente.

Abbiamo quindi brevemente descritto gli argomenti e le criticità individuati nella nota, dal rinnovo del Piano Triennale di Attività (PTA) al PNRR, dalla rielaborazione delle aree strategiche alla auspicabile semplificazione amministrativa, dalle modifiche di Statuto e ROF per meglio supportare la strategia scientifica dei Dipartimenti, alle procedure e ai criteri per il reclutamento e le progressioni di carriera.

La prof.ssa Carrozza ha richiamato la necessità di valorizzare il ruolo del CNR come istituzione unica nel panorama nazionale, essendo il solo Ente che offre competenze in tutti i settori del sapere e dispone di un numero così cospicuo di ricercatori. A tal fine, la Presidente ha rimarcato la necessità che l’Ente sia accountable (operando secondo procedure sempre appropriate), ma anche che si attuino semplificazioni delle procedure per agevolare la gestione dei progetti e delle attività di ricerca. Per questo sarà importante garantire un miglior funzionamento di tutti gli organi dell’Ente. A tal proposito, La Presidente ha rimarcato quanto il CdA sia appesantito dalla necessità di avallare anche decisioni di micro-gestione, con l’effetto di rischiare di essere meno incisivo nella proposizione e implementazione di una visione generale dell’attività del CNR.

Per quello che riguarda un piano strategico di lungo termine, la Presidente ritiene importante la scadenza del centenario del CNR (2023). Ciò offre l’occasione di redigere un nuovo piano strategico decennale, che declini la missione dell’Ente sulle sfide attuali (innanzitutto, la transizione ecologica, la transizione digitale e la pandemia con le sue implicazioni attuali e future). Da questo nuovo piano strategico possono quindi discendere, come strumento di programmazione nel breve termine, i Piani Triennali (PTA), sulla base dei quali presentare al governo le attività dell’Ente, richiedendo maggiori dotazioni ordinarie e fondi per le progettualità. La natura generalista e le sue potenzialità permetteranno un buon riposizionamento del CNR nel panorama della ricerca nazionale ed internazionale, valorizzandone la capacità di produrre risultati scientifici e tecnologici. A tal proposito, la Prof.ssa Carrozza ha accolto il nostro invito che venga seguito il corretto iter del PTA, in un contesto in cui il CNR possa operare in condizioni “ordinarie”, e non trovarsi costantemente ad operare in modalità straordinarie. La Presidente ha rimarcato che questo rappresenterà uno degli obiettivi principali del prossimo DG e, conseguentemente, dell’amministrazione nel suo complesso.
Relativamente al tema del PNRR, la Presidente auspica che il CNR possa proporre progetti tematici qualificanti, rispetto ai quali i Dipartimenti dovranno agire da collettore, ritenendo necessario il coinvolgimento degli Istituti e dei CSD. In tale contesto, si tenderà a stabilire delle alleanze, su specifiche tematiche, con altri EPR. Infine, sulle risorse del PNRR la Presidente ha richiamato la necessità di un bilanciamento geografico affinché esse non siano distribuite in modo iniquo a livello territoriale. Rispetto ai prefigurati sette centri, la Prof.ssa Carrozza ritiene che il CNR debba potervi avere accesso attraverso bandi aperti, e possibili alleanze con altri EPR.
Sul tema della valutazione, oltre a ricordare l’importanza della VQR, la Presidente ha anche manifestato la volontà di avviare un assessment interno, mirato a identificare le capacità dell’Ente in termini di produzione scientifica, ricadute industriali e impatto sociale.
Ed inoltre, ha più volte ribadito la sua grande attenzione all’impatto sociale delle ricerche svolte dall’Ente, enfatizzando gli aspetti che riguardano la Terza missione.

Attraverso i nostri diversi interventi, abbiamo rimarcato alcuni degli aspetti da approfondire, quali l’importante ruolo di raccordo con la Rete scientifica attraverso le rappresentanze in CdA, CSD e, a breve, CS; la rilevanza del PTA come strumento annuale di programmazione da redigere seguendo le procedure previste; la forte richiesta di proseguire, pur riconsiderando alcuni criteri, il finanziamento dell’attività scientifica con bandi riservati al personale come i Progetti@CNR; la scarsa presenza della ricerca di base e delle discipline umanistiche nel PNRR; il nostro possibile ruolo di stimolo alla discussione nella rete, e raccolta di idee, per le proposte progettuali inerenti il PNRR; il piano di “potenziamento infrastrutturale” 2018-2033, che potrebbe essere ripensato/integrato alla luce del nuovo piano strategico e del PNRR; la penalizzazione delle attività di ricerca rimanendo nella PA; le difficoltà nell’avviare efficacemente alcuni progetti finanziati, a causa dell’impossibilità di anticipare fondi da parte dell’Ente; la necessità di una programmazione chiara per il reclutamento e le progressioni di carriera; un più equilibrato rapporto con il mondo universitario, anche attraverso una ricognizione delle abilitazioni ASN, nonché degli accreditamenti presso i corsi di dottorato e universitari; la rilevanza sociale a livello locale delle Aree di ricerca.

A chiusura dell’incontro, la Presidente ha confermato la sua intenzione di mantenere aperta la comunicazione con le componenti elettive, inclusa la nostra, attraverso futuri incontri.

A tal proposito, ha ricordato l’importanza delle imminenti elezioni di tre membri del Consiglio Scientifico, che rappresenteranno un’occasione importante per estendere la rappresentanza del personale all’interno del nostro Ente. Per la presentazione delle candidature, la Presidente ha ribadito di non avere predisposto alcuna pre-selezione dei candidati, confidando nella capacità e maturità della comunità scientifica dell’Ente di identificare candidature di alto profilo.

Come sempre, restiamo a disposizione per fornire ulteriori informazioni.
Auspichiamo più che mai in questa fase dell’Ente un confronto sui temi che voi, colleghi della Rete scientifica, vorrete segnalare alla nostra attenzione, non solo con modalità spontanee, ma anche attraverso forme di consultazione maggiormente strutturata che stiamo costruendo.

I Rappresentanti dei Ricercatori e Tecnologi nei Consigli Scientifici Dipartimentali

Lorenzo Crocco e Andrea Passarella
Dipartimento di Ingegneria, ICT, e Tecnologie per l’Energia e i Trasporti, DIITET

Milena Brasca e Roberto Defez
Dipartimento di Scienze Bio-Agroalimentari, DISBA

Piergiuseppe De Berardinis e Maria Patrizia Stoppelli
Dipartimento di Scienze Biomediche, DSB

Cinzia Giannini e Marino Lavorgna
Dipartimento di Scienze Chimiche e Tecnologie dei Materiali, DSCTM

Andrea Dini e Angelo Pietro Viola
Dipartimento di Scienze del Sistema Terra e Tecnologie per l’Ambiente, DSSTTA

Giuseppe Mattioli e Carlo Musio
Dipartimento di Scienze Fisiche e Tecnologie della Materia, DSFTM

Gabriella Corona e Carla Sfameni
Dipartimento di Scienze Umane e Sociali, Patrimonio culturale, DSU

 

Allegato

 

Riunione del Presidente del CNR, prof.ssa Carrozza, con i membri eletti dei Consigli Scientifici
Dipartimentali e il Rappresentante del personale in CdA
Note su possibili temi di discussione

 

1. Progettualità strategica: Piano Triennale di Attività, PNRR, Aree Strategiche

  1. Roadmap condivisa e partecipata dalla Rete scientifica del CNR verso la redazione del PTA, includendo piano di potenziamento infrastrutturale 2018-2033.
  2. Coinvolgimento della Rete scientifica del CNR nell’elaborazione delle strategie di impiego dei fondi PNRR.
  3. Prosecuzione, con revisione dei criteri, del programma Progetti@CNR;
  4. Rielaborazione delle Aree strategiche e tecnologiche.

2. Strumenti a supporto della strategia scientifica: Statuto, regolamenti e organizzazione interna

  1. a. Modifiche statutarie che stabiliscano forme di partecipazione più incisive del personale al governo dell’ente, compreso coinvolgimento nelle elezioni dei vertici scientifici (Presidente, Direttori Dipartimento, Direttori Istituto);
  2. Introduzione nel ROF di un regolamento di convocazione e funzionamento dei Consigli scientifici di Dipartimento, in analogia al regolamento vigente per i Consigli d’Istituto;
  3. Utilizzo di un punto di vista primariamente scientifico (e non amministrativo) sugli aspetti fondamentali della vita scientifica dell’Ente, tra cui
    i. definizione delle strategie e metodi di gestione dei prossimi processi VQR;
    ii. definizione di criteri, limiti e regole interne per l’utilizzo dei fondi esterni, dei residui di progetto e per il reclutamento del personale a termine;
  4. Azioni presso il MUR per l’equiparazione degli Istituti CNR ai Dipartimenti Universitari.

3. Ricercatori e tecnologi come elemento centrale della strategia scientifica del CNR

  1. Stabilità nel tempo e trasparenza dei criteri per il reclutamento e la progressione delle carriere;
  2. Formazione ed utilizzazione di albi degli esperti da cui sorteggiare le commissioni per la valorizzazione professionale;
  3. Programmazione di concorsi ai vari livelli, per evitare decenni di assenza di assunzioni/progressioni seguiti da inevitabili stabilizzazioni indiscriminate;
  4. Aumento del FOE, conseguente all’incremento di personale attuato ex-lege tramite le stabilizzazioni.